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09/04/2021 09:02:00

Marsala: violenza sessuale su un ragazzino, Padre Genna condannato anche in appello 

Nessuno sconto, in appello, per padre Nicolò Genna, due anni fa condannato dal Tribunale di Marsala (presidente Saladino) ad un anno e 10 mesi di reclusione, pena sospesa, per violenza sessuale su minore originario del Gambia. Con offerta, non accolta dal ragazzo, di denaro o posto di lavoro in cambio di rapporti intimi.

Il prete, per circa 40 anni parroco della chiesa di contrada Addolorata, avrebbe adescato il ragazzo africano, ospite di un centro di accoglienza di contrada Bosco, nella periferia nord di Marsala, mentre questi camminava sul ciglio della strada lungo la statale 115 nel tratto tra Marsala e Trapani.

Con la scusa di un passaggio, lo avrebbe fatto salire in auto e poi con un “gesto repentino”, si legge nel capo d’accusa, gli avrebbe palpeggiato i genitali (coperti dai pantaloni). Il giovane, però, non avrebbe gradito e dopo avere raccontato quanto gli era accaduto alla responsabile del centro di accoglienza di cui era ospite ha sporto denuncia. Il fatto è datato 14 agosto 2017. Il prete è stato, inoltre, condannato a varie interdizioni, tra le quali quella perpetua dai pubblici uffici.

Il Tribunale condizionò la sospensione condizionale della pena detentiva al pagamento di un risarcimento danni di 5 mila euro in favore della vittima, costituitasi parte civile con l'assistenza dell'avvocato Giacomo Lombardo. Adesso, per il prete anche la condanna a risarcire l’Erario per le spese sostenute dallo Stato per la parte civile.

Per padre Genna, difeso dagli avvocati Stefano Pellegrino e Cettina Coppola, in primo grado il pm Niccolò Volpe aveva invocato 2 anni e 4 mesi di carcere, pur qualificando il fatto “di minore gravità”. Questo, comunque, per l'anziano prete, non è il primo guaio giudiziario. Nell'estate 2016, infatti, fu indagato dalla Procura di Palermo per "detenzione di materiale pedopornografico". Nell'ambito di quell'indagine furono disposte delle perquisizioni in canonica e altri locali della chiesa dell'Addolorata.

L'inchiesta nacque dalla denuncia di un uomo che avrebbe visto il parroco "estrarre dalla sua cassetta di sicurezza delle foto che ritraevano dei giovani nordafricani". In quell'occasione, il prete presentò le sue dimissioni al vescovo di Mazara del Vallo, Domenico Mogavero. Per questo procedimento, la Procura di Palermo, competente per materia, ha poi chiesto l'archiviazione.



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