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04/11/2020 06:00:00

Coronavirus,1036 positivi nel trapanese. Sicilia zona arancione

21,00 - Come anticipato già stamattina da Tp24, la Sicilia è stata dichiarata zona "arancione" nel nuovo Dpcm con le misure di contrasto per evitare il diffondersi del coronavirus. La misura più importante è che da venerdì, non da domani, chiudono bar

Qui i particolari.  

 19,00 -  Resta ancora appeso ad un filo il destino della Sicilia. E' zona arancione? O zona gialla?

Certo è che sono scomparse le zone verdi. Adesso le Regioni sono divise in zone gialle, arancioni e rosse, con misure via via più stringenti. La Sicilia dovrebbe essere, in base agli indici e al trend di crescita del contagio, zona arancione, ma fino all'ultimo si tratta. La zona arancione, infatti, prevede la chiusura di bar e ristoranti.



Tutto è stato rinviato a venerdì. Il governo non sa decidere.

Sono 1.155 i nuovi positivi al Covid-19 registrati in Sicilia nelle ultime 24 ore, su 9.376 tamponi effettuati; 19 i decessi, che portano il totale a 569.

Con i nuovi casi salgono a 17.618 gli attuali positivi. Di questi 1.253 sono i ricoverati: 1.105 in regime ordinario e 148 in terapia intensiva due ricoverati in meno rispetto a ieri. I guariti sono 324. I nuovi positivi sono così distribuiti per province: Palermo 352, Catania 324, Messina 103, Ragusa 98, Trapani 54, Siracusa 41, Agrigento 134, Caltanissetta 27, Enna 22.

 

17,25 - Sono 1155 i nuovi positivi in Sicilia: record assoluto, così come le vittime, 19 in un giorno, mai successo in tutta la pandemia. Scendono di due unità però i ricoveri in intensiva: ora sono 148 contro i 150 di ieri.

 16,50 -  Sono complessivamente circa 3600 i posti letto dedicati alle cure del Covid-19 in Sicilia previsti nell’incremento dell’assistenza sviluppato dall’assessorato regionale alla Salute e condiviso con il Comitato tecnico scientifico.

I posti, individuati in strutture pubbliche e private di tutto il territorio siciliano, comprendono terapie intensive, degenze ordinarie e ricoveri in strutture dedicate alle cure in bassa complessità.

Lo sviluppo del piano ricalca una proiezione dell'andamento epidemiologico per singole aree con una soglia di stress maggiorato rispetto all'attuale situazione pandemica nell'Isola, ma soprattutto tiene conto del mantenimento dell'assistenza sanitaria per le altre patologie non Covid. La Sicilia, infatti, è una delle Regioni che al momento non ha sospeso le cure diverse dal Coronavirus né ha ridotto gli interventi programmati.

Sono previsti due scaglioni temporali, 15 novembre e 30 novembre, entro i quali saranno approntati i posti letto da parte dell’Aziende del sistema sanitario regionale. In particolare le terapie intensive raggiungeranno, all’ultima scadenza, 427 posti dedicati esclusivamente al Covid a cui potranno aggiungersi posti di terapia sub-intensiva convertibili a seconda delle eventuali necessità. Le degenze ordinarie raggiungeranno 2384 ricoveri dedicati, mentre saranno 780 i posti letto a disposizione nelle strutture a bassa complessità.

Nei territori delle Città Metropolitane, particolarmente interessate dal contagio da Covid 19, sono previsti complessivamente 252 posti di terapia intensiva e 1502 per i ricoveri ordinari, la restante dotazione è stata distribuita nelle altre province della Sicilia.

A completare l'offerta sanitaria, anche il contributo delle strutture non ospedaliere dedicate alla pandemia. Sul modello dei Covid hotel, attivati dalla Regione Siciliana già nell'aprile scorso (adoperati da soggetti in quarantena o isolamento, migrati, turisti etc), è particolarmente significativo infatti l'apporto dei Centri per le cure a bassa complessità dedicati a quei pazienti che non necessitano di un ricovero in ospedale pur avendo bisogno di assistenza sanitaria. Tali strutture sono già operative in larga parte del territorio regionale e vanno ad integrare l’intera proposta studiata dalla Regione per fronteggiare l’emergenza.

