Si fa sempre più difficile la situazione degli operatori di Polizia Penitenziaria del carcere di Trapani. I rappresentanti sindacali si sono riuniti in assemblea con il personale all’interno della Casa Circondariale “Pietro Cerulli” e lo stesso personale annuncia di voler continuare la protesta per fare valere i propri diritti, annunciando l'inizio dello sciopero della fame in mensa, a partire dal 13 giugno e fino a tempo indeterminato.
"Dall’infuocata assemblea alla quale hanno partecipato numerosissimi Poliziotti Penitenziari, - si legge in una nota della Uilpa - si apprende che, dal 7 maggio, data in cui le gli OO.SS. sono state ricevute da S.E. il Prefetto di Trapani Dott. Tommaso Ricciardi, la protesta è stata sottovalutata. Insomma una risposta che non ci soddisfa - continuano i rappresentanti sindacali - perché sottovaluta le giuste proteste di un personale stanco e amareggiato di una Amministrazione a qualsiasi livello assente. Infatti, da alcuni mesi, forse a causa dello stress, abbiamo contato numerosi casi di patologie cardiovascolari (infarti) tra il personale, l’ultimo del quale appena sabato scorso. Il personale è affaticato e frustrato, scoraggiato da una politica penitenziaria che non si impegna a risolvere i problemi dei poliziotti ma che, anzi, aumenta i posti di servizio per garantire maggiore confort e benessere dei detenuti".
Per i partecipanti all’assemblea l’Amministrazione Penitenziaria si è dimostrata completamente assente alle problematiche esposte, non mostrando vicinanza al personale, né si è chiesta se a causa della carenza di organico ci potrebbero essere ricadute negative sull’ordine e la sicurezza del “Pietro Cerulli” (che ad oggi ospita oltre 540 reclusi).
Per i sindacalisti sono a rischio le garanzie dei diritti soggettivi (ferie, riposi, permessi, orari di lavoro prolungati) del personale che come dicevamo continuarà nella protesta con l’astensione dal consumare i pasti alla mensa a decorrere dal 13 giugno fino e a tempo indeterminato.
Infine i rappresentanti sindacali, auspicano in una seria interlocuzione che possa rendersi conto delle condizioni lavorative stressanti affrontate dal personale in questi ultimi mesi, e prendere i dovuti provvedimenti come quello di trasferire almeno 80 unità di Polizia Penitenziaria a Trapani. Tra otto giorni, è stato annunciato ci sarà una nuova assemblea per decidere ulteriori forme di lotta, e possibilmente un presidio permanente di fronte la Prefettura o davanti l’istituto penitenziario trapanese al fine di ribadire con forza la richiesta di personale di Polizia Penitenziaria.