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23/11/2021 06:00:00

Il Sistema delle Piazze di Castelvetrano aperto al traffico? Italia Nostra dice no

 Riaprire il Sistema delle Piazze al traffico?

E’ uno dei punti all’ordine del giorno di cui si occuperà domani il consiglio comunale, nato forse dall’esigenza di combattere il degrado in quei spazi che, soprattutto la sera, diventerebbero ostaggio di vandali. L’argomento non è nuovo. Ce n’eravamo occupati già nel 2014 e oggi, come sette anni fa, la questione sembra essere tornata nel dibattito pubblico.

 

Ma Italia Nostra non ci sta. E con una nota molto articolata dice no alla possibilità di tornare, seppur in via sperimentale, a far circolare le macchine in una zona pedonalizzata già da anni.

Secondo l’ingegnere Pietro Di Gregorio, referente del presidio locale dell’associazione, il degrado non sarebbe la conseguenza dell’assenza di traffico veicolare, ma piuttosto del “trasferimento della popolazione residente nelle aree di espansione edilizia a Nord e a Sud della città, con il conseguente abbandono del centro urbano densamente abitato fino al ’68”.

Un fenomeno che invece sarebbe stato determinato sia dal Piano Natoli che dal Piano Regolatore Generale diventato efficace nel ’94.

 

E c’entrano poco i partiti e i movimenti, se di destra o di sinistra.

D’altra parte, si sottolinea nella nota,  “in tutte le principali città della provincia i centri storici sono interdetti al traffico veicolare, ad opera di Amministrazioni di diverso  colore politico”, in modo da salvaguardare e valorizzare quei beni culturali di cui sono ricchi.

La rivitalizzazione dipenderebbe invece “dalla programmazione di eventi ed attività culturali, con una sede fisica all’interno del Sistema delle Piazze – scrive ancora Italia Nostra - come ad  esempio un nuovo museo allocato negli immobili comunali prospicienti la piazza”.

 

Riaprire le piazze al traffico delle auto non sarebbe poi tecnicamente possibile, visto che la sua ristrutturazione, realizzata più di vent’anni fa e costata diversi miliardi delle vecchie lire,  “è stata concepita esclusivamente per il traffico pedonale, con la conseguente abolizione dei marciapiedi e una modifica dei livelli di accesso agli edifici. La riapertura al traffico veicolare – conclude Di Gregorio - richiederebbe un nuovo progetto, altrettanto costoso, di cui la città non ha proprio bisogno”.