Che cosa succede alla piscina comunale di Marsala? Perché è chiusa e perché la Blue Water, la società che la gestiva fino a due mesi fa non ha ancora consegnato le chiavi al Comune nonostante i diversi solleciti? Ed ancora, che fine faranno coloro che hanno necessità di utilizzare la piscina per motivi di salute: disabili, chi ha subito un trauma o dove fare nuoto come riabilitazione? A tutto ciò si aggiunge il fatto che ci sono una quindicina di lavoratori, tra impiegati, istruttori e manutentori che vi lavorano dal duemila, anno in cui la piscina comunale iniziò la sua attività, dopo oltre vent’anni trascorsi dalla realizzazione avvenuta nel lontano 1980.
Manifestazione e proposta dei lavoratori - Ieri mattina a Marsala proprio questi lavoratori, assieme ad alcuni genitori di ragazzi che hanno bisogno di usare la piscina, hanno fatto un sit-in all’interno dell’atrio comunale e in particolare i lavoratori hanno chiesto al Comune di poter gestire loro la struttura, nell’attesa che si faccia il nuovo bando e si affidi la gestione ad una nuova società. Una delegazione dei lavoratori della piscina sono stati accolti dall’assessore allo Sport Michele Gandolfo, ai quali ha detto che possono presentare un progetto di business plan che contempli l’efficientamento energetico, con l’indicazione di costi gestionali e di personale per avere una proposta legalmente percorribile e che a quel punto essere presa in considerazione.
Debiti per trecentomila euro con il comune - La piscina è chiusa da tempo. Da quando le strutture sportive hanno potuto riaprire i battenti, dopo la chiusura forza dovuta alla pandemia, la società Blue Water non l’ha più riaperta. A settembre scorso, come dicevamo, è scaduto il contratto di gestione, ma la stessa società, che tra l’altro gestisce una piscina a Trapani e diverse altre piscine in Italia, pur essendo in debito con il comune di una cifra attorno ai trecentomila euro, per le utenze di luce e gas, non ha consegnato le chiavi della struttura. Questa delle utenze energetiche e del debito è un qualcosa che dipende dal fatto che una volta data in affidamento la piscina, le utenze sono rimaste intestate al Comune, la voltura dei contatori non c’è mai stata e così si è arrivati a cifre spropositate. Della somma di quasi trecentomila euro il comune ha in mano centomila euro che era la fidejussione versata all’atto della presa in gestione, somma che potrebbe essere spesa per i lavori di adeguamento.
L'assessore Gandolfo, entro dicembre il bando di gara per l'affidamento - L’assessore allo Sport Michele Gandolfo dice che il 22 novembre il Comune tornerà in possesso della piscina e a quel punto si potrà valutare i lavori necessari per la manutenzione straordinaria. “Con il bando di gara vogliamo affidare l’impianto per nove anni, ma per fare ciò attendiamo l’approvazione del regolamento per l’impiantistica sportiva”. Secondo Gandolfo per dicembre si potrebbe avere pronto il bando di gara.
Utenti hanno pagato l’abbonamento senza fruirne - Sono molti gli utenti della piscina comunale di Marsala che hanno pagato un abbonamento ma che non hanno potuto usufruirne. Ne abbiamo parlato qui assieme alla interrogazione del consigliere comunale Ivan Gerardi. “Ho pagato l'anno scorso l'abbonamento in anticipo e non ho mai potuto usufruire neanche per un giorno”, scrive Simone che, come tanti altri cittadini, nelle sue stesse condizioni, non sanno a chi rivolgersi per il recupero delle somme versate.
Debiti della società di gestione verso i fornitori - Ma la società che ha gestito la piscina non solo è sparita per gli utenti, ma anche per i fornitori. C’è, infatti, una ditta che si occupa della pulizia all’interno della struttura comunale che deve ricevere il pagamento di alcune fatture per i lavori svolti per 8mila e duecento euro e anche in questo caso, colui che è ai vertici della società non risponde più al telefono. E tra l’altro, il titolare dell’impresa di pulizia, da oltre un anno si ritrova con i macchinari all’interno e non gli viene concesso di riprenderli.

La situazione strutturale della piscina - Ad oggi la struttura della piscina comunale, a 41 anni dalla realizzazione, è obsoleta per le condizioni gestionali che una società esterna può avere, ed è necessario intervenire strutturalmente. Bisogna efficientare energeticamente la piscina, diversamente è impossibile gestirla. A causa degli impianti vecchi, il consumo e lo sperpero di luce e gas è sovradimensionato. Tra i lavori più importanti da effettuare ci sarebbe in primis quello di rivedere la zona della vasca, dove i materiali usurati causano dispersione del calore e di conseguenza aumento dei costi energetici.