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12/07/2021 07:42:00

Accorpare le Camere di Commercio, sede unica a Trapani. Esplode la polemica 

Sta facendo discutere la decisione contenuta in un emendamento al decreto Sostegni bis dello scioglimento della super Camera di Commercio del Sud Est costituita da Catania, Siracusa e Ragusa. Secondo la norma Ragusa e Siracusa si dovrebbero sganciare da Catania associandosi poi in un mega ente camerale con Caltanissetta, Agrigento e Trapani, e con sede proprio a Trapani. 

La decisione ha suscitato un vespaio di polemiche.

 Grande preoccupazione per una scelta che potrà avere ricadute pesanti sulla vita delle imprese, ma che si è deciso di prendere nelle stanze chiuse della politica». Così Confindustria Sicilia commenta l'emendamento al decreto 'Sostegni-bis' che, sciogliendo la Camera di Commercio del Sud-Est, sgancia gli enti di Siracusa e Ragusa da quello di Catania, associandoli a quelli delle province di Caltanissetta, Agrigento e Trapani.

«Le camere di commercio - afferma l’associazione degli industriali siciliani - sono espressione del mondo imprenditoriale per il quale rappresentano un reale punto di riferimento e di propulsione per uno sviluppo armonico con le vocazioni dei territori. È per questo che risulta incomprensibile che, per assecondare le richieste di due province, ossia Siracusa e Ragusa, e consetire loro di scindersi da Catania, si sia scelto di accorparne ben 5, coinvolgendo Agrigento, Caltanissetta e Trapani, distanti dalle prime due non solo geograficamente ma anche dal punto di vista economico e sociale. Tra l’altro i numeri dell’eventuale nuova «supercamera» a cinque consegnerebbero la sede legale dell’ente a Trapani, distante 350 chilometri da Ragusa e 260 da Siracusa, scontentando di fatto tutti e cinque i territori. Facciamo appello affinché si avvii immediatamente una fase di reale e leale confronto per arrivare a una soluzione condivisa e utile per il sistema delle imprese».

Il sindaco di Caltanissetta Roberto Gambino tuona contro l’emendamento a firma della deputata siracusana Stefania Prestigiacomo su un ulteriore riordino delle camere di commercio siciliane.

“La destra ci vuole togliere tutto anche la camera di commercio. E’ passato in sordina con il benestare dei deputati locali di centro destra in commissione bilancio un emendamento dell’onorevole Stefania Prestigiacomo da Siracusa eletta nelle fila di Forza Italia che ha lo scopo preciso di azzerare la camera di commercio nissena. Con un funanbolismo giuridico, l’emendamento parla di “accorpamento e ridefinizione delle circoscrizioni territoriali”. Quindi in soldoni resterebbe la camera di commercio di Catania e quella di Ragusa, Siracusa, Caltanissetta, Agrigento e Trapani”. Ad oggi la Camera di Commercio nissena è commissariata in attesa che si completi l’iter di accorpamento con le camere di Agrigento e Trapani già stabilito da una legge del precedente Governo regionale in ottemperanza a una legge nazionale che riordinava gli enti camerali stabilendo nuovi limiti per la formazione di circoscrizioni. Con l’emendamento approvato l’accorpamento sarebbe ancora più ampio con Siracusa e Ragusa oltre a Caltanissetta, Agrigento e Trapani. Una super camera di commercio che sarebbe probabilmente la più grande della Sicilia per numero di iscritti e che per il sindaco di Caltanissetta risponderebbe al disegno politico di spostarne l’epicentro e quindi la sede a Siracusa.

“Considero folle, abbominevole, scellerata una scelta simile dettata soltanto da interessi di campanile – afferma Gambino -. Il secondo passaggio dopo la nomina del commissario e non ci vuole arte divinatoria, sarà quello che la sede di questa fantomatica camera di commercio di mezza Sicilia sarà scelta vedi caso a Siracusa. Ma dove stanno i parlamentari locali di opposizione che gridano allo scandalo per avvenimenti che suscitano solo il voyerismo paesano e gli strepitii da cortile ed invece stanno zitti e muti quando i loro capi decidono? Dov’è l’onorevole Michele Mancuso anche lui baluardo di Forza Italia alla regione, che si indigna ad ogni piè sospinto, quando c’è da difendere la depredazione di una città, della nostra città? Sento odore di piano strategico di depauperamento, sento odore di ascari. Se vogliono le maniere forti le avranno, attendo che arrivino tutti a perorare la causa della camera di commercio. Adesso gli urlatori di facciata a difesa del loro popolo si preparino i polmoni perché stavolta dovranno urlare davvero”.

“Per quanto possa comprendere la voglia di riscatto dei territori di Siracusa e Ragusa che da tempo rivendicano di distaccarsi dalla Camera di Commercio di Catania, trovo impensabile che queste siano accorpate a quella di Caltanissetta che comprende i territori di Trapani e Agrigento senza che ci sia stato un ragionamento fatto con i territori e senza alcuna visione di insieme” così commenta il sottosegretario Cancelleri in merito all’emendamento dell’on. Prestigiacomo che ridefinisce e accorpa le Camere di Commercio siciliane.
“L’on. Prestigiacomo e la sua parte politica sono sempre attenti ed attivi quando c’è da denunciare difficoltà di viabilità e collegamenti da una punta all’altra dell’isola” continua “come si può chiedere al tessuto imprenditoriale trapanese di far riferimento alla Camera di Commercio di Siracusa?”.
“È svilente vedere nella politica ancora atteggiamenti prettamente campanilistici senza considerare minimamente il quadro generale e gli effetti sul resto della Sicilia che certe scelte innescano” continua Cancelleri.
“Sono dalla parte di Roberto Gambino e di tutti gli altri sindaci che in queste ore stanno manifestando le loro perplessità insieme ai territori di Caltanissetta, Trapani e Agrigento, e mi batterò contro lo svilimento delle Camere di Commercio solo per il capriccio di chi negli anni continua solo a coltivare il proprio orticello elettorale”.
“Sono certo che una soluzione diversa che valorizzi il territorio sud orientale senza schiacciare gli altri esista, sarò determinato a perseguirla” conclude Cancelleri.

 



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