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28/03/2020 06:00:00

Castelvetrano, Giuseppe Cimarosa: "I miei cavalli hanno bisogno di aiuto, di cibo e cure"

 Giuseppe Cimarosa, lei gestisce a Castelvetrano il Centro Equus dove da anni si pratica anche l’ippoterapia, con la quale aiutate i diversamente abili. In questi giorni siete in grandissima difficoltà per il mantenimento dei cavalli a causa dei blocchi che sta causando l’emergenza coronavirus.

Sì, la difficoltà enorme. Noi siamo operativi da circa dieci anni. Abbiamo operato sempre nell’ambito dell’ippoterapia con i diversamente abili ma non solo. Siamo una realtà abbastanza utile per i giovani e i ragazzi del territorio. Io personalmente gestisco questa attività che è nata dal mio grande amore per i cavalli, che mi ha dato la forza con cui ho realizzato questo mio progetto importante: un luogo dove far convivere i cavalli e gli umani, soprattutto quelli in difficoltà. Ho salvato molti cavalli dai macelli, destinati a morte certa, e sono diventati per dieci anni degli angeli per tanti ragazzi.

Quanti cavalli ci sono nel centro Equus?

Attualmente sono diciotto cavalli. Sei sono di proprietà di alcuni miei clienti, gli altri sono a carico mio, dell’associazione “Equus Compagnia della Luce”, che finora si sono mantenuti con le entrate economiche dell’attività, degli allievi che frequentano il centro.

Cimarosa, questi dodici cavalli rischiano di morire di fame?

Sì, il problema è proprio questo, il centro è stato giustamente sospeso per il coronavirus, ma la mia attività non è come un semplice negozio. Qui ci sono degli animali che hanno bisogno di cure e di cibo, in più io sono da solo perché i miei collaboratori sono in quarantena.

Quanto costa mantenere un cavallo al giorno?

Mediamente, senza dover pagare l’operaio che in questo caso sono io dieci euro al giorno, tra fieno, lettiera e cibo. Al momento io a casa ho delle risorse, ho un magazzino con delle scorte ma non durerà per molto.

Cimarosa, chi volesse dare una mano per aiutarla come può fare?

Io sono sempre stato abituato a non chiedere niente a nessuno, questa situazione mi ha mortificato, ma degli amici hanno lanciato una raccolta fondi che si chiama “Covid-19 Salviamo i cavalli del Centro Equus” e si trova su GoFundMe. Ringrazio tutte quelle persone che fino adesso hanno donato e tutti gli altri che vorranno farlo. Non è un aiuto che chiedo per me stesso, non l’avrei mai fatto. Lo Stato non ha previsto aiuti immediati per questa che per me è un’emergenza. Stavolta questa battaglia non è più alla mia portata e da solo non posso farcela. Ripeto è quasi imbarazzante, almeno per me, chiedere in questo momento aiuto a delle persone che hanno già tante difficoltà vista la situazione attuale, ma quando ci sono degli esseri viventi che non hanno possibilità di scelta ma sono completamente dipendenti da me e dalla nostra associazione, noi dobbiamo prima di tutto pensare a loro e non possiamo essere imbarazzati nel chiedere aiuto. Queste creature hanno bisogno di essere sostenute e di non essere abbandonate. La preoccupazione è tanta, perché non abbiamo una scadenza per questa crisi e anche se si dovesse sbloccare fra due/tre mesi la situazione non sarebbe facile i primi tempi e bisogna per forza mantenerli, perché i cavalli mangiano e hanno bisogno di cure comunque.