Mancano due giorni, domenica 27 Dicembre anche in Sicilia sarà Vaccino Day, come in tutta Europa. Sarà il giorno della prima somministrazione del vaccino anti-Covid estesa a tutto il continente, e i primi a sottoporsi al vaccino in Sicilia saranno cinque medici dei reparti Covid dell'ospedale Civico di Palermo.
In Sicilia si inizia con 129mila dosi Pfizer - Sarà una somministrazione simbolica. Ci sarà anche l'assessore alla Salute Ruggero Razza. La campagna vaccinale di massa però comincerà dopo Capodanno, quando saranno già arrivate in Sicilia le prime 129 mila dosi del vaccino Pfizer. In questa prima fase sarà somministrato il vaccino al soprattutto al personale sanitario che si è registrato sul sito regionale Siciliacoronavirus. Sono circa 18 mila, da quando sono state aperte le iscrizioni, gli operatori che si sono registrati e quindi hanno pre-aderito alla vaccinazione, su una platea di 141 mila operatori tra pubblici e privati della sanità o affini.
Sono 33 i punti di stoccaggio in Sicilia - Per quanto riguarda la Sicilia, sono 33 i punti che serviranno ad accogliere i vaccini anti covid. Lo ha confermato l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza che ha parecipato alla riunione Stato-Regioni con il ministro. In Sicilia saranno 111 mila le persone che verranno vaccinate per prima, si tratta di anziani e personale sanitario.
Il piano vaccini prevede per l'Italia 202 milioni di dosi - Ad undici mesi dall'inizio della pandemia da Coronavirus il vaccino sta per essere distribuito in larga scala in tutta europa. E il piano vaccini in Italia prevede l'acquisto di 202 milioni di dosi per la copertura della popolazione e per fare delle scorte. E' questo in sintesi quello che il ministro Roberto Speranza ha comunicato nell'incontro con le Regioni per fare il punto sulla situazione vaccini. Con il mese di gennaio inizieranno le prime vaccinazioni in Italia e si spera siano contemporanee anche nel resto d’Europa. Il ministro tracciando quello che sarà il piano vaccini dice che si partirà tra gennaio e marzo con una prima tranche di 10milioni di dosi anche se l’Italia ha già richiesto 202.573.000 di dosi.
La Pfizer e le altre Case che forniranno i vaccini all'Italia - Le prime due aziende produttrici dei vaccini che forniranno l’Italia, sono Pfizer e Moderna e rispettivamente nel primo trimestre del 2021 daranno all’Italia 8 milioni e 749mila dosi la prima e 1 milione e 346mila la seconda. Ma in totale l’Italia ha stretto accordi anche con altre aziende farmaceutiche per arrivare a quella soglia di oltre 200 milioni che servirà alla copertura per la popolazione e a conservare le scorte. Ecco nel dettaglio come saranno distribuiti i vaccini in base alle aziende: Pzifer-BionTech (26,92milioni di dosi); Astra Zeneca (40,38milioni); Johnson&Johnson(53,84 milioni); Sanofi (40,38milioni); CureVac (30,285milioni) e Moderna (10,768milioni).
Domani il vaccino in Italia - Sono in viaggio i tir della Pfizer che dal Belgio porteranno i primi vaccini contro il Covid-19 in Italia. Arriveranno domani 26 dicembre allo Spallanzani di Roma. Le dosi saranno distribuite ai 21 siti principali di riferimento, in vista del V-Day europeo di domenica. Per questa operazione entrerà in campo la Difesa con Aeronautica, Esercito e Marina per l'Operazione Eos. L'aspettativa della svolta è nelle parole del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. "Sarà un Natale diverso - dice -, ma lo sviluppo dei vaccini e il loro lancio a breve sono più di un segnale di speranza per tutti noi". Per il premier l'obiettivo "è arrivare a 10 o 15 milioni di cittadini sottoposti a vaccinazione per avere un impatto significativo. Dovremmo arrivarci ad aprile". "Un rifiuto di massa è un'ipotesi residuale, se sorge il problema vedremo...", aggiunge il premier, che ritiene non serva una vaccinazione obbligatoria.
