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01/03/2019 06:54:00

Operazione “Scorpion Fish 2”, arrivano le prime condanne, ma solo per contrabbando

Arrivano le prime condanne nel procedimento scaturito dall’operazione anti-immigrazione clandestina di Dda e Guardia di finanza “Scorpion Fish 2”, che il 10 aprile 2018 ha visto coinvolti, tra Marsala, Mazara e Palermo, dodici nordafricani (tunisini e marocchini) e una italiana.

Ipotesi d’accusa: associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e al contrabbando di tabacchi lavorati esteri. Solo per questo secondo reato, adesso, sono stati condannati, con rito abbreviato, dal gup di Palermo Claudia Rosini i tunisini Mehdi Ben Ayed, di 36 anni, e Mohamed Zoubiri, di 27.

Al primo il gup ha inflitto sei anni di carcere, mentre per il secondo sono stati decretati due anni di reclusione, con concessione della sospensione condizionale della pena e immediata scarcerazione. I pm della Dda avevano invocato la condanna a sei e mezzo di carcere per Mehdi Ben Ayed e a quattro anni per Mohamed Zoubiri. Entrambi, però, stati assolti dall’accusa di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Dall’indagine è emerso che i migranti venivano trasportati con potenti e veloci gommoni. A bordo passeggeri disposti a pagare molto (per gli inquirenti, da 3 a 5 mila euro) in cambio di un viaggio sicuro. A difendere Ben Ayed è stato l’avvocato Giuseppe Tumbiolo, mentre a difendere Zoubiri sono stati gli avvocati Natale Pietrafitta e Luigi Pipitone (nella foto), che commentando la “vittoria parziale”, hanno affermato che “certamente” si sentono “soddisfatti per l'obiettivo raggiunto”, ma prima di esprimersi più nel dettaglio attendono il deposito delle motivazioni della sentenza che avverrà tra sessanta giorni. Solo Mehdi Ben Ayed e Mohamed Zoubiri, entrambi residenti a Marsala (il primo nella borgata di Strasatti, il secondo in contrada Berbarello), hanno scelto il processo abbreviato. I pm Dda avevano invocato la condanna a sei e mezzo di carcere, nonché ad oltre 400 mila euro di multa, per Mehdi Ben Ayed e a quattro anni Mohamed Zoubiri. Nelle loro arringhe, poi, gli avvocati Pietrafitta e Pipitone hanno cercato di controbattere approfondendo “numerose questioni sia fattuali quanto di diritto” e affermando che le indagini sono state condotte “superficialmente e senza grandi approfondimenti”.