A Trapani prevista l'attivazione di 28 posti in terapia intensiva, 120 per i ricoveri ordinari, e 110 per le cure a bassa complessità.

 15,20 -  Tutto esaurito all'ospedale di Marsala tra i pazienti ricoverati per Covid. Ci sono solo tre pazienti in terapia intensiva, e questo è buono. Ma l'ospedale è pieno per gli altri ammalati Covid, sono circa una novantina di posti. L'imperativo è tracciare e isolare, con screening di massa, ed è per questo che l'Azienda Sanitaria Provinciale farà dei tamponi a tutti gli studenti delle scuole superiori e ai loro familiari, nel fine settimana.

L'assessorato regionale alla Salute ha inviato una nota all'Asp autorizzandola alla progettazione di un nuovo padiglione per le malattie infettive, in un'area adiacente all'ospedale. E' una novità da prendere con prudenza, perché già la Regione annuncio un analogo intervento a Maggio, con tanto di foto di rito, senza poi fare nulla (e questo va sempre ricordato per capire cosa non si è fatto in questi mesi). La realizzazione del padiglione costa diversi milioni di euro e sarà un reparto di malattie infettive che, secondo sempre le promesse di Razza e Musumeci, rimarrà alla città. Vedremo.

 13,05 - Sono 1036 gli attuali positivi in provincia di Trapani al netto dei decessi e dei guariti. Rispetto ai ieri si registrano 51 nuovi contagi e tre nuovi decessi che portano in totale a 40 il numero delle persone morte nel trapanese dall'inizio dell'epidemia.

Sono così distribuiti nei 24 comuni: Alcamo 208, Buseto Palizzolo 8, Calatafimi Segesta 4, Campobello di Mazara 10, Castellammare del Golfo 53, Castelvetrano 56, Custonaci 25, Erice 54, Favignana 5, Gibellina 9, Marsala 132, Mazara del Vallo 89, Paceco 23, Pantelleria 29, Partanna 21, Poggioreale 1, Salaparuta 3, Salemi 16, Santa Ninfa 2, Trapani 223, Valderice 33, Vita 2, San Vito Lo Capo 24, Petrosino 6.

I guariti totali sono 822 (ieri erano 810). Attualmente si trovano ricoverati in terapia intensiva 6 pazienti e 42 persone del territorio, ricoverate nei reparti Covid. Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 393 tamponi molecolari e 655 tamponi per la ricerca dell'antigene.

 11,00 - Diminuiscono a vista d'occhio i posti letto in Sicilia. Ieri dal Covid hospital di Partinico, ormai pieno, alcuni malati sono stati trasferiti a Marsala.

Il report di ieri fotografa una situazione dei posti letto al limite della saturazione sia per quanto riguarda le terapie intensive che per la cosiddetta “area non critica”, cioè i reparti di Malattie infettive, Pneumologia e Medicina generale. Con gli aggiornamenti diffusi ieri dall’Istituto superiore di sanità – un saldo di 55 ricoverati e 8 pazienti intubati in più – la Sicilia è arrivata al 25 per cento di occupazione delle rianimazioni (a un passo dalla soglia di pericolo indicata a quota 30) e al 33 per cento di riempimento dei letti per i pazienti meno gravi, con un dato anche in questo caso vicinissimo al livello di allerta (fissato in questo caso al 40 per cento).

Il dottore Rino Urso, medico in servizio a Marsala, racconta: "Sto pensando che quando in un giorno solo vedi le polmoniti interstiziali che di solito vedi in 8 mesi, è ora di innalzare davvero l'asticella della prudenza e delle precauzioni. Parlo di polmoniti e non di positivi asintomatici ...".

 

 09,00 -  Chiudono bar e ristoranti in Sicilia, da domani. L'Isola, infatti, rientra nella zona "arancione" in base al decreto che verrà pubblicato oggi.

