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13/11/2021 06:00:00

Le assenze alla festa di partito di Forza Italia a Mazara 

 Doveva essere una reunion più che una kermesse, quella di Forza Italia a Mazara del Vallo, ma l’assenza dei tre Ministri azzurri, Carfagna, Gelmini, Brunetta, la fa diventare una festa di partito.

I forzisti fanno il punto della loro attività parlamentare, lo fanno a Mazara del Vallo con una tre giorni che fa sintesi anche dell’attività di governo e che necessariamente guarda ai prossimi appuntamenti elettorali, da Palermo alle regionali del 2022.

Sarebbe dovuto esserci il governatore siciliano, Nello Musumeci, che pare abbia degli altri sopravvenuti impegni, voci insistenti dicono, invece, che si tratti di poca chiarezza nei rapporti tra il presidente e Gianfranco Miccichè.

L’evento lo ha curato l’assessore mazarese, Toni Scilla, prossimo candidato alle regionali, questa volta da una posizione di maggiore forza visto la presenza nell’esecutivo, tanti gli ospiti che si confronteranno sul palco, dagli assessori Gaetano Armao a Marco Falcone, da Marco Zambuto allo stesso Scilla. E poi i deputati regionali da Stefano Pellegrino, anche lui ricandidato, che forte dell’esperienza maturata ha dalla sua un elettorato che potrebbe non essere disposto a spostarsi altrove.

Ci sarà la presenza della deputazione nazionale con Stefania Prestigiacomo, Urania Papatheu, Gabriella Giammanco, Matilde Siracusa, Renato Schifani.

In molti si aspettavano la presenza dei renziani, e quindi di Davide Faraone, ma non saranno presenti ad eccezione di Edj Tamajio che è di Sicilia Futura.

Miccichè non ci sta a far passare l’evento come se qualcuno avesse voluto boicottarlo: è una libera scelta, dice, quella di esserci o meno. Del resto è proprio il presidente dell’ARS con le sue manovre e con le sue interviste a dire tutto e il contrario di tutto, da una parte è pronto ad appoggiare Musumeci dall’altra parte ha più volte sostenuto che nessuna candidatura alla presidenza è ancora discussa ma gradirebbe quella di Gaetano Miccichè.

I lavori si chiuderanno domenica pomeriggio alla presenza del coordinatore nazionale Antonio Tajani e non mancherà la video chiamata con il fondatore del partito. il presidente Silvio Berlusconi.

Oltre sull’attività parlamentare, i forzisti dovrebbero fare il punto su cosa è diventato il partito e dove vuole andare; una cosa è certa: la manovra di Miccichè di annunciare urbi et orbi che ha cenato con Matteo Renzi (descrivendo il menù e finanche il vino bevuto: una caduta di stile che altri avrebbero evitato), affermando poi che il suo partito è generoso, poiché corso in aiuto dei renziani, ha celebrato la sua posizione di debolezza.

I rapporti all’interno di Forza Italita tra i vari parlamentari non sono proprio buoni, Miccichè più volte ha chiesto la poltrona di Armao, poi ha tentato la guerra a Marco Falcone, cercando di portare dentro l’ala catanese sia Luca Sammartino che Valeria Sudano ( poi passati alla Lega), infine ha corteggiato Nicola D’Agostino. Tutti personaggi politici che avrebbero di fatto bloccato l’ascesa di Falcone in Sicilia orientale.

Queste manovre non indicano un Miccichè, coordinatore regionale, forte nella sua posizione ma al contrario debole, che ha bisogno di blindarsi per non perdere quanto acquisito. Ed è stato lo stesso Berlusconi, l’anno scorso, ad avere invitato Miccichè ad un passo indietro, l’occasione un pranzo politico e la risposta è stata: “Se non mi vuoi mi cacci”.