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16/10/2020 07:17:00

La truffa dei tamponi: i carabinieri sequestrano un laboratorio ad Alcamo 

 10,30 -  E' di Alcamo il laboratorio di analisi sequestrato oggi per la truffa dei tamponi.

I tamponi per accertare l'infezione da Covid nei centri privati convenzionati devono costare 50 euro. Un prezzo deciso dalla Regione Siciliana. Ed invece ad Alcamo il prezzo imposto dal centro analisi sarebbe stato di 100 euro. I carabinieri del Nas di Palermo hanno eseguito un controllo in un centro diagnostico privato del comune del trapanese dove è stato sequestrato il solo laboratorio per lo screening del Covid.


Il provvedimento è scaturito dopo le indagini dei carabinieri che hanno evidenziato come il laboratorio abbia continuato ad analizzare tamponi molecolari per conto dell'Asp di Trapani, di cliniche delle provincie di Palermo e Trapani nonché di privati, nonostante le apparecchiature utilizzate (nei mesi di aprile ed agosto) fossero state valutate non idonee per lo screening del Codiv-19 da parte dell'ente certificatore regionale di controllo qualità. Inoltre era stato rilevato che le matrici oggetto di analisi erano risultate difformi dal reale contenuto e, in alcuni casi, l'esame analitico aveva dato esito negativo al virus quando in realtà doveva essere positivo.


Nel contempo, le indagini hanno fatto emergere che il titolare della struttura diagnostica ed il direttore tecnico del laboratorio hanno omesso di inserire nella piattaforma web regionale per il Covid-19 i test privati eseguiti e processati ed il relativo esito e hanno fatto pagare ai privati un prezzo per tampone variabile tra 80 e 100 euro, anziché applicare la tariffa di euro 50 a test stabilita dalla circolare regionale, una delle condizioni per la quale lo specifico esame era stato accreditato anche ai laboratori privati. I militari non hanno trovato inoltre il biologo specializzato in microbiologia, virologia o genetica; figura professionale indispensabile. I due sono stati denunciati con l'accusa di falso e frode nell'esecuzione del contratto con l'ente pubblico, avendo eseguito presso il laboratorio in questione, per conto dell'Asp di Trapani, 7.600 tamponi, con la richiesta di pagamento di fatture per complessivi 380 mila euro, 72 mila dei quali già corrisposti.

07,00 -  Almeno 7600 tamponi effettuati da un laboratorio di analisi della provincia di Trapani per conto dell'Asp sarebbero frutto di una truffa. E' la scoperta che hanno fatto i Carabinieri del Nas.

I Carabinieri hanno sequestrato un laboratorio per lo screening del Covid-19, presso un centro diagnostico privato del trapanese (che non è stato reso noto). 

Il provvedimento è scaturito dagli esiti investigativi del NAS che hanno evidenziato come il laboratorio abbia continuato ad analizzare tamponi molecolari per conto dell’ASP di Trapani, di cliniche delle provincie di Palermo e Trapani nonché di privati, nonostante le apparecchiature utilizzate (nei mesi di aprile ed agosto) fossero state valutate non idonee per lo screening del covid-19 da parte dell’ente certificatore regionale di controllo qualità.

 

Inoltre era stato rilevato che le matrici oggetto di analisi erano risultate difformi dal reale contenuto e, in alcuni casi, l’esame analitico aveva dato esito negativo al virus quando in realtà doveva essere positivo. Nel contempo, le indagini hanno fatto emergere che il titolare della struttura diagnostica ed il direttore tecnico del laboratorio:

- hanno omesso di inserire nella piattaforma web regionale per il covid-19 i test privati eseguiti e processati ed il relativo esito;
- hanno praticato ai privati un prezzo per tampone variabile tra 80 e 100 euro, anziché applicare la tariffa di euro 50 a test stabilita dalla circolare regionale, una delle condizioni per la quale lo specifico esame era stato accreditato anche ai laboratori privati;
- non hanno adempiuto alla presenza obbligatoria del biologo specializzato in microbiologia, virologia o genetica; figura professionale indispensabile nella processazione dei tamponi oro-rino-faringei per il covid-19. 

Entrambi sono stati deferiti, in concorso tra loro, alla competente Procura della Repubblica di Trapani per falso e frode nell’esecuzione del contratto con l’ente pubblico, avendo eseguito presso il laboratorio in questione, per conto dell’ASP di Trapani,  7.600 tamponi, richiedendo alla stessa il pagamento di fatture per complessive euro 380.000, dei quali 72.000 già corrisposti.

