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02/07/2019 07:17:00

Sicilia, mafia: arresti a Palermo. Colpito il clan di Brancaccio: droga, slot machine e ..

11,40 - La droga, il business delle slot machine, il controllo di alcune case di riposo, le immancabili estorsioni sono soltanto alcuni degli interessi perseguiti dagli affiliati e documentati dalle indagini dei poliziotti nell'operazione "Maredolce 2".

La Polizia di Stato di Palermo ha dato esecuzione ad un'ordinanza di applicazione della misura cautelare a carico di 26 persone di 26 persone "ritenute responsabili - come si legge in una nota della Polizia - di estorsione aggravata, incendio, trasferimento fraudolento di valori aggravato, autoriciclaggio, detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio e contrabbando di tabacchi.

"Tra i destinatari del provvedimento - si legge in una nota della Polizia - personaggi di indubbia caratura mafiosa che sono riusciti in breve tempo a riorganizzare le fila di un noto sodalizio mafioso, profondamente colpito, nel luglio del 2017, dall'operazione Maredolce.

La loro leadership, emersa sin dalle prime acquisizioni tecniche, ha trovato puntuale riscontro nella capacità di mantenere stabili rapporti con autorevoli esponenti di cosa nostra palermitana e non solo.

Dal complesso delle attività - spiega la Polizia - è emerso come alcuni di loro abbiano assunto la guida della famiglia mafiosa, organizzando e dirigendo un folto gruppo di sodali in grado di condizionare profondamente il tessuto economico, tanto legale quanto illecito, di quella porzione di territorio, ad esempio curando l'acquisto di una partita di stupefacente.

Tra le azioni criminali una rapina in danno di una sala bingo sottoposta ad amministrazione controllata e al cui interno erano collocati dei videopoker di pertinenza di altra famiglia.

Nella circostanza il sodalizio si è immediatamente attivato per rintracciare gli autori del colpo, evidentemente non autorizzati dai referenti territoriali dell'organizzazione mafiosa, e costringerli a restituire il bottino dopo un breve processo sommario.

Inoltre - conclude la nota - sono stati sottoposti a sequestro preventivo alcune imprese e diversi veicoli per un valore complessivo quantificabile nell´ordine del milione di euro".

 Ecco i nomi degli indagati nell’operazione Maredolce 2 a Palermo:

Luigi Scimò, 56 anni, Salvatore Testa, 57 anni, Giuseppe Di Fatta, nato in Germania, 49 anni, Salvatore Giordano, 54 anni, Patrizio e Aldo Militello, di 41 e 46 anni, Giovanni De Simone, 57 anni, Pietro Di Marzo, 30 anni, Girolamo Castiglione, 65 anni, Stefano e Gioacchino Micalizzi, 57 e 32 anni, Vincenzo Machì di 57 anni.

Gli arresti domiciliari sono stati disposti per Lorenzo Mineo, 59 anni, Filippo Maria Picone,67 anni, Francesco Salerno, 49 anni, Enrico Urso, 35 anni, Santo Licausi, 36 anni, Paolo Leto, 28 anni, Gaetano Li Causi, 29 anni, Caterina Feliciotti, 34 anni, Paolo Rovetto, 25 anni, Pietro Rovetto, 44 anni. Divieto di dimora per Giovanna D’Angelo, 53 anni, Pietro Mendola, 47 anni, Anna Gumina, 50 anni.

07,15 - Importante operazione antimafia a Palermo, dove la polizia da questa mattina all'alba sta eseguendo 25 arresti, che colpiscono il clan di Brancaccio e la famiglia di Corso dei Mille.

Gli arrestati rispondono di associazione mafiosa, estorsione aggravata, incendio, trasferimento fraudolento di valori aggravato, autoriciclaggio, detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio e contrabbando di sigarette.

Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile, hanno fatto luce su una delle articolazioni territoriali “chiave” nell’economia di cosa nostra palermitana: il mandamento mafioso di Brancaccio e, in particolare, la famiglia di corso dei Mille. Hanno radiografato l’economia “diversificata” di un sodalizio criminale, già profondamente colpito, nel luglio del 2017, dall’operazione Maredolce, capace di intessere rapporti stabili con autorevoli esponenti di altri mandamenti di cosa nostra palermitana e di incidere e condizionare profondamente il tessuto economico, tanto legale quanto illecito, di quella porzione di territorio.

 

La droga, il business delle slot machine, il controllo di alcune case di riposo, le immancabili estorsioni sono soltanto alcuni degli interessi perseguiti dagli affiliati e documentati dalle indagini dei poliziotti.

Il sodalizio criminale esercitava un capillare e rigoroso controllo del territorio anche nei confronti della microcriminalità predatoria, assoggettata all’ “autorità” mafiosa. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati all’organizzazione beni per un valore approssimativo di un milione di euro.

"Hanno radiografato l'economia “diversificata” di un sodalizio criminale, già profondamente colpito, nel luglio del 2017, dall'operazione Maredolce, capace di intessere rapporti stabili con autorevoli esponenti di altri mandamenti di Cosa nostra palermitana e di incidere e condizionare profondamente il tessuto economico, tanto legale quanto illecito, di quella porzione di territorio", dicono gli inquirenti.

"Il sodalizio criminale esercitava un capillare e rigoroso controllo del territorio anche nei confronti della microcriminalità predatoria, assoggettata all'autorità mafiosa", spiegano gli investigatori. Nel corso dell'operazione sono stati sequestrati all'organizzazione beni per un valore approssimativo di un milione di euro.