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13/02/2021 22:30:00

Mafia, l'assoluzione di Mannino. Cassazione: "Esigenza di ragionevole durata del processo"

“Se il doppio grado mira a rafforzare un giudizio di ‘certezza’ sulla colpevolezza o meno dell’imputato, ne deriva che la limitazione del potere di impugnazione del pubblico ministero alla sola violazione di legge, in caso di doppia conforma assolutoria, deve ritenersi un sacrificio tollerabile, giustificato dall’esigenza di non dilatare i tempi di definizione del processo per l’imputato, sottoposto a giudizio, nonostante il conforme esito assolutorio nei due precedenti gradi di giudizio”.

Lo scrivono i giudici della sesta sezione penale della Cassazione nelle motivazioni della sentenza con cui lo scorso dicembre hanno confermato l’assoluzione dell'ex ministro Calogero Mannino, nello stralcio del processo sulla trattativa tra Stato e mafia.

I supremi giudici lo scorso 11 dicembre hanno dichiarato inammissibile il ricorso della Procura generale di Palermo contro la sentenza della Corte d'Appello che aveva scagionato l'ex esponente democristiano, già assolto in primo grado nel 2015, dall'accusa di violenza o minaccia a corpo politico dello Stato. Per la Cassazione, “la limitazione del potere di impugnazione del pubblico ministero” trova una ragione “nell’esigenza di assicurare la ragionevole durata del processo e la stabilizzazione del giudizio di non colpevolezza”. (Adnkronos)