Quantcast
×
 
 
15/12/2020 06:00:00

Coronavirus, giù i positivi nel Trapanese (2055). Il Governo valuta il lockdown per Natale 

Diminuiscono gli attuali positivi in provincia di Trapani. Sono 2055 le persone contagiate dal Covid-19, 44 in meno rispetto a venerdì scorso. Si registra l'aumento del numero dei morti e anche quello dei ricoverati. Dall'inizio della pandemia sono morte 93 persone, sei in più rispetto a venerdì, giorno dell'ultima rilevazione. 

I dati nel trapanese - I ricoverati in terapia intensiva della provincia di Trapani sono 14  (una in meno rispetto a venerdì), ma aumentano i ricoveri nei reparti covid: sono 110, 24 in più nel fine settimana. Sono 129 le persone guarite nel corso del fine settimana  e salgono così a 2992 dall'inizio dell'epidemia. Tra le città quelle con il maggior numero di contagi sono: Trapani, Mazara, Marsala ed Alcamo. Tra sabato e domenica scorsi si sono svolti gli screening per la popolazione over 65 (poi estesi a tutti). Sono stati testati 5201 soggetti e ne sono risultati positivi 75.

I contagi nelle città del trapanese - I positivi nelle città della provincia - Alcamo 228, Buseto Palizzolo 6, Calatafimi Segesta 11, Campobello di Mazara 29, Castellammare del Golfo 36, Castelvetrano 173, Custonaci 23, Erice 92, Favignana 1, Gibellina 9, Marsala 329, Mazara del Vallo 427, Paceco 27, Pantelleria 8, Partanna 35, Poggioreale 0, Salaparuta 0, Salemi 39, Santa Ninfa 4, Trapani 489, Valderice 47, Vita 2, San Vito Lo Capo 17, Petrosino 23. Sono stati effettuati 872 tamponi (dato parziale), e 325 tamponi per la ricerca dell'antigene.

I dati in Sicilia - Risalgono i nuovi casi di Coronavirus in Sicilia. Oggi sono 914 i contagi e si registrano 32 nuovi decessi: numeri in aumento rispetto a ieri quando erano 808 nuovi casi e 21 i morti. Nell'Isola il numero delle vittime del Covid dall'inizio dell'epidemia è di 1.999. Aumenta anche il tasso di positivi rispetto ai tamponi effettuati oggi al 12,8% (ieri 11,3%), dato più alto rispetto alla media nazionale che è del 11,6%. Sono 7.091 tamponi eseguiti in Sicilia. In Sicilia si registrano 760 guariti, mentre aumentano di 122 gli attuali positivi. Aumentano di 11 unità i ricoveri in regime ordinario, mentre quelli in terapia intensiva diminuiscono di 9 unità. Sono 120 in più quelli in isolamento domiciliare. Sul fronte della distribuzione fra province nell’isola Catania 373, Palermo 214, Messina 201, Ragusa 14, Trapani 1, Siracusa 71, Agrigento 0, Caltanissetta 27, Enna 13.

Al via i controlli per chi arriva in Sicilia - Sono partiti,  ieri i controlli dei viaggiatori in arrivo in Sicilia, così come disposto dall'ordinanza del presidente della Regione Nello Musumeci, per limitare il contagio del Coronavirus nell'Isola. Il governatore, per rendersi conto personalmente della situazione, si è recato in mattinata all'aeroporto “Fontanarossa” di Catania, dove ha incontrato gli operatori del Servizio sanitario regionale che effettueranno i tamponi rapidi ai passeggeri.«Nel primo giorno di avvio della mia ordinanza – ha detto Musumeci – ho verificato l'efficienza e l'organizzazione perfetta che abbiamo predisposto, in collaborazione con la società che gestisce lo scalo di Catania e la stessa cosa vale per l'aeroporto di Palermo. Non ci sono file, non c'è ressa, i passeggeri sono soddisfatti, la comunità siciliana è rassicurata dal fatto che chi rientra in Sicilia deve dimostrare di non essere positivo al Covid. Possiamo affrontare questo periodo natalizio con serenità, ma anche con grande senso di responsabilità. Questa postazione è stata immaginata e realizzata anche all'arrivo delle stazioni ferroviarie. Sono convinto che stiamo dando un esempio di grande efficienza».

 I dati in Italia, 1° Paese in Europa per numero di morti - Sono 12.030 i positivi al tampone per il coronavirus nelle ultime 24 ore. Domenica i positivi erano stati 17.938, le vittime 484. In totale i casi da inizio epidemia in Italia sono 1.855.737. Gli attualmente positivi sono 675.109 (-10.922), i guariti e dimessi 1.115.617 (+22.456). In isolamento domiciliare ci sono 644.249 persone (-10.889). Superata la soglia dei 65 mila morti di Covid in Italia: con le 491 vittime delle ultime 24 ore sono 65.011. L'Italia è il quinto Paese al mondo per numero di morti dietro a Stati Uniti (300.383 decessi), Brasile (181.402), India (143.355), Messico (113.953) e, invece, il primo Paese in Europa, davanti a Gran Bretagna (64500 morti) e Francia (58.391).