L'indice di Rt, infatti, in Sicilia è ad un passo dalla soglia critica di 1,5. Almeno fino al 3 dicembre dovremo dire addio ai bar e ai ristoranti, agli spostamenti fra un comune e un altro). Va detto che però tutto è in bilico fino all'ultimo e le trattative tra Roma e Palermo sono infinite.

La valutazione si basa sul fattore Rt – quello che indica la progressione del contagio – ma anche su altri 21 parametri, che includono l’occupazione dei posti letto e la frequenza dei focolai.

La Sicilia oscilla fra arancione e verde. Resterebbero aperti i negozi, ma chiuderebbero bar e ristoranti (che invece nelle zone verdi lavorano fino alle 18). Stop anche a pub, gelaterie e pasticcerie, ma rimarrebbero attive le mense, oltre a tutta la ristorazione con consegna a domicilio. Via libera anche all’asporto, ma solo fino alle 22 e con il divieto di consumare sul posto o nelle vicinanze del locale. Fanno eccezione gi autogrill, i punti di ristoro degli ospedali e gli aeroporti.

Scatterebbe inoltre il divieto per « ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici e privati in un comune diverso da quello di residenza » salvo esigenze di lavoro, studio, salute e necessità. Invariato il modello sulle scuole: la didattica a distanza si applicherebbe obbligatoriamente alle sole scuole superiori, con la possibilità di proseguire invece in presenza fino alla terza media. Salvi, invece, parrucchieri e centri benessere, mentre – come del resto in tutte le regioni – arriva lo stop per musei e mostre, la chiusura dei centri commerciali nei weekend e il coprifuoco alle 22.

07,00 -   Sono 1000 i positivi in provincia di Trapani sul fronte del Coronavirus. Nelle ultime 24ore si contano 133 nuovi contagi.

Sono, invece, 810 i guariti totali e 252 nelle ultime 24 ore. 1048 i nuovi contagi in tutta la Sicilia che registra 14 vittime nelle 24 ore. E' di 28.244 l'incremento dei nuovi positivi in Italia, che conta, purtroppo, 353 vittime. Il Premier Conte ha firmato il Dpcm.

I dati nel trapanese - Ieri c'è stato purtroppo un decesso, e i deceduti totali dall'inizio della pandemia nel trapanese sonon saliti a 37. Ma vediamo come sono distribuiti nei 24 comuni i 1000 positivi: Alcamo 207, Buseto Palizzolo 8, Calatafimi Segesta 4, Campobello di Mazara 9, Castellammare del Golfo 52, Castelvetrano 49, Custonaci 25, Erice 53, Favignana 5, Gibellina 9, Marsala 129, Mazara del Vallo 100, Paceco 17, Pantelleria 30, Partanna 13, Poggioreale 1, Salaparuta 2, Salemi 16, Santa Ninfa 2, Trapani 210, Valderice 30, Vita 2, San Vito Lo Capo 21, Petrosino 6. Attualmente si trovano ricoverati in terapia intensiva 6 pazienti, e 39 nei reparti Covid. Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati 937 tamponi molecolari e 824 tamponi per la ricerca dell'antigene.

I dati in Sicilia. Sono 1048 i casi di coronavirus in Sicilia in 24 ore: per la terza volta di fila l'Isola supera dunque quota mille. Quattordici le vittime in un giorno, per un totale di 550. Otto pazienti più di ieri, in terapia intensiva (150 in totale) e 47 in regime ordinario, per un totale di 55 nuovi ricoveri (1222 in totale). Impennata invece di guariti, con 292 dimessi nelle ultime 24 ore (7569 in totale). I nuovi positivi sono così distribuiti per province: Palermo 258, Catania 299, Messina 80, Ragusa 83, Trapani 133, Siracusa 71, Agrigento 21, Caltanissetta 96, Enna 7.

