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09/05/2021 06:00:00

Nella Lega in provincia di Trapani si è rotto qualcosa

 E’ scoppiato il caso, ma non ancora il caos, dentro la Lega in provincia di Trapani. Tutti contro il nuovo commissario regionale Nino Minardo ma soprattutto contro la responsabile provinciale Maricò Hopps.


Qualche mese fa i vertici della provincia di Trapani sono stati azzerati, anche in considerazione del grande flop per le amministrative di Marsala dove la Lega non è arrivata al 5%, cosa più drammatica è che ad essere candidati in lista c’erano dei dirigenti di partito che non sono arrivati nemmeno a 100 voti di preferenza. Qualcosa non ha funzionato, soprattutto nel radicamento sul territorio e il corto circuito più grave si è presentato a Mazara Del Vallo, dove il consigliere Giorgio Randazzo, già candidato sindaco, dopo essere stato appoggiato dalla Hopps oggi ha deciso di voltare le spalle a questa nomina che reputa autoreferenziale e ingiusta nell’ottica di crescita del partito.


I malumori sono così forti da far sospendere dalla Lega alcuni attivisti,
che prima erano dirigenti e poi si sono visti spodestati del ruolo esercitato, chissà se Matteo Salvini glielo ha spiegato che un ruolo non è per sempre.
La Hopps dal canto suo gode dell’appoggio sia del nazionale che del regionale, un partito che l’ha schierata per la prima volta in lista alle ultime europee e che ha portato al Carroccio quasi 16 mila voti.
I dissidenti sono Giorgio Randazzo, responsabile provinciale Enti Locali, Eduardo Della Chiana, commissario Lega Castelvetrano; Marcello Campione, commissario Lega Trapani; Leonardo Torre, commissario Lega Erice; Donato Sardella, commissario Lega Isole Egadi; Francesco Incambisa, commissario Lega Paceco; Giacomo Dugo, già candidato a Sindaco di Marsala; Bartolo Giglio, già commissario Provinciale Lega Trapani; Nicola Tardia, già Responsabile organizzativo Lega Provincia di Trapani; Claudia Carlotta, già Responsabile social Provinciale; Fanny Montalto, già Presidente Sezione Lega Marsala; Giacomo Pipitone, già Commissario Lega Marsala; Benedetta Vigna, già candidata al Consiglio comunale di Marsala.


Con una unica voce spiegano perché prendono le distanze dal partito
: “Nel 2018 abbiamo aderito alla Lega trascinati dal messaggio Salviniano incentrato su Identità, patria, legalità, famiglia, buon governo, meritocrazia, lotta alle lobbies, alle mafie, all’eurocrazia, alle multinazionali, consapevoli che era un percorso difficile soprattutto nella nostra terra dove i media hanno ingaggiato una guerra contro Salvini e la Lega. Ciò non di meno siamo sempre stati entusiasti della nuova idea rispettosa delle singole identità territoriali e dell’incarnazione di valori ormai persi nella classe politica siciliana quali il rispetto della volontà dei cittadini, la meritocrazia, la trasparenza e la legalità… A distanza di 3 anni quella Lega sembra scomparsa. Abbiamo subito mille scorrettezze, mille ingiustizie, ci hanno ostacolato, probabilmente impauriti da quello che si stava facendo. Quei valori non ci sono più, sostituiti d’un colpo da un resuscitato democristianesimo nella sua accezione più negativa! La Lega in Provincia di Trapani da mesi è inesistente, è un contenitore spento, che nonostante gli stimoli dei suoi rappresentanti in ogni singola città soffre di isolazionismo nel prendere decisioni”.


I firmatari poi sostengono che la Lega ha abdicato al ruolo di partito di maggioranza, quale? La domanda è lecita perché al governo regionale non sono in maggioranza, stessa cosa in quello nazionale dove partecipano ad un governo di utilità nazionale e nessuna delle città in provincia di Trapani è amministrata dalla Lega.