Le prime vaccinazioni - La prima vaccinazione di operatori sanitari e ospiti e personale delle Rsa avverrà in tutte le regioni domenica (o nei giorni successivi). Delle 9.750 dosi iniziali Pfizer allo Spallanzani una parte sarà trasportata a Pratica di Mare dove 5 aerei (due C27J dell'Aeronautica, due Dornier Do. 228 dell'Esercito e un P-180 della Marina) raggiungeranno le mete più lontane, secondo il piano del ministero della Difesa sulla base di quanto predisposto dal commissario Domenico Arcuri. I restanti vaccini raggiungeranno le destinazioni via terra con un impegno complessivo di 60 autoveicoli e circa 250 militari. "Una risposta corale da parte della Difesa", la definisce il ministro Lorenzo Guerini nel presentare l'Operazione Eos, "le Forze Armate si sono dimostrate da subito pronte e continuano a fare il loro lavoro con le modalità con cui sono abituate a operare: concretezza, poche parole, ma tanto lavoro". Nella seconda fase della campagna, non appena disponibili i vaccini delle altre aziende le Forze Armate li trasporteranno in tutta Italia. L'hub principale per lo stoccaggio delle dosi sarà l'aeroporto di Pratica di Mare, da dove partiranno per raggiungere i 21 "Sub Hub", strutture militari dislocate in tutte le Regioni che garantiscono le necessarie misure di sicurezza. Da qui partiranno per essere consegnati ai siti di somministrazione. Il piano prevede l'utilizzo di 11 aerei, 73 elicotteri e oltre 360 autoveicoli. "Pfizer ha assicurato che nella settimana dal 28 dicembre arriveranno altre 450 mila dosi - dice Arcuri -, portate direttamente dall'azienda nei 300 punti somministrazione scelti con regioni e province autonome".
Il V-DAY e la prima a vaccinarsi in Italia - Ha 29 anni è romana e lavora presso il reparto malattie infettive dello Spallanzani, ma in questi mesi di emergernza Covid ha anche curato presso il loro domicilio molti anziani. Si chiama Claudia Alivernini la prima infermiera che sarà vaccinata all'Istituto Nazionale di Malattie Infettiva Lazzaro Spallanzani, in occasione del V-Day il 27 dicembre, quando in tutta Europa partirà la campagna vaccinale.
Chi sono gli altri a vaccinarsi per primi - I primi vaccinati saranno alcuni degli italiani simbolo della lotta al Covid. In cima alla lista delle somministrazioni in Italia ci saranno una giovane infermiera, un operatore socio sanitario impegnato nei reparti Covid, una ricercatrice e due medici, tutti dell'Istituto Spallanzani di Roma e tutti da subito in prima linea a fronteggiare l'emergenza della pandemia. In vista di domenica prossima ci sono procedure che si stanno mettendo a punto per avviare ufficialmente anche nel nostro Paese la controffensiva al virus. Il 27 dicembre medici e specializzandi vaccineranno il personale sanitario. Quello di domenica sarà solo un gruppo limitato di operatori sanitari che raggiungerà all'incirca il milione di lavoratori della sanità nel mese di gennaio. Poi si passerà alle persone nelle Rsa, nel Lazio già dalla prossima settimana. Successivamente le popolazioni a rischio, anziani o soggetti con specifiche patologie. In Veneto, si apprende, si vaccina il 90% del personale sanitario e delle rsa.
La volontarietà - Al momento non si parla di obbligo di vaccino. Per l'immunità di gregge è quindi tutto basato sul comportamento individuale. I numeri fanno ben sperare sulla volontà degli italiani di vaccinarsi. I dati di una ricerca coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità rivelano che due persone su tre (il 67%) sono disponibili a vaccinarsi, la percentuale sale tra gli anziani (84%). I più giovani, 18-34enni, sarebbero ben disposti a vaccinarsi (76%) rispetto ai 50-69enni (67%) e ai 35-49enni (59%).