I pazienti in terapia intensiva per il Covid-19 in Italia sono 3.095, con un saldo di -63 unità nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Gli ingressi giornalieri in rianimazione sono stati 138. I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 27.765, in aumento di 30 unità rispetto a ieri. Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati in Italia 103.584 tamponi per il coronavirus, secondo i dati del ministero della Salute, in calo di circa 50 mila rispetto a ieri. Il tasso di positività è dell'11,6%, stabile rispetto all'11,7% del giorno precedente.

Verso un lockdown per il periodo natalizio - In Italia si continuano a sfiorare i 500 morti al giorno per il Covid e il governo deve decidere se e come stringere ancora le maglie nelle festività natalizie, specie per rendere impossibili gli assembramenti da shopping che si sono visti in tutte le grandi città, cercando di allontanare lo spettro della terza ondata a gennaio. Una decisione arriverà entro 48 ore, domani sera o mercoledì, con un'interlocuzione in corso con il Comitato tecnico scientifico (Cts), che ha fatto trapelare la necessità di misure più rigorose.

L'ipotesi è quella di una zona rossa nazionale nei giorni festivi e prefestivi - un lockdown di fatto -, dalla vigilia a Santo Stefano, da San Silvestro a Capodanno, solo con i servizi essenziali aperti. Oppure quella - più probabile - di una sorta di grande zona arancione, con i negozi aperti e i ristoranti chiusi. E con il coprifuoco anticipato alle 18 o alle 20. "Stiamo ragionando sulle due settimane delle vacanze di Natale - dice il ministro della Salute Roberto Speranza -, spero che in tempi brevi si possano prendere ulteriori misure per scongiurare un'ipotetica terza ondata". "Dobbiamo essere più rigorosi durante le festività", gli fa eco il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia. "In Italia la curva dei contagi è in fase calante, mentre in Germania sta salendo", osserva; il che porta a escludere un lockdown nazionale di settimane sull'esempio tedesco. Ma la stretta ci sarà, con l'unica deroga forse degli spostamenti tra piccoli Comuni entro un certo numero di chilometri.

Le vie dello shopping affollate. Le difficoltà a mantenere il distanziamento. Il rischio della terza ondata. Sono le immagini dei centri storici pieni di persone a far ipotizzare restrizioni e chiusure.

Misure da consolidare ed eventualmente estendere e rafforzare con una sorta di lockdown per tutto il periodo di Natale. E' quanto avrebbero detto, secondo quanto si apprende, gli esperti del Cts nella riunione con il premier Conte e con i capi delegazione. La necessità di una nuova stretta, è stato spiegato dai tecnici, è legata all'impossibilità da un lato di un controllo capillare del territorio e dall'altro a dati ancora "preoccupanti", con un'incidenza dei nuovi casi ancora troppo alta (nell'ultimo monitoraggio era di 193 ogni 100 mila abitanti, quando dovrebbe essere a 50 ogni 100 mila per poter garantire il tracciamento). L'Italia, fanno notare gli esperti, ha anche un numero di morti giornaliero che supera quello della Germania - che ha però 20 milioni di abitanti in più -, e oltre metà del paese con le strutture sanitarie ancora sotto stress. Dunque, è la conclusione, "bisogna estendere le misure, altrimenti a gennaio saremo nei guai".

Il Natale mette a rischio la riapertura delle scuole a gennaio - L'allentamento della tensione, sul fronte del coronavirus, ha portato molte persone ad abbassare la guardia. La sensazione è che a Natale, nonostante le restrizioni, ci sarà un aumento di contagi, che porterà ad una crescita della curva a Gennaio, per una possibile terza ondata. A farne le spese, ancora una volta, potrebbero essere gli studenti delle scuole superiori. Dovrebbero rientrare in classe il 7 Gennaio. Il rientro a scuola il 7 gennaio per il 75% degli studenti delle superiori è quanto previsto dal Dpcm del 3 dicembre. “La scuola va difesa, rappresenta sia il presente che il futuro. Serve responsabilità, Natale non deve diventare una seconda estate, la scuola lo potrebbe pagare a gennaio. Ancora paghiamo gli effetti di comportamenti non corretti nei mesi estivi”, così la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, all’Agorà digitale del Movimento Cinque Stelle organizzata dagli attivisti dei pentastellati in Puglia.

Made with Flourish