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04/11/2019 08:22:00

Mafia, gli arresti a Sciacca. I contatti di Dimino con Matteo Messina Denaro

 Militari della Guardia di Finanza di Palermo e Sciacca e Carabinieri del R.O.S. e del Comando Provinciale di Agrigento, alle prime ore dell’alba, hanno dato esecuzione ad un provvedimento di fermo emesso dalla Procura della Repubblica di Palermo – Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di nr. 5 soggetti, ritenuti appartenenti o comunque contigui alla famiglia mafiosa di Sciacca (AG).

Sono altresì in corso decine di perquisizioni su tutto il territorio di Sciacca, che vedono impiegati oltre 100 finanzieri e Carabinieri, supportati da mezzi aerei e unità cinofile, che riguardano abitazioni, uffici, aziende e negozi nella disponibilità degli indagati.

Le complesse indagini hanno evidenziato come i cinque fermati, seppur in un momento di assoluta difficoltà della cosca saccense, abbiano continuato a reiterare le forme sistematiche di controllo del territorio tipiche del fenomeno mafioso.

In particolare è emersa la figura carismatica di Accursio DIMINO, detto "Matiseddu", già condannato per associazione mafiosa - da ultimo nel 2010 - per il suo ruolo espresso in Cosa Nostra, per la quale, nel tempo, è stato "reclutatore di nuovi adepti", assoluto interprete nell’acquisizione di attività economiche ed appalti di opere pubbliche nel settore edile e turistico-alberghiero, per assumere, nel primo decennio degli anni 2000, il ruolo di capo della famiglia mafiosa di Sciacca.

DIMINO, negli anni ’90, per conto della famiglia di Sciacca ha avuto un ruolo centrale nello sviluppo di dinamiche associative ultra-provinciali, mantenendo contatti e veicolando “pizzini” con i corleonesi, in particolare con Riina Salvatore e Brusca Giovanni.   

In quegli anni, le attività investigative avevano, inoltre, accertato i contatti con il latitante mafioso Matteo MESSINA DENARO.

A partire dalla sua scarcerazione, sono stati documentati i rapporti intrattenuti da DIMINO con soggetti mafiosi operanti nel territorio di Sciacca, di Castellammare del Golfo (TP) e con taluni personaggi ritenuti contigui alla famiglia mafiosa Gambino di New York.

Con riferimento a quest’ultima articolazione di Cosa Nostra, DIMINO si è in particolare relazionato con un soggetto con cui aveva pianificato un’attività criminale che successivamente non è stata portata a compimento a causa dell’improvviso omicidio – avvenuto a New York lo scorso 13 marzo – di Frank Calì (alias FrankieBoy), esponente di spicco della citata famiglia mafiosa italo-americana, evento questo immediatamente comunicato in Sicilia dagli Stati Uniti.

Fra i fatti contestati a DIMINO nel provvedimento emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Palermo vi sono le pressioni su imprenditori locali per consentire a imprese riconducibili a propri sodali di ottenere appalti, l’attività di recupero crediti a beneficio di soggetti legati a uomini d’onore, propositi di danneggiamenti e altre attività criminali nei confronti di diversi soggetti per finalità estorsive.

Alcuni colloqui captati nel corso delle indagini svelerebbero inoltre come il DIMINO abbia rappresentato, in passato, l’ala più dura della famiglia di appartenenza, facendo parte del c.d. “triumvirato”, lo storico gruppo di fuoco operante negli anni ‘90 Sciacca.