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22/10/2021 07:20:00

Mafia, Custonaci: 12 anni per Costa. Ha segregato il piccolo Di Matteo 

E' stato condannato a dodici anni di reclusione Giuseppe Costa, l'uomo che, per Conto di Cosa nostra, è stato tra i carcerieri del piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio del collaboratore di giustizia Santino rapito e sciolto nell’acido dopo una lunga prigionia.

Fu Matteo Messina Denaro, latitante dal ’93, a chiedere al capomafia di Trapani, Vincenzo Virga, di trovare un luogo sicuro dove tenere prigioniero il piccolo Di Matteo. A indicare la disponibilità di Costa, fu Vito Mazzara, killer di mafia e zio della moglie.  Il bambino arrivò nella sua casa di campagna a Purgatorio, frazione di Custonaci, rinchiuso nel bagaglio di un’auto e incappucciato. Per lui era stata realizzata anche una cella.

Sulla vicenda abbiamo scritto un approfondimento che potete leggere cliccando qui. 

Il processo contro Costa si è svolto con il rito abbreviato ed è nato in seguito al blitz eseguito dai carabinieri e dalla Dia di Trapani nel dicembre del 2020.

Costa era tornato in libertà nel Febbraio del 2017 (e la sua famiglia, durante il periodo in carcere, aveva ricevuto un sostegno economico di Cosa nostra)  ma le intercettazioni degli investigatori avevano iniziato a documentare i suoi nuovi contatti con i vertici mafiosi di Trapani e Marsala, per gestire alcuni affari nel settore rifiuti e la compravendita di voti in vista delle elezioni regionali del 2017. Costa partecipava ai summit di mafia, controllava le aziende, soprattutto nel giro del cemento e dei carburanti agricoli. Da lì quindi la decisione di procedere ad nuovo arresto, e ad nuovo processo, terminato con questa altra, pesante, condanna.