Non si è fatta attendere la replica della Hopps che ha voluto chiarire i ruoli e anche le aspettative: “La lettera non trova la firma di tutti gli altri consiglieri comunali, degli altri dirigenti della segreteria provinciale, degli altri coordinatori comunali, militanti e tesserati che evidentemente non si riconoscono in quanto lamentato.
Ho letto di un richiamo al buon senso ... buon senso che l'azione intrapresa dai firmatari di questo documento, inizialmente interno, non hanno avuto tanto che la missiva è sfociata in polemiche sulla stampa che di certo non fanno bene a nessuno. Il mio partito, la Lega Sicilia, ogni giorno di più mostra di saper essere interlocutore su ogni piano e se per qualcuno, magari per qualche ex potente locale, l'arrivo di nuovi esponenti può essere un limite, per altri la presenza di chi con nuove esperienze si aggiunge alle battaglie che portiamo avanti è soltanto un valore aggiunto.
All’accusa di eccessiva moderazione rispondo che questa è pregio e non difetto, che questa mi ha consentito di poter intraprendere il mio percorso politico e personale e che mai sarà limite nella mia azione di esponente della Lega Sicilia. La moderazione va intesa come stile nel fare politica, capacità di ascolto delle esigenze dei cittadini in ogni porzione di territorio, apertura alla ricerca e soluzione dei problemi, altro che “democristianesimo”, parola inutile e che rispedisco al mittente”.

Sull’azione della Lega in seguito anche a questa auto sospensione la Hopps non ha dubbi: “Insieme all'On. Nino Minardo abbiamo da subito e più volte mostrato disponibilità al dialogo, con incontri andati deserti non certo da noi, cercando di trovare sintesi nel tentativo di superare insieme le eventuali incomprensioni. Evidentemente senza esito e ottenendo da pochi una lettera che probabilmente più che una contestazione politica vuole essere un alibi o un pretesto per scelte diverse. Ai firmatari di questo documento necessito infine ricordare che far parte di un partito equivale a far parte di una famiglia e così come in famiglia anche in un partito esistono regole; ancor di più nella Lega di Matteo Salvini che porta avanti le proprie battaglie all'insegna del "Vince la Squadra" e lo fa indipendentemente dai ruoli”.


Accanto ai dissidenti, che già sono stati qualcosa, c’è un gruppo di dirigenti e di consiglieri comunali che si schierano in sostegno dell’attuale dirigenza: “Sosteniamo con convinzione e responsabilità il nuovo corso della Lega in Sicilia e in provincia di Trapani. Sosteniamo la linea dell’ascolto delle esigenze di tutti i cittadini e del dialogo interno; sosteniamo le scelte che aprono il partito ai contributi delle donne e degli uomini che si sono recentemente avvicinati al nostro progetto politico; altrettanto abbiamo fatto, facciamo e continueremo a fare con chi fin dall’inizio ha sposato la causa leghista, ha sempre sostenuto la leadership di Matteo Salvini e lealmente vuole continuare a lavorare nella Lega Sicilia. Il dibattito interno è benvenuto ma non deve sfociare in attacchi pretestuosi né finire in sterili polemiche sulla stampa che indeboliscono e danneggiano tutti. Un partito cresce quando ha al suo interno più culture e le culture per definizione non si sommano perché sono dialettiche”.
Il documento viene firmato dalla quasi totalità della dirigenza provinciale, molti dei quali hanno cariche di rappresentanza consiliare, si tratta di Francesco Cannia, Giuseppe Miccichè, Riccardo Calascibetta, Mimma Amari, Adelaide Terranova, Federico Tremarco, Giuseppe Palermo, Giacomo Manzo, Renato Curcio, Gianni Campanella, Uccio Di Girolamo, Giovanna Lamia, Miriam Di Girolamo, Domenico Di Maria, Rosalia Nuccio, Carlo Guarrasi, Nicola Pizzo, Tore Roberto Cusenza, Giovanni Scaraglino.


A manifestare solidarietà alla Hopps sono il Movimento VIA e Nuova Autonomia: “Pur non entrando e non discutendo il merito delle decisioni della Lega esprimiamo solidarietà alla responsabile provinciale Maricò Hopps, per l’attacco alla sua persona. La politica è fatta di ruoli che vanno esercitati e rivendicati, la Hopps ha intrapreso una serie di dialoghi che fanno ben sperare sulla necessità di una prospettiva comune per il bene della provincia”.