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28/01/2019 08:27:00

Il Pd al voto nel caos in provincia di Trapani. I risultati, e le polemiche

 Un grande caos ha accompagnato le convezioni del Partito Democratico sabato e domenica.

Le controversie interne e il ricorso presentato dalla minoranza della commissione provinciale per il congresso nazionale ha sortito l’effetto di avere un supervisore, Giuseppe Bruno, che ha ritenuto opportuno sospendere le convenzioni non facendo votare gli iscritti ai circoli.
In verità la minoranza, composta da Valentina Villabuona, Ina Agate, Monica Di Bella, Giuseppe Vultaggio e Nicola Biondo, non chiedeva il rinvio del voto ma di riequilibrare nel genere la commissione, in questo momento composta da otto uomini e tre donne, e di verificare il regolare tesseramento del componente Paolo Piccirillo, eccepivano poi che la nomina del presidente Vincenzo Grassellino fosse nulla.
E’ stata ignorata la nota diramata da Bruno, i circoli hanno deciso di non sospendere le operazioni di voto.
A rispondere alle convenzioni sono stati ventuno circoli della provincia su ventiquattro, ad andare al voto diciassette.

Nella giornata di sabato e domenica molti circoli hanno deciso di far votare lo stesso gli iscritti, una sorta di ribellione, in molti hanno dichiarato di voler questa volta concorrere alla scelta del segretario nazionale, non riuscendoci per il regionale.

A Marsala i dem si sono ritrovati ieri mattina in via Frisella, hanno chiesto che il circolo venisse aperto e che si proseguisse con le votazioni.
Un gruppo di iscritti ha poi redatto un documento sottolineando che il partito è degli iscritti, non di chi occupa poltrone da prima donna.
Presso la sede del circolo marsalese tanti i dem che hanno votato, nessuna presenza dell’Amministrazione comunale (tutti del Pd), magari decideranno alla fine su quale carro vincente salire.
Imbarazzata la capogruppo Federica Meo, spesso gratuitamente attaccata in consiglio comunale, e ora chiamata a gestire una situazione molto più grande di lei.
E nella serata di ieri sera è arrivato anche il comunicato stampa di Marco Campagna, segretario provinciale: “Le convenzioni comunali andavano fatte per rispetto delle iscritte e degli iscritti del Partito Democratico che hanno il diritto di scegliere il proprio segretario nazionale, come sta avvenendo in tutta Italia e nonostante una scelta incomprensibile, 17 circoli su 21 sono andati al voto.
Dispiace che il voto sia avvenuto in queste condizioni e per precisa responsabilità di pochi, ma noi che abbiamo sempre messo davanti la nostra comunità politica rispetto alle aree politiche, ancora una volta e con senso di responsabilità, abbiamo garantito il voto”.
Una responsabilità politica di quanto accaduto non addebitale all’attuale segretario regionale, Davide Faraone, che ha invece spinto sui territori la massiccia presenza del popolo dem, in appena un mese ha deciso di scendere in piazza, in autostrada e nei mercati rionali per far sentire la presenza ai cittadini. La situazione, invece, sul territorio trapanese è drammatica, le troppe insofferenze e faide hanno travolto anche le convenzioni.
Solamente in quattro circoli non si è votato: Trapani, Erice, Petrosino e Mazara.
E proprio a Trapani i Giovani Democratici hanno chiesto al segretario cittadino, Francesco Brillante, di votare ma non gli è stato consentito.
Situazioni incresciose, stigmatizzate dal segretario Campagna: “Tutto ciò è avvenuto per imposizione del delegato della commissione provinciale o del Segretario di circolo, senza una discussione che permettesse agli iscritti di capire e poter decidere. In un momento così difficile per il paese non è consentito a nessuno di “giocare” con i regolamenti per interesse personale, il partito democratico è delle iscritte e degli iscritti e sempre così sarà”.
Al termine delle operazioni di voto i risultati danno la mozione Nicola Zingaretti in netto vantaggio con l’ 84,5 %, Maurizio Martina al 9,5 %, Roberto Giachetti al 6 %.

Rossana Titone