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05/02/2019 08:20:00

Marsala, raggiunge la moglie a casa di un'amica e la colpisce con una barra di ferro

 Il marito, dal quale si era separata di fatto da qualche tempo, l’ha raggiunta nell’abitazione dell’amica che le aveva dato ospitalità, in via dei Normanni, a due passi dallo stadio municipale “Nino Lombardo Angotta”, e qui, quando lei gli ha chiesto indietro i soldi che gli aveva prestato alcuni giorni prima, le ha sferrato dei colpi con una barra di ferro. 

Protagonista della vicenda è una ex coppia tunisina da anni residente a Marsala. Sotto processo, davanti al giudice monocratico Iole Moricca, c’è il 49enne Ahmed Zormati, accusato di lesioni personali e danneggiamento aggravato (oltre ad aver picchiato la moglie, insieme ai suoi fratelli avrebbe sfondato porta e finestra dell’abitazione di via dei Normanni).

I fatti risalgono al 22 dicembre 2013 e davanti al giudice la donna vittima del raid di violenza, Fathma, 36 anni, ha coraggiosamente raccontato cosa le è accaduto, confermando la denuncia-querela a suo tempo sporta ai carabinieri insieme all’amica che l’ospitava insieme ai suoi due bambini. “Mio marito – ha dichiarato Fathma rispondendo alle domande del pm Signorato – mi ha colpito alla spalla e al braccio destro con un bastone di ferro. La mia amica, poi, mi ha portato al Pronto soccorso di Marsala. E qui sono arrivati i carabinieri, ai quali ho raccontato tutto quello che era accaduto. Poi, sono state avviate le pratiche per il divorzio”. La donna ha, inoltre raccontato che poco tempo prima aveva prestato del denaro al marito e quando l’aveva visto arrivare gli aveva chiesto di ridarglieli. “Sempre con una bastone di ferro – ha continuato Fathma – i suoi fratelli hanno rotto la porta e la finestra della casa della mia amica”. Anche quest’ultima è stata ascoltata in aula. “Quando è arrivato Ahmed Zormati – ha detto – io ero a letto. Ho sentito le grida, poi anch’io sono stata aggredita. E pensare che qualche tempo prima ero pure andata a pulire e sistemare casa sua perché dovevano venire le assistenti sociali e che quando veniva a casa mia gli facevo il caffè e ascoltavo tutto quello che mi diceva…”. A difendere l’imputato è l’avvocato Salvatore Bilardello. In difesa delle due donne è, poi, intervenuto un libico, che si è azzuffato con Zormati e che per questo era finito per essere indagato come lui. La posizione del libico, però, è stata poi stralciata.



Cronaca | 2024-05-16 10:12:00
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