Convalidato l’arresto per la minorenne accusata di aver gettato dalla finestra di casa il bimbo che aveva partorito in bagno. Ma la studentessa di 17 anni non andrà in carcere. In serata raggiungerà una comunità fuori Trapani. La richiesta della detenzione in un istituto penitenziario minorile, avanzata dal Pm, infatti, è stata respinta dal giudice.
Un primo punto a favore dell’avvocato Nino Sugamele che assiste la ragazza.
Frattanto, si attende il risultato dell’autopsia eseguita sul corpicino del bimbo. L’esame dovrà accertare se il neonato è nato morto o se il decesso, invece, è stato conseguenza del volto di circa 15 metri. L’incarico è stato conferito ai professori Procaccianti e Maresi dell’Istituto di medicina legale di Palermo, mentre il consulente nominato dall’avvocato Nino Sugamele è il medico legale Gaetano Vivona.
La tragedia, venerdì mattina, in un complesso residenziale di via Francesco De Stefano, alle porte di Trapani, dove la ragazza vive con i genitori e la sorella più piccola di lei. I familiari non si erano accorti che la diciassettenne era incinta. Il padre è un poliziotto. La madre una commercialista. La donna stava dormendo quando la figlia si è chiusa in bagno dove ha dato alla luce il bambino. Ha fatto tutta da sola? Lei si è assunta la responsabilità di quanto accaduto, ma il sospetto è che qualcuno l'abbia aiutata nel parto. Quando i poliziotti, dopo il rinvenimento del corpicino ormai privo di vita del neonato riverso nel cortile interno del palazzo, hanno bussato alla porta dell'appartamento al quinto piano, la ragazza non era da sola. Con lei c'erano la madre e la donna delle pulizie. Anche quest'ultima è stata ascoltata dagli investigatori. Le indagini vanno avanti perché ci sono ancora lati oscuri da approfondire.