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04/07/2019 06:00:00

Scuole e rischio doppi turni in provincia di Trapani. Scontro con l'Università. Le novità

Vendere bagli e vecchi immobili, per comprare scuole. E’ questa la strategia del Libero Consorzio di Trapani, l’ex Provincia, per far fronte all’emergenza sui locali in cui ospitare le scuole superiori. Una strategia non semplice da portare a compimento entro il primo di settembre e scongiurare i doppi turni negli istituti scolastici superiori che ad oggi non sanno dove andranno nel nuovo anno scolastico.


Il problema è questo: l’ex Provincia ha sul groppone 19 edifici presi in affitto destinati alle scuole. Ma adesso non potrà più pagare gli affitti e circa 4000 studenti rischiano di fare i doppi turni, una soluzione che non consentirebbe un sereno percorso scolastico. Nel frattempo l’ex Provincia e l’Università di Palermo litigano sui locali della Facoltà di Enologia di Marsala. Ecco che novità ci sono.

LA SOLUZIONE
Il Commissario straordinario del Libero Consorzio, Raimondo Cerami, ha spiegato che verranno collocati la maggior parte degli istituti scolastici in edifici di proprietà provinciale, comunale o con affitti ridotti prima dell’inizio del nuovo anno scolastico. Altri istituti resteranno dove sono ma sarà la Regione a pagare i canoni d’affitto. Palermo pagherà i canoni d’affitto per l’Istituto Tecnico “Garibaldi” di Marsala, per l’Istituto Alberghiero di Mazara del Vallo e l’istituto “Bufalino” di Trapani.


Ma tra tutti i Comuni soltanto Mazara ha comunicato la disponibilità immediata di un edificio pronto all’uso. Altri Comuni hanno detto che gli edifici in loro possesso hanno bisogno di adeguamenti non indifferenti per allestirli a scuole. Qui c’è l’intoppo. Perchè l’aiuto che si sperava di ricevere dai Comuni non è poi così prezioso. Ad esempio qualcosa in più ci si aspettava dal Comune di Marsala, che da mesi lascia intendere di avere pronto l’edificio della scuola di Pastorella. Sempre a Marsala poi è stato ristrutturato l’ex Istituto Rubino che potrebbe dare ospitalità a studenti, invece a quanto pare al suo interno ci sono locali affidati a circoli e associazioni.

VENDERE TUTTO
Allora l’altro obiettivo è quello di vendere i beni immobili inutilizzati, per fare cassa, acquistarne altri e adibirli a scuole. Ma già così, se tutto dovesse andare bene, è una procedura un po’ lunghetta per sperare di ottenere chiavi in mano immobili prima dell’inizio del nuovo anno scolastico.
Dopo che è stata ceduta al Ministero dell'Interno la parte di Palazzo del Governo dove si trova la Prefettura, sono state avviate le procedure per vendere altri palazzi. Ad esempio l’ex Provincia ha messo in vendita “Palazzo Pace” sito in Via Palmerio Abate a Traèamo, i cinque appartamenti che l'ex Provincia possiede a “Palazzo Sciacca”, in Via Osorio, sempre a Trapani, nonché l' ex “Feudo Casalmonaco”, che sulla strada statale 113, bene stimato 110 mila euro, ma non molto appetibile. Restano in vendita l’Hotel Myriam di Pantelleria e la dependance di Contrada Bue Marino. Si tratta di beni difficili da vendere. Su tutti l’hotel e la dependance di Pantelleria che il Libero Consorzio prova a vendere da anni. Nessuno li vuole, tant’è che in un anno e mezzo il loro valore si è ridotto di molto. Nel 2017 l’Hotel è stato stimato a 1,7 milioni di euro, adesso siamo a circa un milione di euro. La dependance era stata stimata a 200 mila euro e adesso a 170 mila euro circa.

L’ex Provincia di Trapani si è già attivata giorni fa a trovare immobili, non di sua proprietà, addirittura da acquistare, una notizia che ha colto tutti di sopresa! Infatti, molti dei locali in uso alle scuole non sono adatti come edifici scolastici, il Commerciale ad esempio era in origine un albergo. L’avviso pubblicato a fine maggio clicca qui ha già avuto le prime risposte. Ecco il verbale di gara. Le ditte hanno presentato le proprie proposte di immobili da utilizzare come scuola. Nella scheda tecnica viene mostrata anche la presenza di una palestra o meno. Certo, anche questo punto è importante. Non basta trovare un edificio ma deve essere attrezzato in modo da consentire agli studenti di esercitare in pieno il loro diritto allo studio.

