Gentile redazione, dal 10 marzo che anche io a 45 anni mi trovo in cassa integrazione sospeso, sposato con 2 figli da mantenere all'università, con affitto da pagare, studenti fuori sede e tutto ciò che serve a casa. Il mio datore di lavoro non può anticiparmi la cassa integrazione per cui sto aspettando con pazienza il pagamento della stessa.
Ma debbo sottolineare come l'Inps e la Regione siciliana a cui mi sono rivolto non mi hanno voluto dare informazioni sull'esito e la liquidazione dell'indennità asserendo scuse banali, del tipo che lo possono dare solo all'azienda come se io non sono terzo interessato, del tipo può chiedere al suo consulente, che naturalmente non sa quando verrà pagata.
In questo momento di solidarietà infinita in tutta l'Italia dove gli eroi dei medici, infermieri soccorritori, pulizieri, operatori ecologici, addetti ai supermercati e farmacie nessuno si è fermato, nessuno si è tirato indietro di fronte ad una mano tesa in cerca di aiuto, l'Inps di Trapani invece non dà informazioni, non ci mette la faccia per dire: sì fra una settimana provvederemo oppure sì fra un mese provvederemo, perchè tanta ostilità, crudeltà, ferocia, malevolenza nei confronti di un dipendente che chiede semplicemente di sapere quando potrà sfamare la sua famiglia.
Anche la Regione Siciliana emula l'Inps nessuno risponde alle numerose mail che sono arrivate ai dirigenti di competenza. Cos'è che un medico sente nel salvare la vita di un altro uomo rischiando la propria e cos'è che un dipendente dell'inps sente nel non dare una semplice risposta ad un lavoratore in grande difficoltà.
Io non riesco a capire il perchè... e voi?
Vito