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20/03/2019 06:00:00

Scuole, il rischio doppi turni in provincia di Trapani. La palla passa alla Regione

 Non sono per niente scongiurati i problemi degli istituti scolastici della provincia di Trapani.


Nei giorni scorsi si è finalmente tenuto l'incontro, più volte auspicato dai Dirigenti Scolastici, sul piano di razionalizzazione degli immobili ad uso scolastico. Comuni, dirigenti, ed ex Provincia, però possono fare poco per evitare i doppi turni già dal prossimo anno.

Lo chiarisce in un comunicato stampa il dott. Raimondo Cerami Commissario del Libero Consorzio comunale di Trapani. Al tavolo hanno partecipato oltre al Commissario, i Dirigenti Scolastici, i Sindaci e i responsabili degli uffici comunali competenti. Nella nota trasmessa dal Libero Consorzio si legge che “le soluzioni prospettate dai Sindaci e dai Dirigenti scolastici, anche attraverso l'utilizzazione di strutture di proprietà dei comuni presenti sul territorio, sono molto parziali e limitate, e comunque riguardano il medio e lungo periodo ma non riescono a coprire il fabbisogno di aule per scongiurare il ricorso ai doppi turni dall'a.s. 2019/2020”. Questo comporterà, per tutto il prossimo anno scolastico, notevoli disagi per migliaia di studenti, famiglie e lavoratori del nostro territorio.

La delibera commissariale nr 98 del 28 dicembre 2018 non è stato un fulmine a ciel sereno, quella degli affitti alle scuole superiori è un problema che si trascina da anni. Il nostro giornale è già intervenuto con diverse inchieste sugli elevati canoni che vengono corrisposti ai privati, ma nessuno è mai voluto intervenire seriamente.


Sono stati troppi gli “interessi” coinvolti. Adesso però le Province, a cui competono le scuole superiori, non possono più pagare gli affitti. Anche i Sindaci hanno notevoli responsabilità. Non si può dire – come hanno fatto alcuni sindaci - che “le Scuole superiori non sono di nostra competenza”, perchè chi frequenta queste scuole, i lavoratori e le famiglie pagano le tasse e votano nei comuni di loro “competenza”. Non esiste una seria politica scolastica in Sicilia, le competenze sono frammentate tra uffici diversi. Gli stessi piani di dimensionamento e quindi accorpamento degli Istituti non tengono conto degli edifici e ci si ritrova con plessi scolastici dispersi nel territorio.


Adesso se si vuole evitare il caos da settembre prossimo, è necessario un intervento della Regione, lo stesso Commissario spera che “il Collegato alla legge di Bilancio, attualmente in discussione all'Assemblea regionale, trovi le risorse sotto forma di contributo straordinario, di almeno 2 milioni di euro, per coprire il costo dei fitti passivi per almeno un altro anno, disponendo così di più tempo per trovare delle soluzioni definitive”. La palla passa adesso ai rappresentanti politici del territorio: Consiglieri Comunali, Sindaci e Deputati Regionali, questa è l'occasione giusta per dimostrare la loro capacità per dare delle risposte concrete al nostro territorio.