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25/01/2020 07:18:00

Mafia, "Scrigno": ammesse tutte le parti civili, Ruggirello sceglie il rito ordinario

 Ammesse tutte le parti civili nell'udienza preliminare del processo "Scrigno", sul rapporto tra mafia, politica e imprese a Trapani e in provincia. 

Il Gup del Tribunale di Palermo, giudice Filippo Serio, ha ammesso Enti e associazioni che hanno presentato richiesta di volersi costituire parti civile. Sono 15 in tutti. 

Ci sono anche i Comuni di  Trapani, Paceco, Favignana, Valderice, Campobello di Mazara e Castelvetrano.

Non c'è Erice (qui un nostro articolo).  Va precisato che il gup ha ristretto la legittimazione delle costituzioni di parte civile dei comuni di Trapani Valderice Paceco e Favignana solo contro gli imputati di 416 bis, cioè dell'associazione mafiosa

Come abbiamo scritto ieri su Tp24, in ballo ci sono risarcimenti milionari.  Castelvetrano, Campobello di Mazara, Favignana, Paceco e Valderice hanno singolarmente chiesto 500 mila euro di risarcimento.

L'udienza è stata aggiornata al 29 gennaio, il giudice scioglierà le riserve sulle richieste di abbreviato di molti imputati. Il 3 febbraio si farà invece  il calendario delle discussioni dei soggetti che hanno scelto il rito abbreviato.

L'imputato eccellente di questo processo, l'ex deputato regionale Paolo Ruggirello, non ha chiesto l'abbreviato, nè il patteggiamento, quindi per lui si ci sarà il rito ordinario, con il pubblico dibattimento a Trapani. 

L'avvocato Nino Sugamele ha avanzato richiesta di patteggiamento per il suo assistito Filippo Tosto, 2 anni pena sospesa. Hanno scelto il patteggiamento anche Maria Stella Cardella e Leonardo Russo. Hanno chiesto di essere processati con il rito abbreviato i fratelli Francesco e Pietro Virga, l'ex assessore del comune di Trapani, Ivana Inferrera e il marito Ninni D'Aguanno, il presunto capo della famiglia di Paceco Carmelo Salerno, il suo braccio destro Francesco Peralta, Michele Alcamo, Tommasa Di Genova e Mario Letizia. E' stato chiesto invece l'abbreviato condizionato all'ascolto di alcuni testimoni per Francesco Orlando, il presunto capo della cosca di Favignana, Vito D'Angelo e Pietro Cusenza.

Nell’inchiesta, culminata negli arresti effettuati dai carabinieri il 5 marzo 2019, sono stati messi in luce rapporti tra mafia, politica e imprenditoria nel capoluogo e in altri comuni della provincia di Trapani.

In totale sono 29 le persone indagate – tra cui Pietro e Francesco Virga, figli del boss Vincenzo, Francesco Orlando, l’ex deputato regionale Paolo Ruggirello, Ivana Inferrera, ex assessora comunale di Trapani, e il marito Ninni D’Aguanno – che avrebbero avuto contatti con esponenti di Cosa nostra per ottenere voti utili nelle diverse tornate elettorali – e, ancora, l’ex consigliere provinciale Vito Mannina, Alessandro Manuguerra, attuale consigliere comunale ad Erice, e il padre Luigi Manuguerra, Francesco Todaro, braccio destro di Paolo Ruggirello.

Sulle vicende scaturite dall'operazione antimafia ci siamo occupati in diversi approfondimenti su Tp24.

Cliccando qui potete leggere l'ultimo capitolo della nostra lunga inchiesta, quella che riguarda il consigliere Manuguerra di Erice. 

Qui l'organigramma e le dinamiche di Cosa Nostra a Favignana.

Qui il sostegno elettorale a Ruggirello.