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08/08/2020 07:00:00

L'eslposione a Beirut, l'immigrazione e i possibili scenari futuri

 Martedì pomeriggio 4 agosto c.a. l'inferno si è nuovamente materializzato. Il luogo è Beirut, Libano. Un cargo navale con 2750 tonnellate di nitrato d'ammonio, utilizzato anche per la produzione di esplosivi sequestrato dalle autorita' libanese è esploso, causando 140 morti e 150 dispersi, bilancio provvisorio. Le teorie sulla causa sono molteplici, tra queste la matrice terroristica, anche se non sembrerebbe essere questa l'origine.

L'analisi del tecnico di esplosivi Danilo Coppe che si è occupato della demolizione del ponte Morandi, afferma si tratti dell'esplosione di un deposito d'armi. Comprendere la causa dell'inferno è fondamentale per la geopolitica del medioriente. Dopo l'indipendenza ottenuta durante la seconda guerra mondiale, la nazione è stata palcoscenico di guerre civili e dell'invasione israeliana. La popolazione è suddivisa in tre fazioni politico/religiose, cattolica-maronita, musulmani sunniti e sciiti. Sancita anche nelle istituzioni, presidente-cattolico, primo ministro - sunnita, presidente del parlamento - sciita. Una cifra che deve farci riflettere, nella nazione si sono riversati oltre un milione, dicesi un milione di profughi siriani, su una superficie di 10mila chilometri quadrati e con 4 milioni e mezzo di abitanti.

La Trinacria ha 25mila km quadrati 5 milioni di abitanti. La riflessione è consequenziale, possiamo ospitare immigrati anche economici, perché necessitiamo di colf, badanti e braccia per l'agricoltura? Si abbandona la divagazione l'influenza sulla terra dei cedri è contesa da Russi, Turchia-Iran e gli Stati Uniti con Israele. Se l'inferno di Beirut è un incidente, la nazione dovrà ricostruire la città e le prima braccia protese sono state quelle francesi confermate dalla visita di Macron e proposta di aiuti immediati anche da Israele. Se invece la natura sarà terrorista, l'inferno potrebbe diventare mediorientale con ripercussioni mondiali dopo la pandemia dell'inferno Coronavirus si aggiungerebbe l'inferno di una nuova guerra fredda.

Nota a margine che poi non lo è. Si ascoltano le amenità del tesoriere leghista Centemero che afferma, l'UE ha scelto Erdogan lasciando solo il Libano. Gli ricordo che la Germania brutta e cattiva ha accolto 1 milione di profughi siriani e siccome è stata l'unica unitamente a qualche paese scandinavo a farlo, ha sostenuto la politica immigratoria della UE sbagliata, scandalosa, che come asserisce il leghista ha foraggiato il califfo Erdogan. Si rammenta che il 31 dicembre 2019 i residenti siriani nel belpaese sono 6.724(fonte ISTAT). Gli aiuti economici li avrebbe indirizzate al Libano e Giordania. La Giordania che ospita oltre 700mila (fonte UNHCR) siriani nei Campi, in condizioni disumane, Giordania nota democrazia illuminata. Il Libano e la Giordania non hanno aderito alla convenzione di Ginevra del 1951 sullo status di rifugiato, la Turchia paradossalmente si, insomma tre stati aguzzini in materia, ognuno si sceglie il proprio. Così facendo l'inferno è servito.

Vittorio Alfieri