***

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del legale dell'"Emolab" di Alcamo, il laboratorio di analisi che è stato coinvolto nell'inchiesta su una presunta truffa sui tamponi per il Coronavirus.

 

Con riferimento ai due articoli pubblicati su “Tp24.it” in data 16 ottobre e 18 novembre u.s., rispettivamente, dal titolo “La truffa dei tamponi: i Carabinieri sequestrano un laboratorio ad Alcamo” e “Falsi tamponi Covid ad Alcamo: si indaga sulla morte di una persona”, lo scrivente Avv. Vincenzo Abate del foro di Trapani, difensore di fiducia del legale rappresentante pro tempore del laboratorio di analisi cliniche “EMOLAB di S. Ciacio & C. S.r.l.”, ritiene indispensabile ed indifferibile effettuare gli opportuni chiarimenti in merito alle diverse informazioni fornite in modo errato nel precitato articolo.

Innanzitutto, preme sottolineare che, a differenza di quanto erroneamente affermato nel corpo dell’articolo, il laboratorio di analisi non è mai stato sottoposto a sequestro. Il provvedimento ablatorio disposto dall’Autorità Giudiziaria procedente in data 09.10.2020 ha interessato, unicamente, il macchinario utilizzato per la processazione dei tamponi molecolari. Il centro, pertanto, continua a svolgere regolarmente l’attività di analisi clinica.
E’ di fondamentale importanza, inoltre, chiarire che in alcuna delle ipotesi investigative prospettate dalla Polizia Giudiziaria e, parimenti, in alcuno degl’atti disposti dall’A.G. procedente, è stato mai avanzato il sospetto di una presunta attività di falsificazione degli esiti dei tamponi molecolari effettuati dal laboratorio. Tale ipotesi è, esclusivamente, figlia di apodittiche valutazioni giornalistiche, prive di ogni riscontro fattuale e giuridico.
Ed invero, l’attuale ipotesi d’accusa, enucleabile nell’ambito dell’art. 356 del codice penale, verte in modo precipuo su una complessa questione di natura interpretativa afferente alla funzione del programma Veq Sars-Cov-2 sviluppato dall’Assessorato alla Salute della Regione Siciliana.

Inoltre, appare assolutamente fuor di dubbio la portata fantasiosa ed illativa dell’accostamento della vicenda “Emolab” all’inchiesta sull’ex manager dell’A.S.P. di Trapani, Dr. Fabio Damiani, indagato per fatti di corruzione che in nulla possono afferire alla vicenda oggetto dell’articolo de quo. Infatti, ad una più attenta analisi dei fatti, emerge con chiarezza che l’accreditamento del laboratorio “Emolab di S. Ciacio & C. S.r.l.” è avvenuto a seguito della partecipazione all’avviso pubblico n. 248 del 23.03.2020 disposto direttamente dall’Assessorato della Salute-Regione Siciliana per l’individuazione dei laboratori in grado di processare tamponi oro-faringei per la ricerca del Covid-19. Pertanto, alcuna competenza o funzione in ordine alla verifica della sussistenza dei necessari requisiti è mai gravata sull’A.S.P. di Trapani. Una volta che il laboratorio di analisi è stato accreditato dal competente Assessorato Regionale, il Dr. Damiani si è limitato a stipulare la convenzione per l’attività di screening per l’identificazione del SARS-CoV-2. È evidente, dunque, che il tentativo di accostare il Dr. Damiani alla ditta “Emolab S.r.l.” rappresenta niente più che una trovata giornalistica, il cui scopo è puramente quello di accrescere l’interesse nei riguardi di una vicenda che inevitabilmente suscita clamore mediatico e sdegno collettivo.
In merito ad altre presunte ipotesi delittuose addebitabili all’amministratore della precitata società, si rappresenta la ferma convinzione da parte degli organi societari di aver sempre operato con la massima diligenza, e precisione, nell’esercizio della propria attività. Per tale motivo si ripone piena fiducia nelle attività di verifica della magistratura, confidando che al termine delle indagini si possa fare pienamente chiarezza sia sui fatti occorsi sia sull’assoluta estraneità agli stessi da parte dei miei assistiti.

Si coglie infine l’occasione per evidenziare, che in riferimento alle molteplici illazioni e calunnie aventi ad oggetto la presunta falsità degli esiti dei tamponi, lo scrivente difensore ha ricevuto espresso mandato di attivare innanzi le competenti Autorità Giudiziarie ogni iniziativa utile a tutelare l’onore e la reputazione della società, del proprio amministratore e dei professionisti che per essa lavorano con dedizione e serietà.

Cordialmente.
Avv. Vincenzo Abate

 



Cronaca | 2024-04-17 18:10:00
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