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21/06/2019 06:00:00

Massimo Fundarò (Ecò):"Il progetto di acquacoltura allo Stagnone non si deve fare"

Massimo Fundarò presidente dell’associazione ambientalista Ecò. Sabato era a Marsala per la conferenza sul progetto di pescicultura allo stagnone di Marsala organizzato da Legambiente, che, stranamente in questa occasione è favorevole al progetto che il Comune vuole portare avanti. Ci sono grandi contestazioni, ne abbiamo parlato già diverse volte su tp24, Fundarò lei che idea si è fatto?

Io ho letto attentamente le pagine del progetto e da una prima sommaria analisi non mi convince completamente. E’ confuso e contradditorio e non si capisce perché si deve andare a fare un impianto di acquacoltura allo Stagnone, che è già un ecosistema fragilissimo. Non riesco a comprendere il perché. I dubbi si sono accentuati dall’esposizione del progetto che è avvenuta l’altro giorno a Marsala, in quanto i promotori sia dal punto di vista scientifico, sia dal punto di vista amministrativo, la Regione, non mi sono sembrati molto convincenti. Ribadisco le mie perplessità e credo che sia un progetto da non andare a fare.

Cosa l’ha convinta di meno Fundarò?

Guardi, lo Stagnone ha bisogno di altri interventi. I turisti arrivano da tutta Europa non per andare a vedere un impianto di pescicultura all’interno della Laguna, è una contraddizione in termini. Il progetto mi sembra solo per spendere i soldi, più del 25% del progetto è tutto in consulenze. Non si comprende se è una cosa che potrebbe avere uno sviluppo industriale, perché parlano di uno spin-off, e la cosa grave è che potrebbe estendersi anche in altre zone dello stagnone. Tra l’altro su questo atteggiamento della Regione, secondo la quale i soldi dell’Unione Europea devono essere spesi altrimenti tornano indietro, ho spiegato al dirigente regionale con il quale abbiamo avuto uno scontro verbale, che da quindici anni l’Unione Europea spende fondi per uscire dall’Obiettivo Uno, per produrre occupazione, per rilanciare la Sicilia. Non ci sono riusciti e vuol dire che questi fondi sono stati spesi mali. Quindi significa che non bisogna soltanto spenderli, ma farlo bene, per il bene della collettività, per fare crescere l’occupazione, per fare tornare i nostri giovani.

E’ un po’ un paradosso oggi il ragionamento che si fa a Marsala come altrove. Ci sono i soldi dell’Europa e i progetti si devono fare altrimenti è un peccato.

Esatto, ed è assolutamente sbagliato, con benefici assolutamente nulli e che non convincono nessuno. Non convince neanche l’atteggiamento dell’Ente gestore che, anziché tutelare la riserva diventa partner in questo progetto che non va a salvaguardare l’ambiente. Tra l’altro, devo dire, io sono amico e conosco bene il dirigente nazionale di Legambiente Mimmo Fontana che non è neanche intervenuto ed è andato via, e so che Legambiente non ha espresso nessun giudizio positivo su questo progetto e si è riservato di valutare la completezza e la capacità di venire incontro agli obiettivi degli ambientalisti. Credo che questo progetto non corrisponda a certi criteri.