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06/01/2020 08:11:00

I venti di guerra in Medio Oriente e i rischi per la Sicilia

 La gravissima crisi internazionale, dopo le scellerate mosse di Trump in Iran, lascia il Medio Oriente al passo da una nuova guerra e il mondo con il fiato sospeso.

L'attenzione è alta, soprattutto in Sicilia. Qui, infatti, è ancora vivo nei cittadini il ricordo della guerra in Libia che nel 2011 portò alla chiusura dell'aeroporto di Trapani - Birgi (che sorge su una porzione dell'aeroporto militare) con danni gravissimi, mai del tutto risarciti, per l'economia turistica del territorio.Così come c'è il timore che le basi Nato in Sicilia possano essere utlizzate per pianificare gli attacchi. 

Su questo fronte, era circolata ieri la notizia che fossero partiti dalla base di Sigonella i droni che hanno poi attaccato e ucciso Soleimani. 

L'Italia smentisce "categoricamente" le notizie apparse su alcuni organi di informazione relative all'ipotesi di partenza di droni dalla base aerea di Sigonella, in Sicilia, per l'operazione che ha portato all'uccisione del generale iraniano Qassem Soleimani. La precisazione, dopo la fuga incontrollata di notizie nei giorni immediatamente successivi al raid americano di Baghdad in cui ha perso la vita il leader di Teheran, è arrivato direttamente dal ministro della Difesa, Lorenzo Guerini. "Per quanto riguarda la missione in Iraq sarà la coalizione, con tutti i suoi componenti, a determinarne gli sviluppi, nel quadro dei contatti sempre frequenti fra gli Stati maggiori della Difesa dei paesi membri che ad oggi ha portato alla sospensione temporanea delle attività addestrative", conclude la nota del Dicastero.


A confermare la smentita è stato anche Luigi Di Maio. Il ministro degli Esteri tramite il proprio profilo Facebook ha detto che "da qualche giorno leggo false notizie sul fatto che il drone statunitense che ha colpito Soleimani in Iraq, sia partito dalle basi Nato italiane. È assolutamente falso. In queste ore insieme al Ministero della Difesa siamo al lavoro per garantire la sicurezza dei nostri soldati e scongiurare una ulteriore escalation, senza clamori, senza slogan e senza iniziative improvvisate. Ai nostri uomini e donne in uniforme va il mio augurio di buon lavoro e la nostra vicinanza come Governo".