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16/04/2019 12:27:00

Mafia. Gli uomini dello Stato che facevano gli "spioni" per Messina Denaro

 L'accusa è grave: uomini dello Stato che facevano gli spioni per Matteo Messina Denaro. Oggi la Procura ha arrestato il tenente colonnello Marco Zappalà, in servizio alla Direzione investigativa antimafia di Caltanissetta, e Giuseppe Barcellona, un appuntato della compagnia di Castelvetrano. In carcere anche l'ex sindaco di Castelvetrano, Tonino Vaccarino.

I reati contestati sono rivelazione di notizie riservate e accesso abusivo a un sistema informatico per i due uomini in divisa e favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra per Vaccarino.

Ecco il resoconto di Live Sicilia: 

L'episodio ricostruito dagli investigatori è del marzo 2017. Barcellona è incaricato, nell'ambito delle indagini della procura di Palermo sul latitante, di ascoltare e trascrivere alcune intercettazioni. In una di queste che ha per protagonisti due personaggi considerati vicini alla mafia di Castelvetrano si parla del funerale di Lorenzo Cimarosa, cugino del latitante e divenuto collaboratore di giustizia. Nella stessa conversazione si fa anche riferimento al possibile luogo del nascondiglio di Messina Denaro. Barcellona fotografa quattro pagine delle trascrizioni e le gira a Zappalà che a sua volta li fa avere via email a Vaccarino. Il computer dell'ex sindaco è intercettato telematicamente e così gli investigatori riescono ad estrapolare le pagine.

A Vaccarino sono solo state girate quelle in cui si parlava del funerale di Lorenzo Cimarosa organizzato da Vincenzo Santangelo che oltre ad essere titolare di un'agenzia di pompe funebri nel '92 è stato arrestato per mafia e droga assieme a Vaccarino. I due personaggi intercettati criticavano la scelta di Santangelo di non fare pagare le spese ai familiari di Cimarosa visto che era diventato un pentito. Vaccarino viene intercettato in macchina mentre consegna le trascrizioni e preferisce la seguente frase a Santangelo: "... con l'uso che sai di dovere fare e con la motivazione che la tua intelligenza sa che mi spinge".

Resta da capire se Vaccarino o qualcun altro sia entrato in possesso della seconda parte delle trascrizione, quella in cui si parla del luogo dove si nasconderebbe Matteo Messina Denaro. Innanzitutto dal dialogo dei due intercettati non si comprende se facessero riferimento a notizie sapute direttamente oppure se si limitassero a desumere il luogo del nascondiglio.