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20/09/2019 06:47:00

Mafia, Trapani: i Virga e Orlando vanno al carcere duro

  Su richiesta della Dda di Palermo, è stato applicato il regime del 41 bis dell’ordinamento penitenziario, il cosiddetto «carcere duro», ai fratelli Pietro e Francesco Virga, dell’omonima famiglia mafiosa trapanese, e a Francesco Orlando, ritenuto ai vertici dello stesso clan.

I fratelli Virga, avrebbero preso in mano il mandamento mafioso di Trapani dopo l'arresto del padre Vincenzo, il 21 febbraio del 2001 dopo otto anni di latitanza, e detenuto e sottoposto al regime del 41 bis presso la Casa Circondariale di Milano Opera.

Sul ruolo della famiglia Virga potete leggere una nostra inchiesta cliccando qui.

Di Franco Orlando, invece, abbiamo parlato in un articolo che potete leggere cliccando qui. 

PENTITO NON ATTENDIBILE. Intanto, alcuni presunti fiancheggiatori di Matteo Messina Denaro sono stati assolti dalle accuse a loro carico perché il collabatore di giustizia che li accusava è stato dichiarato inattendibile. Il pentito è Simone Canale 39 anni. 

Aveva fatto i nomi di boss siciliani e calabresi, raccontando che avrebbero favorito la latitanza di Matteo Messina Denaro, almeno fino al 2014. Ma aveva anche riferito che, grazie a un abile e noto chirurgo plastico, il latitante si sarebbe sottoposto a un intervento in Piemonte, modificando drasticamente i suoi tratti, e pure che se ne sarebbe andato in giro con i documenti di una persona deceduta. Aveva aggiunto che Messina Denaro si sarebbe nascosto nel Trapanese e che sarebbe stato protetto dai Servizi segreti. Nessun riscontro. I prosciolti sono  Vincenzo Salpietro, vecchio capo della famiglia mafiosa di Trabia, in provincia di Palermo, di sua moglie Francesca Chiaramonte (difesi dall'avvocato Bonaventura Zizzo), di Vito Manzo (di Campobello di Mazara, difeso da Giuseppe Barbera e da Benito Capellupo), dei calabresi Antonino Penna (difeso da Carlo Catuogno), Francesco Leva, Nicola Alvaro e Domenico Antonio Mollica. Nella lista figurava anche Francesco Muraria, di Castelvetrano, che però nel frattempo è deceduto. .