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13/08/2021 06:00:00

Anche oggi afa e rischio incendi. La Sicilia in fiamme 

Anche oggi altissimo il rischio incendi in tutta la Sicilia, già devastata dai roghi.

Un agricoltore di 30 anni è morto a Paternò, in provincia di Catania, schiacciato dal suo trattore nel tentativo di spegnere un incendio in un podere nell'area di Ponte Barca.

Stava trasportando una botte piena d'acqua sul mezzo, ma all'altezza di una curva lungo la strada si è capovolto morendo schiacciato sul colpo.

Ecco lo sfogo di un giovane collega: “La Regione ci lascia da soli davanti a questi incendi di stampo mafioso e un ragazzo è appena morto cercando di spegnerlo. Che cosa dobbiamo fare?!”.

 

Roghi in Sicilia, il video della rabbia: "E' morto un ragazzo, la Regione ci lascia soli" from Tp24 on Vimeo.

 Un equipaggio dell’82° Centro C.S.A.R. (Combat Search And Rescue) di Trapani è intervenuto  per arrestare l’estensione di un grande incendio sviluppatosi nella zona di Giardinello (PA).

Per domare il fuoco sono stati necessari 4 interventi da 2 ore di volo ciascuno, per un totale di 8 ore e 90 scarichi. Il primo decollo dalla base dell’Aeronautica Militare di Trapani è avvenuto intorno alle ore 10:00. L’equipaggio di volo ha operato le successive 4 sortite nell’arco dalla tarda mattinata fino all’ora dell’imbrunire, dove è rientrato in sede e atterrato alle 20:10.

Per ottimizzare l’efficienza operativa in zona e accelerare i tempi dell’intervento, durante le 4 sortite l’equipaggio ha effettuato due scali per rifornimento carburante presso l’aeroporto civile di Palermo Boccadifalco.
75000 litri di acqua sono stati impiegati dal vettore militare, con tutta l’attività svolta in stretta collaborazione a due Canadair del Dipartimento della Protezione Civile e due elicotteri di compagnie private.

 
 

 SALVIAMO I BOSCHI. Il Coordinamento SalviAmo i Boschi chiede al Ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani interventi strutturali e un netto cambio di strategia per fronteggiare gli incendi e salvaguardare il patrimonio agroforestale della Sicilia e del Mezzogiorno divorato in queste settimane dalle fiamme.

“Apprezziamo le parole di incoraggiamento espresse dal Ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Stefano Patuanelli durante la sua visita in Sicilia – dice Mariangela Galante, portavoce del Coordinamento –, ma c'è bisogno di ben altro per sentirsi veramente supportati dallo Stato. Gli incendi di questi giorni hanno mostrato tutte le criticità del nostro sistema di prevenzione. È vero che le temperature sono straordinarie ma non sono la causa dei roghi, esse possono semmai favorirne lo sviluppo e la propagazione e rendere pressoché inutili gli interventi di spegnimento che risultavano efficaci fino a qualche anno fa, quando si combatteva contro incendi di dimensioni più modeste, ma le cause vanno cercate altrove, nella mancanza di prevenzione e in un servizio di controllo e spegnimento ormai obsoleto e poco efficace. Senza dimenticare gli interessi sotterranei che ruotano intorno al business degli incendi e sui quali da tempo chiediamo l'intervento di un pool di investigatori”.


Per il Coordinamento SalviAmo i boschi non basta provare a fronteggiare l’emergenza con interventi tardivi e spesso inefficaci, servono interventi strutturali e un cambio totale di strategia del quale al momento non si ravvisa nessun segnale, se non a parole.

“Quello del contrasto agli incendi – spiega Galante – sarà un tema cruciale nella politica ambientale dei prossimi anni, chiediamo un intervento del Ministro Cingolani perché ci sia una presa di posizione forte da parte del governo nazionale, non solo in termini di ristori per tamponare le perdite economiche, ma di misure di prevenzione, controllo e recupero intelligente del patrimonio ambientale e agroforestale andato distrutto in questi giorni in Sicilia e in tutto il Mezzogiorno”.



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