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24/10/2020 06:00:00

Marsala. Mezzapelle: “Debacle Pd? Colpa di tutti, non mia. Non ho suggeritori”

Rosa Alba Mezzapelle, segretaria del Pd di Marsala, era candidata alle ultime elezioni amministrative e designata assessore dal candidato sindaco Alberto Di Girolamo. Come avviene dopo tutte le sconfitte, e la vostra è stata fragorosa, c’è uno scaricabarile in atto delle responsabilità. I dissidenti del Pd puntano il dito contro di lei.

Se vogliamo ricostruire il partito dopo questa sconfitta parlare di responsabilità è fuori luogo. Non mi sento responsabile, perchè sono segretaria del Pd da qualche mese. La responsabilità è di tutti, nessuno escluso.

La lista del Pd è andata male. Non avete superato lo sbarramento, nessun seggio in consiglio comunale, per la prima volta nella sua storia. Perchè alla fine si è scelto di non far candidare nella vostra lista i tesserati del Pd che poi sono andati nelle liste civiche?

Infatti, questo bisogna anche analizzare. I tesserati del Pd i voti li hanno raggiunti, solo che sono confluiti in altre liste. Su questo si è discusso in una direzione provinciale. Poi sta nella responsabilità di ciascuno di noi fare squadra per il risultato del Pd o fare altre scelte. E alla fine è stato questo il risultato. La squadra deve essere unita. Io sono scesa in campo in prima persona, non era programmato. Ho fatto una campagna elettorale di pochi giorni. Mi sono messa a disposizione del Pd e del territorio. Bisogna dire che il Pd non era più strutturato sul territorio.

I dissidenti del Pd hanno detto che il partito va ricostruito, ma nel frattempo hanno votato contro, hanno votato Massimo Grillo. Che poi ancora non si è capito quanti sono questi dissidenti del Pd.

Quando è stato reso pubblico quel comunicato prima delle elezioni in cui dicevano di non votare per Di Girolamo ho ricevuto diversi messaggi di persone che non c’entravano nulla con quel comunicato. Qualcuno era dispiaciuto. I tesserati erano 8 appartenenti tutti alla stessa famiglia, gli altri non conoscevano quel documento. Non so perchè hanno voluto fare questo. Ognuno è libero di aderire a un progetto politico. Chi vuole far parte del Pd ha degli ideali precisi e li sposa.

Da dove si riparte per ricostruire il Pd a Marsala?

Sicuramente dal territorio. Dall’ascoltare le persone. Ci sono dei temi fondamentali in questo momento che interessano la comunità locale. Temi come il razzismo, l’uguaglianza di genere, si riparte dai quartieri popolari. Si riparte dalle famiglie, dai ragazzi. Fare politica significa occuparsi della cosa pubblica e delle tematiche importanti per il territorio. Si può anche cadere, si può perdere, ma la cosa importante è sapersi rialzare, mettere tanto impegno e spirito di sacrificio.

Lei si aspettava che fosse così difficile stare dentro un partito, che ci fossero persone che fanno politica come la intendeva Rino Formica (“sangue e merda”), che ci fosse questa guerra?

Io la politica non la vedo come una guerra. La vedo come una esistenza di posizioni diverse, che parlano e ragionano. Io ho una famiglia, sono stata una libera professionista, sono stata avvocato. Una professione che mi ha insegnato ad avere i piedi per terra. Io non vedo coltelli che volano, ma posizioni diverse. Alla fine dei conti, delle discussioni, che possono anche essere accese, si deve uscire con un percorso condiviso. La politica non è un gioco.

C’è chi ha detto in questa campagna elettorale che lei avesse un suggeritore. E’ fastidioso che ancora oggi c’è chi pensa che una donna non può essere impegnata in politica in prima persona supportata dalle proprie idee.

Il tema delle donne in politica è attualissimo. La donna per alcuni non è una mente pensante. Io mi sono avvicinata al Pd perchè prima ho fatto un altro percorso, quello legato al sociale. So qual è la realtà sociale, cosa significa vivere insieme alle persone che soffrono, ai soggetti deboli. Non mi si venga a dire che io ho un suggeritore. Sono dentro il Pd per convinzione e ne sono fiera.