I sindaci della provincia di Trapani hanno incontrato il Prefetto nell'ambito dell'iniziativa dell'ANCI Sicilia volta a sottolineare lo stato di grave criticità nel quale versano i Comuni siciliani.
E’ stato ribadito, così come fatto nei vari tavoli istituzionali del Governo e del Parlamento, che in assenza di risposte concrete e urgenti da parte dello Stato, esattamente come rappresentato a Roma nella giornata del 3 novembre, e con i vari documenti trasmessi, verranno valutate le dimissioni di massa.
I sindaci hanno deciso di incontrare il Prefetto della provincia di Trapani, così come gli altri sindaci hanno incontrato i prefetti delle altre province siciliane, per rappresentare la gravissima crisi finanziaria e organizzativa in atto in tutti i Comuni dell’isola e per chiedere che vengano approvate, con somma urgenza, norme idonee a sostenere i Comuni che, a causa di una grave crisi strutturale e di sistema, non sono in grado di approvare i bilanci, mentre coloro che li hanno già approvati non sono in grado di assicurare servizi aggiuntivi e di soccorso all’economia delle proprie comunità.
In base agli ultimi dati pubblicati dall’Assessorato regionale delle Autonomie Locali solo 152 Comuni su 391 hanno approvato il Bilancio di previsione 2021-2023 e appena 74 Comuni il Consuntivo 2020. I primi cittadini chiedono pertanto a gran voce di recepire tutte le proposte di modifica normativa formulate dall’ANCI Sicilia.
Quindici i sindaci riunitisi oggi in rappresentanza di tutti i Comuni della provincia di Trapani, che ringraziano Sua Eccellenza il Prefetto, la dottoressa Filippina Cocuzza, per la disponibilità e l’attenzione riservate alle problematiche rappresentate. Al Prefetto i sindaci hanno chiesto di farsi portavoce delle loro istanze presso il Governo nazionale e tutte le sedi istituzionali preposte.
“Auspichiamo che il Governo ed il Parlamento accolgano tempestivamente l'allarme lanciato all'unisono da tutti i sindaci siciliani - dichiara il Sindaco di Trapani Giacomo Tranchida - poiché, ad esempio, se ciò avvenisse il Comune di Trapani chiuderebbe in breve tempo gli strumenti finanziari e beneficerebbe immediatamente di una riduzione degli accantonamenti al fondo crediti di dubbia esigibilità - per l'anno in corso - di circa 12 milioni di sul totale che ammonta a circa 80 milioni di Euro. Inoltre, per quanto riguarda le capacità assunzionali, ciò determinerebbe lo sblocco dei vincoli normativi che comprimono la possibilità dei Comuni di assumere nuovo personale di cui, come tutti sanno, vi è grande carenza ed immediato bisogno”.
In tutta la Sicilia i sindaci, su iniziativa dell'Anci, hanno incontrato i prefetti per far presente le difficoltà che stanno incontrando.
«Il governo della Regione fa sua la protesta dell'Anci Sicilia di fronte a una paventata crisi istituzionale che rischia di condannare i Comuni alla paralisi». Lo afferma il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci riferendosi alle difficoltà finanziarie degli enti locali dell'Isola. Il governatore ricorda di essere «intervenuto personalmente col presidente Mario Draghi, oltre ai reiterati incontri che l'assessore all'Economia Gaetano Armao ha chiesto e ottenuto con i ministeri dell'Economia e delle Finanze e dell'Interno. Da Roma attendiamo adesso un riscontro concreto che dia un minimo di ossigeno ai Comuni siciliani e ci auguriamo che venga approvata la norma che prevede il differimento al 30 giugno del termine per l'approvazione dei bilanci».