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29/01/2020 06:53:00

Pantelleria – L’omicidio di Maurizio Fontana, chiesta riduzione pena per Ben Mariem

Accogliendo le argomentazioni dell’avvocato difensore Alessandro Casano, il procuratore generale della Corte d’assise d’appello di Palermo ha invocato una notevole riduzione di pena (da 11 a 2 anni di reclusione) per il 39enne Mohamed Ben Mariem, processato per l’omicidio del 48enne pantesco Maurizio Fontana.

Per il Pg, infatti, come già in primo grado per il pm Antonella Trainito, non fu omicidio volontario, ma “eccesso colposo di legittima difesa”. Ben Mariem, la sera del 9 gennaio 2018, a Pantelleria, in piazza Cavour, uccise Fontana con alcune coltellate.

E per questo, il 13 marzo 2019, è stato condannato dal Gup di Marsala Riccardo Alcamo ad undici anni di carcere, nonché al pagamento di 100 mila euro di risarcimento danni ai familiari dell’ucciso. Adesso, in appello, lo stesso rappresentante dell’accusa ha invocato una riduzione di pena. Solo la parte civile ha chiesto la conferma della sentenza di primo grado. Il prossimo 19 marzo, dopo l’arringa del difensore dell’imputato, potrebbe essere emessa la sentenza. Mohamed Ben Mariem avrebbe reagito ad un’aggressione. Fontana, infatti, deceduto qualche ora dopo al pronto soccorso dell’isola, lo avrebbe prima colpito in testa con una bottiglia di vetro. Per questo motivo, in primo grado, anche il pm Antonella Trainito aveva derubricato l’accusa di omicidio volontario in eccesso colposo di legittima difesa, invocando una condanna a due anni di reclusione. L’avvocato difensore Alessandro Casano, invece, aveva chiesto l’assoluzione per legittima difesa. Ed è stato proprio grazie al legale se è stata fatta maggiore luce sulla dinamica del fatto di sangue. L’avvocato Casano, infatti, dopo l’arresto operato dai carabinieri qualche ora dopo le coltellate, chiese ulteriori accertamenti investigativi. Poi, esperiti su richiesta del pm Trainito dal Ris di Messina, che ha accertato che il sangue trovato sul berretto e sui vestiti di Ben Mariem era il suo. Non quello di Fontana. E che, inoltre, sul copricapo del tunisino c’erano frammenti di vetro, nonché filamenti dello stesso berretto sul vetro che era a terra. Ciò ha confermato la versione del nordafricano, che ha detto di avere reagito dopo essere stato colpito in testa con una bottiglia di vetro.

Secondo quanto emerso dalle indagini condotte da carabinieri (coadiuvati da Guardia di finanza), Maurizio Fontana, già noto alle forze dell’ordine, colpì con una bottiglia di vetro Ben Mariem dopo che un suo amico polacco gli aveva detto che il tunisino l’aveva preso a bastonate.

Cinque furono le coltellate sferrate al 48enne pantesco: due quelle mortali.