I dati in Italia - Tornano a salire i nuovi contagiati da coronavirus individuati in Italia: sono 28.244 (ieri 22.253), secondo il sito della Protezione civile. L'incremento delle vittime è invece più netto, sono 353 in 24 ore (ieri 233), mai così tanti da inizio maggio. Il totale dei contagiati è ora di 759.829, i morti sono 39.412. Gli attualmente positivi superano i 400 mila e sono ora 418.142 (+21.630 rispetto a ieri). I guariti e dimessi sono 302.275 (+6.258). Il rapporto tra positivi e tamponi è di circa il 15,5% nelle ultime 24 ore, in base ai dati del Ministero della Salute, in calo rispetto a ieri quando si era attestato quasi al 16,4%

L'allarme dei medici -  "La preoccupazione dei medici è che questa seconda ondata non sia una mareggiata, ma uno tsunami che potrebbe travolgere il sistema sanitario. Per questo chiediamo al Governo misure più aggressive": lo scrive su facebook il presidente della Federazione degli Ordini dei medici italiani, Filippo Anelli. "Il problema oggi - sostiene - riguarda la tenuta del sistema sanitario, perché l'occupazione progressiva dei posti da parte di malati Covid riduce via via la possibilità di garantire cure agli altri ammalati. Andando avanti così, la situazione potrebbe sfuggirci di mano".

 

Conte firma il Dpcm - Il premier Giuseppe Conte resiste all'ultimo pressing delle Regioni e, a tarda notte, firma il Dpcm che istituisce un regime di chiusure differenziate a seconda della fascia di rischio contagio alla quale appartiene una Regione. Una riunione finale tra il capo del governo, i capi delegazione, i ministri Francesco Boccia, Roberto Gualtieri e Stefano Patuanelli e il sottosegretario Riccardo Fraccaro mette un punto a "singolar tenzone" tra l'esecutivo e le Regioni. Poche le concessioni del primo alle seconde, con un appendice: il capitolo ristori che, su pressing dei governatori, Conte sarà costretto ad allargare rispetto alle previsioni di qualche ora fa. In una lettera inviata da Boccia e dal titolare della Salute Roberto Speranza alle Regioni i due ministri rispondono ai rilievi inviati sul Dpcm. Sull'elaborazione dei dati - decisiva per stabilire in quale fascia di rischio collocare una Regione - il decreto "garantisce il coinvolgimento" delle Regioni stesse, spiega il governo.

Ecco le nuove misure, secondo quanto prevede la bozza del Dpcm

Coprifuoco dalle 22 - "Dalle ore 22.00 alle ore 5.00 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. È in ogni caso fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche, per tutto l'arco della giornata, di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi". E' quanto si legge in una prima bozza, ancora provvisoria, del Dpcm.

Stop agli spostamenti in aree a rischio - Nelle aree ad alto rischio che ricadono negli scenari 3 e 4 indicati nel documento dell'Iss - quelle caratterizzate da uno scenario di 'elevata gravità e quelle nelle quali ci sono situazioni di massima gravità - "è vietato ogni spostamento in entrata e uscita dai territori". Può riguardare intere "Regioni o parti di esse". La differenza tra le zone che ricadono nello scenario 3 e in quelle che rientrano nel 4 sta nel fatto che in queste ultime sono vietati anche gli spostamenti "all'interno dei medesimi territori", dunque a livello comunale e provinciale.

In zone a massimo rischio chiusi anche i negozi - Stop anche alle attività dei negozi e mercati nelle regioni, province e comuni a massimo rischio. Lo prevede la bozza del Dpcm all'articolo 1 ter. "Sono sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari". Il provvedimento ferma anche i mercati, tutte le attività di bar e ristorazione (salvo la consegna a domicilio l'asporto consentito fino alle 22) e le attività sportive. Resta invece consentita l'attività motoria "in prossimità della propria abitazione" e con obbligo della mascherina e l'attività sportiva "esclusivamente all'aperto e in forma individuale". Per le aree ad alto rischio, dunque nelle zone arancioni, restano invece aperti i negozi ma chiudono bar e ristoranti. Limitato in queste zone anche "ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici e privati in un comune diverso da quello di residenza" salvo esigenze di lavoro, studio, salute e necessità.

