Ancora caos sul monitoraggio del Coronavirus in Sicilia. Ieri si sono registrati oltre 1200 casi, secondo il bollettino ufficiale, ma con 10 mila tamponi processati, e senza il calcolo dei test antigenici.
Numeri molto incerti, quindi, figli del caos generato dall’inchiesta dei dati falsi. Il caso Sicilia è arrivato anche in Parlamento, dove Pd e 5 Stelle hanno chiesto al Ministro Speranza di relazionare. Nel frattempo il governo regionale ha impegnato, finalmente, delle somme, 250 milioni di euro, per i ristori alle imprese. Tra tutte sono quelle della ristorazione le più penalizzate in questo periodo. E proprio ieri a Marsala una singolare protesta di bar e ristoranti che hanno coperto le insegne con i marchi di uffici pubblici e grandi catene dove spesso si registrano resse e code. Il messaggio era chiaro: “perchè noi non possiamo restare aperti e lì, anche in uffici pubblici, ci sono assembramenti?”. A questo proposito si sono registrati momenti di tensione al Juparanà, per un troppo severo controllo ad un cliente che stava mangiando un panino fuori dal locale, mentre a pochi metri il consueto grosso assembramento fuori il distretto dell’Asp. Da domani tutta Italia sarà in zona rossa, e dal Viminale avvisano di controlli più serrati per le strade. In provincia di Trapani, il Covid torna a crescere: aumentano gli attuali positivi e le persone ricoverate. E si registrano anche un paio di focolai.
La situazione in Sicilia
Numeri molto incerti, quelli del bollettino di ieri in Sicilia, a causa del caos dopo l’inchiesta sui dati falsi. Sono 1.282 i nuovi casi di Coronavirus registrati in Sicilia, ma sono soltanto 10.305 tamponi processati poiché non è stato possibile calcolare i test antigenici. Così il tasso di positività del 12,4% è irrealistico. Sono 19 le vittime, mentre lascia perplessi anche il dato riguardante i guariti: appena 82 nelle ultime 24 ore.
In Sicilia nella settimana 24-30 marzo si registra un peggioramento dell'indicatore dei "casi attualmente positivi per 100.000 abitanti" mentre si attesta una diminuzione dei nuovi casi rispetto alla settimana precedente.
Sotto soglia di saturazione i posti letto in area medica e terapia intensiva occupati da pazienti Covid-19.
Lo dice il monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe. La percentuale di popolazione che ha completato il ciclo vaccinale è pari al 4,8% (Media Italia 5,3%); la percentuale di over 80 che ha completato il ciclo vaccinale è pari al 25,5% (Media Italia 28,8%); la percentuale di popolazione 70-79 anni che ha completato il ciclo vaccinale è pari al 1,5% (Media Italia 1,8%); la percentuale di dosi di vaccino somministrate alla categoria "Altro" fascia 16-69 è pari al 19,5% (Media Italia 8,7%); le dosi di vaccino somministrate alla categoria "Altro" nella fascia 16-69 sono 151.994.
Nuovi focolai in provincia di Trapani
Aumentano i ricoverati per Covid in provincia di Trapani. E aumentano anche i casi.
In provincia di Trapani il bollettino di ieri fa registrare 49 nuovi casi in più. Sono guarite 14 persone. Non si registrano nuove vittime.
Sono 641 (mercoledì erano 606) gli attuali positivi in provincia di Trapani; il totale dei guariti arriva a 10.555 e quello dei morti a 275.
Ci sono 3 persone (-1) ricoverate in terapia intensiva, 31 (+7) nei reparti Covid.
A Marsala i contagi salgono a 217. 111 a Trapani, 88 ad Alcamo, 82 a Castelvetrano. Stabile ad Erice, 34. A Paceco, 25. Stabili a Mazara, 16. Poi abbiamo: Campobello di Mazara 15, 14 a Valderice, 9 a Castellammare del Golfo, 7 a Salemi, 6 a San Vito Lo Capo, 4 a Buseto Palizzolo , 3 a Santa Ninfa, Petrosino e a Calatafimi Segesta, 2 a Pantelleria. 1 Favignana e Custonaci. 0 a Partanna, Gibellina, Poggioreale, Salaparuta, Vita.
Una datrice di lavoro che forse sapeva ed ha taciuto. Una dipendente che viene contagiata. Il focolaio di Covid che travolge gli anziani ospiti e altri tre lavoratori, nonché la famiglia di uno di loro.
I casi di positività al Covid registrati in una Rsa di Trapani, che hanno coinvolto dipendenti e anziani ospiti, sarebbero da imputare alle negligenze dell’amministratore unico della società che gestisce la struttura.
Ad accusarla, tre suoi dipendenti – una addetta alla lavanderia, un operatore e una operatrice Osa- che hanno presentato un lungo e dettagliato esposto-denuncia alla Procura del capoluogo, assistiti dall'avvocato Alessio Cugini.
Non soltanto, secondo la tesi dei lavoratori, la responsabile della struttura non avrebbe adottato le misure anti-Covid, ma avrebbe anche preteso che due suoi dipendenti, pur avendo contratto il virus, continuassero a svolgere le proprie mansioni, facendo anche il turno di notte. Risultato? Su 17 ospiti, 5 sono deceduti nella struttura e 3 al Covid Hospital.
Otto gli anziani contagiati. Dalle testimonianze dei dipendenti, emergerebbe che L.S. avrebbe loro nascosto che una collega era risultata positiva al Covid. Da lì sarebbe scoppiato il focolaio che poi avrebbe travolto anche gli anziani ospiti, oltre che i firmatari dell'esposto.
