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12/12/2021 06:00:00

La corsa a sindaco di Palermo, senza programmi e nebbie sulle coalizioni

 E così Palermo diventa come un calendario dell’avvento, dove di dolce non c’è nulla, ogni casella ha un aspirante sindaco, uno di quelli che corre intanto per se stesso: non ci cono programmi, forse c’è l’idea della città, nebbie fitte sulle coalizioni.

I partiti avevano indicato il mese di dicembre come appuntamento per fare sintesi sui nomi, un pò come un sacco doni sotto l’albero, peccato che quest’anno la quinta città d’Italia non ha luminarie ovunque, le periferie sono dimenticate e tutti però ambiscono ad amministrare.

Va certamente premiato il coraggio, oggi fare il sindaco pure di una piccola città è impopolare, un percorso pieno di insidie e spesso la carriera politica di un sindaco finisce proprio lì. E’ di qualche giorno la discesa in campo di Francesco Cascio, forzista della prima ora, medico ed ex presidente dell’ARS. Gode di un consenso dell’opinione pubblica non indifferente, tanto che Gianfranco Miccichè ha deciso di giocarsi bene la carta. Difficile che la colazione di centrodestra possa mostrarsi contraria alla sua figura, difficile che non ci possa essere unione o accordo elettorale, Cascio non ha detto la sua solo per essere un nome accanto ad un altro.

Il punto è proprio comprendere se il centrodestra riuscirà ad essere unito, a dire di si è Saverio Romano che intanto ha chiamato a raccolta i suoi di Noi con l’Italia-Cantiere Popolare per discutere di amministrative e di accordi. Ha lanciato il suo appello all’MNA e al Movimento VIA, a tutte le forze che intendono costruire un percorso su Palermo affrontando i problemi della città a cominciare dai rifiuti.

Per Romano il centrodestra è fatto anche di Lega e Fratelli d’Italia, insomma ci sono equilibri politici destinati a cristallizzarsi ancora di più se davvero quella coalizione mira a vincere.

Il centrosinistra ha messo sul piatto nomi di apparato, da Carmelo Miceli a Teresa Piccione a Giusto Catania, la seconda elettoralmente più forte, su di lei convoglierebbero i deputati regionali dem ma è pur vero che questa armonia non ci sarebbe con il M5S. Gli incontri si susseguono ma al momento c’è un nulla di fatto.

A non fare passi indietro e a rimanere candidata sindaca è Mariangela Di Gangi, Sinistra Comune, impegnata nel sociale soprattutto nel quartiere Zen, una realtà difficile, e sulle mancate primarie del centrosinistra non le manda a dire: “Niente primarie quindi? Niente coinvolgimento popolare e democratico? Niente uno vale uno? Ne prendiamo atto. Sì, vengono i brividi perché penso all’entusiasmo dell'iniziativa di giorno 21 novembre che subito si infrange sul muro delle candidature ibride: un mix di Forza, di Italia e di Viva. Una ricetta che i Palermitani e le Palermitane conoscono bene e che non vogliono proprio digerire”.



Native | 2024-04-25 09:00:00
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