Trasporto pubblico locale - La bozza del nuovo Dpcm prevede che a bordo dei mezzi pubblici del trasporto locale e del trasporto ferroviario regionale sia consentito "un coefficiente di riempimento non superiore al 50 per cento"; ciò con esclusione, però, del "trasporto scolastico dedicato".

Smart working ai massimi livelli possibili, sia nella Pubblica amministrazione sia nel settore privato, e ingressi differenziati del personale. In particolare, le pubbliche amministrazioni (salvo il personale sanitario e chi è impegnato nell'emergenza) dovranno assicurare "le percentuali più elevate possibili di lavoro agile, compatibili con le potenzialità organizzative e con la qualità e l'effettività del servizio erogato" e "con le modalità stabilite da uno o più decreti del Ministro della pubblica amministrazione". Sarà compito di ciascun dirigente di garantire il massimo livello di smart working. La bozza di Dpcm contiene anche la "forte raccomandazione" dell'utilizzo della modalità di lavoro agile da parte dei datori di lavoro privati.

Mascherina obbligatoria alle elementari e medie - La mascherina sarà obbligatoria a scuola per i bambini delle elementari e delle medie, anche quando sono seduti al banco. "L'attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l'infanzia continua a svolgersi in presenza -si legge nel testo - con uso obbligatorio di dispostivi di protezione delle vie respiratorie salvo che per i bambini di età inferiore ai sei anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l'uso della mascherina".

Stop alle crociere - Al fine di contrastare il diffondersi del coronavirus, la bozza prevede lo stop dei servizi di crociera da parte delle navi passeggeri di bandiera italiana. Il provvedimento fa salve le crociere in atto entro l'8 novembre. E' inoltre consentito alle navi di bandiera estera impiegate in servizi di crociera l'ingresso nei porti italiani esclusivamente ai fini della sosta 'inoperosa'.

Stop ai concorsi tranne per personale della sanità - E' prevista la "sospensione dello svolgimento delle prove preselettive e scritte delle procedure concorsuali pubbliche e private e di quelle di abilitazione all'esercizio delle professioni, a esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati sia effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero in modalità telematica ovvero in cui la commissione ritenga di procedere alla correzione delle prove scritte con collegamento da remoto, nonché ad esclusione dei concorsi per il personale sanitario, ivi compresi, ove richiesti, gli esami di Stato e di abilitazione all'esercizio della professione di medico chirurgo e di quelli per il personale della protezione civile". Lo stop ai concorsi era stato previsto dal governo in una prima bozza del Dpcm del 24/10 salvo stralciare il comma successivamente, su richiesta delle Regioni.

Nei circoli sportivi vietato l'uso degli spogliatoi - La bozza del nuovo Dpcm non chiude i circoli sportivi nei territori nazionali non soggetti a ulteriori restrizioni (come nelle zone rosse) ma vieta l'uso degli spogliatoi. L'articolo 1, comma f, ricorda che "sono sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, fatta eccezione per l'erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza, nonché centri culturali, centri sociali e centri ricreativi". "Ferma restando la sospensione delle attività di piscine e palestre, l'attività sportiva di base e l'attività motoria in genere svolte all'aperto presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, in conformità con le linee guida emanate dall'Ufficio per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana, con la prescrizione che è interdetto l'uso di spogliatoi interni a detti circoli".

Nelle zone rosse la bozza del Dpcm prevede la sospensione delle attività sportive, comprese quelle presso centri e circoli sportivi, anche se svolte all'aperto. E' solo consentito "svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona e con obbligo" di mascherine. Si può inoltre svolgere "attività sportiva esclusivamente all'aperto ed in forma individuale".

Il presidente Vda: il Governo ha ascoltato poco le Regioni - "Il Governo ha ascoltato poco le Regioni, a partire dai ristori per arrivare fino ai congedi parentali. Nella bozza del Dpcm si specificano bene i divieti ma poco le misure a favore della cittadinanza". Lo ha detto il Presidente della Regione Valle d'Aosta, Erik Lavevaz. Per quanto riguarda le nuove possibili misure restrittive nella regione alpina, a rischio di diventare 'zona rossa', Lavevaz ha ammesso che "il coprifuoco già adottato non basterà".