“Ho la certezza che don Alessandro possa essere un vescovo ponte: è uomo e presbitero capace di collegare e di unire le diverse istituzioni, le diverse persone, le diverse anime, le diverse risorse. Sarà vescovo capace di intraprendere percorsi di maturazione, di ricercare soluzioni concrete e condivise”.
Quello che mons. Pietro Maria Fragnelli, vescovo di Trapani, consegna a don Alessandro Damiano, da tempo suo vicario generale e adesso arcivescovo coadiutore eletto di Agrigento, è un invito che vuole essere profezia. “Sarai ordinato in una bellissima cattedrale restaurata, tornata a splendere, che ti incoraggia a restaurare anche la Chiesa tutta”, ha detto mons. Fragnelli, mentre la comunità agrigentina si preparava all’ordinazione episcopale del vescovo eletto.
“Quante volte il Papa ha esortato la comunità ecclesiale e la società civile a tornare dall’esilio delle proprie responsabilità – ha aggiunto mons. Fragnelli – e ad impegnarci realmente a sanare e portare ausilio”. E rivolgendosi al futuro arcivescovo, nel corso di un incontro con la stampa locale, gli ha ricordato: “Ogni tuo gesto fatto in questa realtà tornerà a beneficio della Chiesa tutta. Non temere, avrai per guida il Signore: sarà Lui a portarci alla terra promessa. Tu fai impegno a te stesso ad avere e mantenere la dimensione della comunione”. E ha proseguito: “Ti lasciamo a malincuore: ricordiamo in quanti momenti delicati della vita diocesana, come vicario generale, sei stato presenza importante, ma ti avremo adesso in modo diverso. Gratuitamente ti abbiamo ricevuto in dono dal Signore e gratuitamente ti doniamo al servizio al quale Dio ti chiama”.