Piccolo focolaio Covid all’ospedale di Alcamo, dove sono almeno sei i contagiati al reparto di medicina. Già a Gennaio da un paziente positivo c'erano stati 23 contagiati.
La buona notizia è che tra i contagiati non c'è nessun sanitario, segno che il vaccino funziona. I sei malati sono stati trasferiti al Covid Hospital di Marsala.
L'hub vaccinale a Marsala
E' operativo da ieri l'hub vaccinale del Campus Biomedico di Marsala. Dopo settimane di polemiche e di resse all'ospedale per il caos vaccini, ora le somministrazioni avverranno al Campus Biomedico che, a regime, dovrebbe poter fare 400-500 vaccini al giorno. E non poteva mancare la visita del sindaco Massimo Grillo.
A riceverlo è stato il Commissario Straordinario dell’Asp di Trapani, Paolo Zappalà con il direttore sanitario del Presidio Francesco Giurlanda e i medici che operano nel centro di vaccinazione marsalese.
“Debbo complimentarmi con l’Asp di Trapani e con il Commissario Zappalà – sottolinea il Sindaco Massimo Grillo – per avere realizzato, in breve tempo, questa struttura che ci auguriamo possa meglio razionalizzare la somministrazione dei vaccini anti covid-19 ai marsalesi. Le prime impressioni sono certamente positive e i cittadini che devono ricevere il vaccino possono, adesso, farlo in maniera ottimale fruendo della opportuna assistenza. Il mio auspicio è quello che questo Hub possa essere sfruttato nel migliore dei modi per velocizzare il processo di immunizzazione della nostra comunità. Il problema è sempre quello: che vi siano vaccini sufficienti. Non dobbiamo dimenticare che vaccinarsi, ad oggi rappresenta l’unico vero e importante rimedio propedeutico per fronteggiare questa epidemia che tanti morti sta causando nel mondo ed alcuni anche nella nostra città. Ai marsalesi che rientrano nelle diverse categorie che possono ricevere il siero anticovid e che hanno dei dubbi mi sento di rivolgere un appello a vaccinarsi. E’ l’unica strada percorribile per sperare di tornare al più presto alla vita normale”.
Intanto al Covid Hospital di Marsala c’è stato il primo intervento con terapia monoclonale su una paziente ultra sessantenne, paucisintomatica ma con fattori di rischio. Ad occuparsene è stata l’unità operativa di malattie infettive, diretta dal dottor Pietro Colletti, che nei giorni scorsi era stata individuata dall’Assessorato regionale della Salute come centro abilitato all’impiego degli anticorpi monoclonali per il trattamento del contagio lieve o moderato da Sars-Cov2.
Ristori: 250 milioni di euro in Sicilia
Il massimo impegno per dare alle imprese ristori a fondo perduto e accessi agevolati al credito attraverso gli istituti finanziari regionali. Il governo Musumeci, al di fuori della legge di stabilità regionale in discussione all'Ars, ha infatti deliberato l'impiego di 250 milioni di euro provenienti dalla rimodulazione di risorse del Fondo di sviluppo e coesione per la copertura dei ristori da assegnare alle aziende colpite dalla crisi dovuta alla pandemia. Le associazioni datoriali sono state invitate nella sede della presidenza della Regione a partecipare all’incontro, coordinato dal capo di gabinetto vicario, Eugenio Ceglia, per esporre le loro proposte e concertare una modalità condivisa per l'erogazione dei contributi. Obiettivo, evitare di distribuire somme irrisorie e assicurare tempi rapidi.
«Ai rappresentanti delle imprese - ha detto l'assessore alle Attività produttive, Mimmo Turano che ha presieduto la riunione, rappresentando tutto il governo regionale - chiediamo di condividere una proposta comune su modalità e tempi. Proviamo a costruire tutti insieme un meccanismo che individui i criteri ed eviti lungaggini. Il governo regionale sta facendo il massimo per recuperare risorse non impegnate di provenienza comunitaria all'infuori della Finanziaria e stiamo lavorando per aggiungerne altre ancora. Adesso è il momento di lavorare assieme, perciò dalle indicazioni che ci avete dato faremo una sintesi da condividere prima della pubblicazione del bando, così da rendere questi ristori, anche se non risolutivi, più soddisfacenti possibile».
Dati italiani
Sono 23.649 i positivi al test del coronavirus in Italia registrati ieri, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 23.904.
Sono invece 501 le vittime in un giorno (mercoledì erano 467).
Sono 356.085 i tamponi molecolari e antigenici per il coronavirus effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Mercoledì i test erano stati 351.221. Il tasso di positività è del 6,6%, in calo dello 0,2% rispetto a mercoledì, quando era al 6,8%.
Sono 3.681 i pazienti ricoverati in terapia intensiva per Covid in Italia, 29 meno di mercoledì nel saldo giornaliero tra entrate e uscite - terzo giorno consecutivo di calo -, mentre gli ingressi giornalieri in rianimazione, secondo i dati del ministero della Salute, sono 244 (283 mercoledì). Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 28.949 persone, in calo di 231 unità rispetto a mercoledì.
Da domani tutta Italia “rossa”, più controlli
In vista delle festività pasquali l'attenzione delle forze dell'ordine sul territorio dovrà essere rivolta alla verifica "del rispetto delle vigenti misure di contenimento del contagio, con particolare riguardo a quelle riguardanti i divieti per gli spostamenti. Verranno intensificati i controlli nelle aree urbane più esposte al rischio di assembramenti, nei parchi, sui litorali, sulle arterie stradali e autostradali, nelle stazioni, nei porti e negli aeroporti". Così il Viminale dopo la riunione del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza presieduta dal ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese.