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09/12/2021 16:00:00

Samuele Barracco, in arte FOE: il cantautore mazarese lancia il suo nuovo singolo "Gelidi"

Classe 2001, nato a Mazara Del Vallo, FOE ha sempre avuto un legame viscerale con la musica. Inizia a scrivere i suoi primi brani in inglese, accompagnandosi con la chitarra e dando cosi` vita al suo progetto musicale, acronimo di "full of emptiness", uno stato d'animo nel quale il cantautore si riconosce a pieno e che lo porta a cercare sfogo nella musica.

 Nascono in seguito i primi pezzi in italiano e, dopo l’uscita di due brani in cui sperimenta con il suo sound, inizia a trovare la propria dimensione artistica con il singolo "Guerra Sangue Soldi Arte". In quel periodo conosce il producer DNVR e il bassista FRECCIA, con i quali condivide visioni e prospettive che portano il cantautore a sviluppare un sound unico e ricco di sfumature differenti, quello decisivo per il suo percorso come artista. 

Il 19 novembre, sotto etichetta Hokuto Empire, ha rilasciato il nuovo singolo “GELIDI”, un brano super energico e ritmato, che unisce il pop elettronico a delle influenze trip-hop.
 

 Wootune.com ha intervistato Samuele per approfondire il suo progetto musicale, le sue influenze e i suoi progetti in cantiere per il futuro.

 

Raccontaci il progetto FOE.

«Il progetto Foe nasce anni fa, attorno ai miei 16 anni. Prima di Foe la musica ricopriva già un ruolo fondamentale nella mia vita. Suono la chitarra da quando ne avevo 8 e alla domanda “Che cosa vuoi fare da grande?” ho sempre risposto “il musicista”. Succede però che ad un certo punto lascio vibrare anche le corde vocali, oltre a quelle della chitarra e nasce così “Full of Emptiness”, la prima canzone che ho scritto. Inizio a comporre pezzi in inglese che rimangono per lo più nel mio quaderno, fino a quando decido di pubblicare i primi brani scritti in italiano. Dopo l’uscita di “Guerra Sangue Soldi e Arte” conosco i miei produttori Dnvr e Freccia. Con loro ho creato tutto ciò che a breve vedrà la luce. “GELIDI” è il nostro primo figlio.»

 

FOE è anche l’acronimo di uno stato d’animo. Qual è il tuo stato d’animo attuale?

«“Full of emptiness” (Pieno di vuoto) oltre ad essere il titolo del primo pezzo che ho scritto è lo stato d’animo che tuttora continua a descrivere meglio la mia personalità. Ho la sensazione che molte parti di me spesso vadano in contrasto tra loro. Questo mi procura un senso smarrimento, una sensazione di vuoto che allo stesso tempo è la stessa che mi rende me stesso. Sento il bisogno di liberarmene, ma con la coscienza di non poterne fare a meno.»

 

Come nasce il tuo nuovo singolo, “GELIDI”?

«Tutti i brani che scrivo nascono dal bisogno di estraniarmi per un momento dal resto per potermi fermare, analizzarmi e comprendermi meglio. Per quanto mi riguarda si tratta di scavare, incessantemente, fino ad esaurire tutto quello che si riesce a tradurre in parole. “GELIDI” in particolare nasce in un momento di crisi interiore, in cui lo smarrimento e il sentirsi vuoti sovrastavano qualsiasi altra sensazione. "Siamo gelidi come scintille sole”, perché sentivo che quelle scintille non diventavano fuoco, ma rimanevano semplici tentativi.»

Mescoli un sound contemporaneo e sperimentale al tempo stesso. Quali sono le tue influenze musicali di riferimento?

«Anche il sound ovviamente riflette tutto il pensiero che c’è dietro. Le mie influenze musicali spaziano dal rock psichedelico degli anni 70 al rap sperimentale di oggi, al pop, passando per alcuni periodi più emo. Ho avuto la fortuna di circondarmi di persone che la musica l’hanno vissuta in tante forme diverse e questo ci permette ogni giorno di mescolare ciò che abbiamo ascoltato e vissuto scoprendo anche nuovi modi per proporlo. In generale, credo di avere un debole per gli artisti dannati. Il mio principale punto di riferimento è Mac Miller. L’effetto che mi fa la sua musica è pressoché impossibile da spiegare a parole, per cui mi limito a dire che il mio desiderio più grande è che un giorno io possa trasmettere a chi mi ascolta ciò che lui trasmette a me.»

 

Nelle pagina vuota trovi la tua libertà e la possibilità di esprimere la tua creatività al meglio, ma c’è mai stato un momento in cui ti ha veramente spaventato il cosiddetto “foglio bianco”?

«No. Il foglio bianco è ciò che mi permette di scappare dalle mie paure. Il pensiero che qualsiasi cosa accada, qualsiasi sia il compromesso, qualsiasi cosa si metta tra me e l’arte, io possa comunque riempire un foglio bianco, un minuscolo pezzo di carta o lo schermo di un telefono, mi fa andare avanti. In realtà, vuole essere una metafora per dire che c’è sempre qualcosa da cui poter ripartire e che nessuno ci toglierà mai quella libertà.»

 

Progetti in cantiere per il futuro?

«Tanta musica, tanti concerti, tanta voglia di condivisione. Ho già altri pezzi pronti da pubblicare, a breve arriverà anche il loro momento. Non vedo l’ora!»