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08/12/2020 06:00:00

Marsala, il mistero del nuovo padiglione dell'ospedale da 13 milioni di euro 

Costa 13 milioni di euro il nuovo padiglione che sorgerà accanto l'ospedale di Marsala, per ospitare un nuovo reparto dedicato alle malattie infettive, che sarà dedicato all'emergenza coronavirus, e poi diventerà un punto di riferimento del territorio. Così dicono. E le perplessità sono tante. Sia per i precedenti, che per il contesto.

Cominciamo dal contesto. L'opera arriva tardi, alla coda della seconda ondata dell'epidemia in Sicilia. In pratica, se tutto va bene, il Commissario dell'Asp Zappalà ha detto che a Maggio probabilmente sarà pronto il primo piano. In pratica sarà pronto quando, secondo le previsioni, dovremmo essere fuori anche dalla terza - e si spera ultima - ondata del virus e quando l'emergenza sarà invece la gestione della campagna per la vaccinazione. L'opera, si dice, resterà comunque alla città. Ottimo. Resta il fatto che un ospedale senza medici è come se non ci fosse. Già l'ospedale "Paolo Borsellino" è in cronica carenza di personale, ed è via via smantellato. Chi assicura che il padiglione non rimarrà l'ennesima cattedrale nel deserto del nostro territorio? 

Ironia della sorte, l'annuncio della costruzione del nuovo padiglione, per il Sindaco di Marsala, Massimo Grillo, è una specie di boomerang. Perché al di là dei proclami, alla fine, con un ritardo di sei mesi, si sta facendo quanto aveva chiesto a Marsala l'ex Sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo. Se l'ex primo cittadino fosse stato ascoltato a tempo debito, oggi questo benedetto padiglione sarebbe pronto. 

Se il padiglione verrà costruito presto e bene, e funzionerà, sarà una gran notizia. Perchè tutto quello che ha a che fare con la sanità, dalle nostre parti, finisce per diventare oggetto di cronaca giudiziaria. A cominciare dalla costruzione dello stesso ospedale "Paolo Borsellino", che, come abbiamo ricostruito su Tp24, in un'inchiesta a puntate, è stato oggetto di ruberie, inchieste giudiziarie, con arresti eccellenti. E solo nel 2009, a trent'anni dall'inizio dei lavori, venne aperto. E ci volle, per aprirlo, una forzatura: una coraggiosa ordinanza dell'allora Sindaco di Marsala, Renzo Carini che, stanco dell'attesa eterna dell'inaugurazione del nuovo complesso di Via Salemi, decise di fare evacuare il vecchio ospedale "San Biagio", nel centro storico di Marsala, per ragioni di ordine pubblico. 

E accanto all'ospedale di Marsala sorge un'opera simbolo dello spreco di risorse pubbliche nella sanità. E' il "campus biomedico". O meglio l'edificio, progettato, costruito, mai aperto, che avrebbe dovuto ospitare un campus per studenti di medicina. Anche lì, soldi buttati. In tanti in questi mesi hanno chiesto l'utilizzo dell'edificio per creare un reparto Covid o per ospitare i reparti "normali" dopo la trasformazione dell'ospedale di Marsala in Covid Hospital (con la privazione, per i marsalesi, dei servizi essenziali ...). Ma niente. L'opera è stata voluta dal Sindaco di Marsala, Grillo, quando era deputato. E' costata più di un milione di euro. Non è mai entrata in funzione. Però ha una pagina Facebook... Del 2013. Che riporta con entusiamo la frase: "Aspettando l'inaugurazione: Entro la fine del mese l'inaugurazione e l'attivazione del "Campus biomedico" realizzato nell'area attigua all'ospedale"Paolo Borsellino". Qui sotto una foto del campus biomedico:

Fa quasi tenerezza leggere un articolo del Giornale di Sicilia dell'Aprile del 2013. Eccolo:

