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12/05/2021 13:00:00

La loggia Ungheria e la storia oscura d'Italia

La storia oscura d'Italia. Purtroppo rischia di ripetersi e le cronache di questi giorni e dell'anno scorso lo hanno raccontato e riguardano la magistratura e il suo organo costituzionale di autogoverno il Csm. Il belpaese di questi eventi nel secondo dopoguerra ne ha conosciuti.

Il primo fatto buio cronologicamente fu nel maggio del 1947 a portella della ginestra di piana degli Albanesi, avvenne una strage da parte della banda criminale di Salvatore Giuliano che sparò contro la folla di contadini riuniti per celebrare la festa dei lavoratori, provocando undici morti e numerosi feriti.

Le motivazioni della strage oltre che nella dichiarata avversione del bandito nei confronti dei comunisti, furono attribuite alla volontà dei poteri mafiosi, dell'indipendentismo siciliano e delle forze reazionarie per mantenere i vecchi equilibri nel nuovo quadro politico e istituzionale nato dopo la Seconda Guerra mondiale. Non sono mai stati individuati i mandanti, sono certe le responsabilità degli ambienti politici siciliani con l'aiuto di alcune frange statunitensi interessati a intimidire la popolazione contadina che reclamava la terra e aveva votato per il Blocco del Popolo-Psi+Pci-nelle elezioni regionali 1947.

La successiva morte del bandito avvenuta a Castelvetrano nel 1950 anch'essa avvolta nel mistero, lo conferma. Alla fine del 1970 il golpe Borghese-citato golpe dell'Immacolata e anche notte di Tora Tora, in ricordo dell'attacco giapponese a Pearl Harbor del 7 dicembre 1941- fu un tentato colpo di Stato avvenuto in Italia durante la notte tra il 7 e l'8 dicembre 1970 e organizzato da Junio Valerio Borghese, fondatore del Fronte Nazionale e in collaborazione con Avanguardia Nazionale.

Dopo una prima condanna di numerosi congiurati, del 14 luglio 1978, la sentenza d’appello del 27 novembre 1984 mandò tutti assolti. Il 25 marzo 1986 la Cassazione confermò l’assoluzione di tutti gli imputati ,anche i rei confessi.Borghese, noto anche con il soprannome di principe nero, era in precedenza conosciuto per essere stato il comandante della X Flottiglia MAS fin dal 1º maggio 1943 e dopo l'8 settembre 1943 con il proprio reparto aveva aderito alla Repubblica Sociale Italiana. Il golpe fu annullato dallo stesso Borghese mentre era in corso di esecuzione, per motivi mai chiariti. Per evitare l'arresto si rifugiò in Spagna, dove rimase fino alla morte. La Cia e Cosa Nostra sostenevano il piano. Un anno prima la strage di p.zza Fontana presso la Banca Nazionale dell'Agricoltura, 17 le vittime. Iniziò la strategia della tensione, ci furono p.zza della Loggia a Brescia, 8 vittime ,Treno Italicus 12 morti, culminò con la strage della stazione di Bologna del 1980, 85 morti. Tutte di matrice della destra eversiva con l'intento di sovvertire il potere democratico che vedeva l'ascesa del Pci e le prove di compromesso storico, iniziato già nel 1976 con l'astensione di botteghe oscure al governo Andreotti III.

In questo clima avvenne il sequestro e l'uccisione di Aldo Moro, ritenuto dalle Br il gerarca democristiano, responsabile sia per la destra che dell'estrema sinistra dell'accordo con Berlinguer, considerato innaturale. E i misteri sul suo delitto si sprecano. Poi la Loggia P2 di Licio Gelli, dichiarata sovversiva e sciolta, ne facevano parte Sindona,Calvi e Berlusconi.

Per arrivare ai giorni nostri con la vicenda Palamara. L'ex componente del Csm e magistrato, indagato per corruzione in atti giudiziari è stato per anni il deus ex machina per le nomine giudiziarie, soprattutto a Procuratore della Repubblica e mediatore tra le correnti della magistratura, con relazioni non proprio istituzionali con parlamentari. In queste ore è venuta alla ribalta l'esistenza di una presunta Loggia denominata Ungheria la cui finalità sarebbe stata quella di determinare la vita politica e giudiziaria della nazione. L'elemento cardine è l'avvocato Amara indagato che dichiara alla procura di Milano l'esistenza della stessa e fa 40 nomi noti, tra forze dell'ordine, magistrati, politici, imprenditori e avvocati tra gli iscritti, il sostituto procuratore che se ne occupa Storari in disaccordo con il procuratore capo Greco, porta a conoscenza della vicenda il consigliere togato Davigo, successivamente un altro componente del Csm viene informato da un plico anonimo, Nino Di Matteo. Con comportamenti diversi il secondo avvertí la procura di Perugia competente per materia, il primo non investí nessuno, se non informalmente Ermini-vice presidente Csm- e Morra presidente commissione antimafia al senato . Se sia una realtà l'associazione segreta non è dato sapere. Un fatto acclarato è che si sta scrivendo l'ennesimo capitolo della Storia oscura d'Italia.

Vittorio Alfieri



L'Alfiere | 2024-12-13 00:00:00
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