Trapani, gli alunni dell’Istituto "Pertini" incontrano un reduce della II Guerra mondiale
Nella mattinata di martedì 26 febbraio, presso l’aula magna del plesso di via De Santis, dell’Istituto Eugenio Pertini, guidato dalla Dirigente Scolastica Maria Laura Lombardo, gli alunni e le alunne delle classi II e III della scuola secondaria di primo grado, e alcuni delle prime classi, hanno incontrato il reduce della II Guerra mondiale, Giuseppe Bevilacqua, 95enne, residente a Marettimo, noto come zio Peppe, sopravvissuto ai campi di prigionia nazista ed insignito della Medaglia d’Onore, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, lo scorso 25 gennaio, dal Prefetto di Trapani, Darco Pellos e dal Sindaco di Favignana Giuseppe Pagoto.
L’incontro ha avuto la finalità di dare opportunità ai ragazzi di sperimentare la memoria storica, attraverso la viva voce di un testimone vivente, rendendo significativo l’apprendimento-insegnamento della Storia. Il racconto dello zio Peppe, così chiamato da tutti, è stato intenso e commovente. Gli alunni, accogliendo con cartelloni di benvenuto e gratitudine, il testimone della Storia, hanno ascoltato in silenzio il racconto della sua Storia, di giovane marinaio, partito per la guerra e scampato alla morte, in più occasioni, fino alla prigionia in un campo nazista e alla salvezza. Alla fine del racconto, gli studenti hanno ringraziato il signor Giuseppe, per la sua testimonianza, dono prezioso e generoso per la scuola. L’alunno Andrea Bucaria, ha recitato la poesia Se questo è un uomo, di Primo Levi. Subito dopo tutti i ragazzi hanno circondato lo zio Peppe, coronandolo di affetto e di domande, alle quali, l’ex combattente non si è sottratto, invitando tutti alla fede e alla preghiera, per lui salvezza dall’orrore della guerra.
Queste le parole della dirigente Maria Laura Lombardo:-Oggi ho avuto l’onore e il piacere di avere qui con noi il signor Giuseppe Bevilacqua. Coi docenti, ci siamo detti, è vero che noi spieghiamo, studiamo e facciamo approfondimenti, leggiamo libri, ma quando a parlare è una testimonianza vivente, cioè chi ha sentito la paura di una morte incombente, chi ha visto che cosa significa subire una violenza, chi è riuscito a sopportare e a superare tutto questo, ebbene credo che sia la fonte da cui apprendere.
In questo caso Giuseppe è non solo un esempio, ma è la nostra memoria, e grazie a lui e a persone come lui che noi oggi possiamo capire meglio, possiamo scegliere cosa fare quando saremo adulti. Possiamo comprendere il valore della Storia e degli errori degli uomini.-
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