Entro la fine del mese l'inaugurazione e l'attivazione del "Campus biomedico" realizzato nell'area attigua all'ospedale"Paolo Borsellino". Da alcuni mesi,infatti, l'Ati costituita dalla "Arcoss" di Milano (capofila) e dalla "Elettrosì" di Carmelo Laudani di Biancavilla (associata), aggiudicataria nel marzo del 2009 della gara d'appalto del primo stralcio ad asta pubblica con un ribasso del 7,3152 per cento sul prezzo a base d'asta di 965 mila euro, ha ultimato i lavori (un secondo appalto di 171.571 euro è stato finanziato dal Comune).
La struttura è pronta per entrare in funzione e si attende soltanto che l'Ufficio Tecnico Comunale, a cui la struttura è stata consegnata dall'impresa nel settembre dello scorso anno, proceda alle verifiche di legge e consegni i locali al Consorzio Universitario che lo gestirà e del quale fanno parte soggetti privati e pubblici tra cui il Comune di Marsala e l'Asp di Trapani.
Il "Campus",nato da una idea-progetto di "Oltrecittà" nel 2000 avanzata dall'allora deputato regionale Massimo Grillo in occasione della seconda edizione di "Luci dal Mediterraneo",è stata progettata dall'ingegnere Pietro Licari e dall'architetto Girolamo Busetta, entrambi marsalesi. Sorge su un'area di 6.800 mila metri quadrati di proprietà dell'Asp, data in comodato d'uso al Consorzio per il Campus biomedico, presieduto da Gaetano Misso, ed ha una superficie coperta di 550 metri quadrati. Ha nove aule didattiche che potranno ospitare 180 allievi, uffici amministrativi e direzione, segreteria e front-office studenti, hall d'ingresso a piano terra, spazi comuni a primo piano, servizi e locali tecnici. Il "Campus", come ha sottolineato recentemente il suo presidente si pone come strumento culturale didattico a livello universitario, con corsi universitari per la ricerca.
"Sarà punto di riferimento per i giovani studenti marsalesi e non solo - sottolinea Gaetano Misso - che intendono intraprendere un corso di studi nell'ambito sanitario. Darà in pratica la possibilità a molti giovani di studiare in loco con un notevole risparmio economico. Per altro, la teoria dei corsi (ci sono già Enti che hanno chiesto di attivare corsi di formazione n.d.r.) gli studenti potranno fare attività pratica di formazione nel vicino presidio ospedaliero "Paolo Borsellino". Un'occasione che dovrà essere sviluppata e valorizzata dal Consorzio". Gaetano Misso assieme alla dottoressa Maria De Vita, nel cda, rappresenta il Comune ed è presidente dal 2008.

C'è poi, a proposito di coronavirus, l'altro precedente, quello di Maggio. Il commissario dell'Asp, Zappalà, che ha preso il posto di Fabio Damiani (arrestato per corruzione, in piena emergenza Covid, ha ammesso bustarelle, finora, per 100.000 euro) si arrabbia quando si parla di questo episodio. Ma è una ferita che brucia, ed è anche fresca. A Maggio venne l'assessore regionale alla salute Ruggero Razza, ad annunciare che il vecchio ospedale San Biagio sarebbe diventato il nuovo Covid Hospital. Tutto fu organizzato in pompa magna, con tanto di foto di rito a vedere in loco il progetto. Solo che dopo non si è fatto più nulla. Si è scoperto, solo a Settembre, che il progetto non poteva essere realizzato per una questione di tenuta antisismica dell'edificio che ospitava il vecchio ospedale. Ma, al di là della magra figura, restano molte domande: chi ha fatto il progetto mai realizzato? Il progettista non sapeva nulla della capacità strutturale del vecchio San Biagio? Quanti soldi erano stati stanziati? Qualcuno pagherà per questo disservizio (per ora avremmo già un nuovo edificio, più servizi, più posti letto: ricordiamocelo sempre ogni volta che qualcuno si lamenta del perchè la Sicilia venga sempre bocciata sul modo in cui sta gestendo l'emergenza). Cancellato quel progetto, ecco nascere quello del padiglione. E anche questa volta, l'opera pubblica difetta di trasparenza sui dati. 

Il mistero su questi lavori comincia già dalla posa della prima pietra, avvenuta giovedì scorso. Ai giornalisti (tranne al solito paio "embedded" ...) non è stata data alcuna notizia della venuta di Razza a Marsala, forse per non ripetere la sceneggiata di Maggio. C'erano però Sindaco, commissario dell'Asp, e ovviamente il solito codazzo di politici in cerca di vetrina. L'ufficio stampa del Comune di Marsala, che pure ha diramato un comunicato sull'evento dopo qualche ora, dice che non sapeva nulla. Stessa cosa dice l'ufficio stampa dell'Asp di Trapani. Tutto tace alla Regione. E allora? Chi ha organizzato questa cerimonia?

Forse il problema è che sull'opera pubblica non si volevano o potevano dare informazioni più dettagliate rispetto alle poche fornite dai cartelli appesi all'ingresso dell'ospedale. Il costo è di 13 milioni di euro, la consegna entro Maggio, abbiamo detto. Tutto il resto è misterioso. Ed è strano, perchè una tabella, un'aggiudicazione, un avviso da qualche parte dovrebbe esserci. Dal Comune il vice Sindaco Ruggieri rimanda all'Asp. Dall'Asp dicono che ha fatto tutto Arcuri, il Commissario Straordinario per l'emergenza coronavirus e che l'Asp di Trapani si è limitata a mettere a disposizione il terreno. Soggetto attuatore dovrebbe essere la Regione Siciliana. Quindi, il governo ha messo i soldi, la Regione cura l'esecuzione dei lavori. Ma non c'è traccia di progettazione o di qualche indagine preliminare dell'opera. Anche seguendo le procedure d'emergenza, si tratta di una gara che è oltre la soglia comunitaria, e quindi ancor di più tutto dovrebbe essere pubblico e visibile.  Anche perchè stiamo parlando di 13 milioni di euro, per 16 posti di terapia intensiva.