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16/08/2020 15:00:00

Carceri Sicilia, la Uilpa denuncia: "Troppi detenuti negli ospedali e nei pronto soccorso"

Sono tanti i detenuti nelle carceri siciliane che per un motivo di salute anche banale, spesso vengono trasferiti nelle carceri o nei pronto soccorso, contravvenendo a quanto disposto dalla legge, mettendo a repentaglio la sicurezza pubblica.

Su questo tema c'è l'intevento pubblico  della Uilpa, con una nota del segretario regionale Gioacchino Veneziano. 

"Dobbiamo evitare trasferimenti di detenuti presso i presidi di emergenza negli ospedali quando non ci sono condizioni gravi che dispongono tale possibilità solo per imminente pericolo di vita". 

Cosìn Veneziano segnala un aumento vertiginoso di trasferimenti di detenuti anche pericolosissimi nei pronti soccorsi, anche per condizioni non previste dall’ordinamento penitenziario.

"Non possiamo stare in silenzio - continua il leader del sindacato di categoria della UIL- rispetto ad una situazione che ogni giorni vede centinaia di Poliziotti Penitenziari impiegati a trasportare detenuti negli ospedali anche per un semplice mal di pancia, esponendoli a rischi considerato che un ospedale ovviamente non ha le condizioni strutturali da poter garantire il servizio in sicurezza, infatti nelle statistiche purtroppo confermano che i tentativi di evasione sono più frequenti in questi ambienti..”

Purtroppo senza ombra di smentit - chiosa Gioacchino Veneziano -. Il trasferimento al Servizio Sanitario Nazionale dall’Amministrazione Penitenziaria per effetto del DPCM del 1 aprile 2008, ha generato una serie di complicanze che solo con la conoscenza del mondo carcerario potevano evitare, ed infatti le gite ospedaliere con lo spostamento dei centinai di detenuti in giro per gli ospedali siciliani confermano la nostra tesi, per esempio - continua Veneziano – registriamo movimenti di detenuti per semplici carie ai denti dal carcere dall’isola di Favignana, con costi che si aggirano a circa €.1.000 per servizio, quando nel decreto era previsto che nei territori dove insistevano penitenziari, le ASL dovevano istituire delle unità operative multi professionali per erogare il loco le prestazioni di base e specialistiche evitando così evitare trasferimenti dei detenuti dalle carceri agli ospedali.

"Chiederemo al Provveditore delle carceri Siciliane d.ssa Calandrino e tutti i direttori delle carceri- conclude Veneziano - ad aprire un tavolo di confronto con le varie ASL territoriali giacchè il passaggio delle competenze dell’Amministrazione Penitenziaria alle ASL, prevedeva anche altri interventi, e noi come sindacato di categoria solleciteremo anche quello di urgentissime riflessioni nei confronti della Polizia Penitenziaria che svolgendo il servizio in luoghi esterni, viene esposta a rischi per l’ordine e la sicurezza pubblica esterna in caso di eventi critici".