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11/11/2020 08:00:00

Chi vince prende tutto

di Katia Regina

Chi ha capito come funziona il sistema elettorale americano alzi la mano. Volevo parlare di questa elezione, ma mi sono arresa. La Costituzione americana è composta di sette articoli, e quando l'ho scoperto ho subito pensato: Fantastico! Solo sette articoli per stabilire le regole per oltre 328 milioni di abitanti. Poi però mi sono imbattuta nell'articolo 2, quello che stabilisce le regole del sistema elettorale, e lì mi sono persa. La sola cosa chiara è quel: “winner-takes-all”, ossia, il vincitore piglia tutto. A quel punto ho avvertito forte il desiderio di riesumare Benjamin Franklin, staccargli una tibia e sbattergliela sul cranio chiedendogli a loop: perché, perché, perché... Ma siccome non è giusto essere irrispettosi nei confronti di un morto, ho deciso appunto di non occuparmi di questo aspetto della faccenda. Trump ora contesta il sistema elettorale, parla di brogli e rivendica il fatto di avere ottenuto più voti popolari rispetto al suo avversario, dimenticando che quel sistema è lo stesso che gli consentì, nel 2016, di diventare presidente nonostante la Clinton avesse ottenuto oltre tre milioni in più di voti rispetto a lui. Sono faziosa, lo ammetto, non mi è mai piaciuto Trump , e se quel contorto sistema elettorale lo ha levato dalla stanza dei bottoni, mi sta bene anche se non lo capisco. Bene, liquidato questo argomento ritorno in Italia, ché tanto materiale c'è purtroppo, a proposito di situazioni contorte e paradossali.

Ho seguito con gli occhi sgranati la vicenda del commissario della sanità calabrese, ma soprattutto la sua reazione durante un'intervista che lo ha costretto a dimettersi, dopo qualche ora, da quel ruolo tanto delicato in periodo di pandemia. Surreale il suo tentativo di difendersi nel corso di una ospitata del programma Non è l'arena. In estrema sintesi è stata affidata la sorte di quasi due milioni di abitanti ad un individuo che tenta di giustificarsi dicendo che forse era stato drogato, in qualche modo, e per questo non era stato in grado di rispondere correttamente alle domande del giornalista. Un generale dei carabinieri in pensione che, senza neppure scomodare Lombroso, mostrava segni inequivocabili di disturbi mentali importanti, come se avesse in atto un'ischemia cerebrale permanente. Un fatto di cronaca, dunque, che sfocerà sicuramente in cronaca giudiziaria nella sezione creata ad hoc denominata: ma di cosa stiamo parlando?

Ma che periodo stiamo vivendo? Come possiamo difenderci dalle assurdità reiterate e istituzionalizzate? Non so voi, ma io sto già preparando i titoli dei libri che voglio leggere o rileggere durante il prossimo, inevitabile, lockdown. Il consiglio che posso darvi è quello di procurarvi le Cosmicomiche di Italo Calvino, dodici racconti umoristici e paradossali narrati in prima persona dal protagonista dal nome impronunciabile Qfwfq, un nome palindromo che costringe il lettore a saltarlo, durante la lettura, per evitare lo sforzo. La narrazione di questi giorni supera la magnifica fantasia di Calvino, ma a scrivere pare sia Ruggero Razza.



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