 

LO SCONTRO PER I LOCALI DI ENOLOGIA

Intanto il Libero Consorzio di Trapani e l’Università di Palermo litigano per i locali che da anni ospitano, in comodato d’uso gratuito, il corso di laurea in viticoltura ed enologia in via Dante Alighieri a Marsala. Locali che ospitano tra i 30 e i 40 studenti ogni anno.
L'immobile, di quattro piani e circa 2 mila metri quadrati è di proprietà del Libero Consorzio Comunale di Trapani. Ed era stato raggiunto un accordo con il Comune di Marsala che si era impegnato a cedere 16 classi all'ex Provincia per compensare il mantenimento della sede della facoltà di Enologia per 19 anni, mentre l'Università si sarebbe dovuta impegnare nei lavori di adeguamento alle normative antincendio e di sicurezza dell'immobile.


Ma come ha comunicato il commissario straordinario del Libero Consorzio, Raimondo Cerami, l'Università ha deciso di non aderire alle condizioni previste nell'accordo stipulato con il Comune. “Non è accettabile il comportamento dell'Università – sostiene Cerami – che continua a non comprendere che non è più consentito cedere in comodato un immobile pubblico che altrimenti potrebbe ospitare un intero istituto scolastico con numerose classi e una popolazione scolastica di alcune centinaia di alunni”.
“La mancata adesione dell'Università alle condizioni previste dall'accordo tra il Comune di Marsala e il Libero Consorzio, - aggiunge Cerami - impone una revisione dell'accordo, in quanto risulta prevalente, l'interesse pubblico alla sistemazione definitiva in immobili degli edifici scolastici superiori”.

LA REPLICA DI MICARI
Non si è fatta attendere la replica del Rettore dell’Università Fabrizio Micari che esprime vivo apprezzamento per gli sforzi del Comune di Marsala nel mettere a disposizione dell’ex Provincia alcuni locali da destinare alle esigenze degli istituti scolastici del territorio, “subordinando tale concessione alla permanenza dell’Ateneo presso i locali fino ad oggi concessi in comodato dal Libero Consorzio medesimo”. Ma sostiene Micari “tale sforzo è nei fatti stato vanificato dalle determinazioni di segno opposto assunte dal Libero Consorzio di Trapani nella misura in cui lo stesso ha subordinato la concessione in comodato dei locali per i fini istituzionali del Corso di Laurea in Viticoltura ed Enologia alla corresponsione di ingenti somme da parte dell’Università (per un totale di quasi 300.000€), per far fronte agli oneri di manutenzione straordinaria dei locali concessi in comodato, in contrasto con la normativa civilistica di riferimento che pone esclusivamente a carico del proprietario tale tipologia di oneri, peraltro pretendendo di quantificarli con una valutazione ex ante, così svilendo il concetto stesso di manutenzione straordinaria”.


“A nulla è peraltro servita la proposta di soluzione temporanea offerta dal Consorzio Universitario di Trapani, che si era reso disponibile a coprire le somme richieste per il primo anno, stante l’attuale fase di rinnovo del Consiglio di Amministrazione, in vista di un accordo successivo una volta definite le procedure del suddetto rinnovo”, ha aggiunto il Rettore dell’Università di Palermo. L’ex Provincia in questo caso non ha accettato la proposta insistendo sulle condizioni iniziali, quelle sulla manutenzione straordinaria.
Uno scontro che porta Micari ad “assumere una decisione che, pur garantendo il diritto allo studio attraverso il completamento dei cicli didattici già avviati del Corso di Laurea in Viticultura ed Enologia, non può escludere il trasferimento del Corso in un’altra sede”.
“Dispiace che il Libero Consorzio non comprenda l’importanza della Formazione Superiore sul territorio, peraltro attraverso un Corso di Studio indissolubilmente collegato agli asset strategici del territorio medesimo - aggiunge il Rettore. Il Corso in Viticoltura ed Enologia ha formato decine di professionisti che hanno contribuito significativamente alla crescita del settore. L’eventuale perdita del Corso non può che tradursi in un impoverimento culturale ed economico del marsalese”.

Una bel pasticcio, uno scontro istituzionale tra due enti così importanti che mette a rischio alcuni tasselli importanti per evitare i doppi turni.
E per il prossimo anno tutto è ancora molto incerto.