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13/05/2021 06:00:00

I pescherecci di Mazara sotto attacco. "Agire subito a livello europeo"

 La questione dei pescatori mazaresi oggetto di spari da parte dei libici e degli attacchi dei turchi o, ancora peggio, di sequestri pone in allarme tutta la comunità.


Il dramma del comparto pesca non può più essere trascurato, uno degli ultimi episodi ha visto la nave Aliseo subire un attacco, tragedia solo sfiorata grazie alla presenza in zona dei mezzi della Marina Militare Italiana.

Il sindaco della città, Salvatore Quinci, si è recato a Roma, si è confrontato in una audizione davanti alle Commissioni riunite Ambiente ed Esteri della Camera dei Deputati, l’obiettivo è quello di risolvere la questione non mortificando una categoria che già in mare rischia la vita per eventuali avversità climatiche, che adesso ha paura a navigare nonostante la fase drammatica che, a causa della pandemia, ha visto drasticamente diminuire la vendita del pescato.


Il sindaco chiede di rivedere gli accordi diplomatici e di avviare nuovi accordi commerciali ma l’impegno del governo nazionale è indispensabile.
Ad interessarsi della questione la deputata renziana, capogruppo di IV in commissione Agricoltura alla Camera, Maria Chiara Gadda: “Ringrazio il sindaco Quinci di Mazara del Vallo per la sua preziosa e sentita testimonianza in Parlamento perché quanto sta avvenendo a danno dei nostri pescatori é inaccettabile. Continui attacchi alle nostre imbarcazioni da parte libica e turca con raffiche anche ad altezza uomo, ed è solo grazie all’intervento della nostra Marina militare che si è evitato l’ennesimo sequestro. Bisogna agire con urgenza dal punto di vista diplomatico in sede europea, perché siamo nel mezzo della campagna di pesca in particolare del gambero rosso. Ma soprattutto va valorizzato il ruolo strategico del nostro comparto ittico in termini economici, occupazionali e culturali. É in gioco l’identità stessa di interi territori, legati in modo indissolubile alla tradizione secolare della pesca”.

 

 


La Gadda ha sollecitato l’avvio della Conferenza Mediterranea sulla giurisdizione delle acque e lo stop alle violenze sui pescatori: “Serve un tavolo permanente al ministero per la situazione contingente, che coinvolga istituzioni territoriali e operatori, ma come ho evidenziato intervenendo in commissione la giusta risposta alle questioni sollevate non può che essere, a mio avviso, una conferenza mediterranea che ponga l’accento sulla giurisdizione delle acque ma anche le diverse problematiche e scelte strategiche da risolvere. A partire dal tema della sostenibilità del lavoro di pesca e del ricambio generazionale. Solo per citare il caso di Mazara, i pescherecci sono passati da 300 a 80 unità, ma lo stesso si potrebbe dire per i pescherecci che svolgono la loro attività nell’alto adriatico”.


La conferenza, pertanto, si occuperà delle diverse questioni che hanno un impatto sulla dura vita dei pescatori: i cambiamenti climatici, la gestione della fascia costiera, l’inquinamento, la pianificazione dello spazio marittimo: “È necessario inoltre monitorare che le risorse stanziate dal Parlamento per il sostegno alle famiglie dei pescatori sequestrati arrivino in tempi celeri, e che questa misura sia strutturale al verificarsi di questi eventi. Abbiamo lavorato come Italia Viva perché ci fosse questo fondo, ora è indispensabile che l’erogazione sia immediata”.


Soddisfazione da parte del sindaco Quinci: “L’opportunità concessa di una Commissione congiunta Esteri, Agricoltura e Pesca, è stata importante per mettere al centro del governo e della politica tutti i problemi, non più procrastinabili, del comparto pesca legate alle cronache drammatiche di questi giorni ma anche delle questioni legate al percorso economico sostenibile degli anni a venire. Il comparto pesca da lavoro a quasi 10 mila persone e ha un valore di produzione superiore ai 200 milioni di euro, abbiamo concordato di attivare un tavolo congiunto per mettere in campo le possibili soluzioni che si stanno delineando per dare una prospettiva immediata ad un comparto trascurato da troppi anni”.

ATTIVA SICILIA. Attiva Sicilia chiede l’audizione del Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, nelle commissioni congiunte Ue e Attività produttive all’Ars per affrontare il problema dei pescatori siciliani che si sono ritrovati più volte sotto il fuoco delle motovedette libiche. “Il ministro – affermano Sergio Tancredi e Angela Foti, deputati regionali di Attiva Sicilia – deve spiegare come intende affrontare questo serissimo problema. Prima un peschereccio viene sequestrato e i pescatori vengono rapiti, poi le motovedette libiche sparano a un altro peschereccio in acque internazionali. In mezzo, tanti altri episodi che mettono continuamente a rischio l’attività e soprattutto la vita dei pescatori siciliani. Non è più possibile tollerare una situazione del genere e non è possibile che un ministro degli Esteri si limiti a invitare i pescatori a non andare in quella zona invece che difendere connazionali colpevoli solo di svolgere il proprio lavoro e che si vedono attaccati dalle motovedette libiche. Uno Stato sovrano dovrebbe garantire la sicurezza dei propri pescatori che operano in acque internazionali nel totale rispetto dei trattati. L'Italia dovrebbe iniziare a mostrare i muscoli invece di essere il 'ventre molle d'Europa'”.