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30/12/2021 06:00:00

I fatti del 2021, il caso Denise: Olesya, le nuove indagini, i falsi testimoni, il corto circuito mediatico e l'archiviazione

"Denise è viva, ha anche una figlia" ha detto stamattina l’ex pm Maria Angioni, che indagò sul caso - Dalla famiglia della piccola arriva però una nota: «Invitiamo tutti — giornalisti, magistrati o avvocati — alla massima cautela nel momento in cui si diffondono notizie che possono essere infondate o contenenti elementi non riscontrati o non riscontrabili e che possono costituire un ostacolo al lavoro della Procura di Marsala». «Io — ha detto Angioni — sono sicura che sia viva, nei giorni scorsi ho mandato in procura una serie di foto e documenti che mi danno la personale certezza che sia viva, ha una famiglia, ha anche una figlia. Prima era una probabilità, ma ormai ho la personale certezza che sia così». L’avvocato Frazzitta, che segue la madre della bambina scomparsa a Mazara del Vallo il primo settembre del 2004, all’Ansa afferma di non avere ricevuto segnalazioni in proposito, specificando di parlare anche a nome della madre di Denise. «Non vediamo tuttavia la necessità — aggiunge — di fornire informazioni particolarmente dettagliate, frutto o meno delle indicazioni di un mitomane o che dovessero anche risultare fondate, perché ancora al vaglio della magistratura». Il legale stigmatizza quindi le dichiarazioni dell’ex Pm Angioni «anche perché provenienti da un magistrato che nella sua funzione potrebbe avere un canale privilegiato con i suoi colleghi». 10,30 - "Denise è viva, vive bene ed è mamma", sono le parole che l'ex pm di Marsala Maria Angioni ha pronunciato questa mattina in diretta su RaiUno al programma Storie Italiane condotto da Eleonora Daniele.

Ex pm Angioni indagata per false dichiarazioni. Aveva denunciato presunti depistaggi - L'ex pm di Marsala Maria Angioni, che indagò sulla scomparsa della piccola Denise Pipitone, la bambina sparita l'1 settembre del 2004 a Mazara del Vallo, è indagata per false dichiarazioni a pubblico ministero dalla Procura di Marsala. La donna, ora giudice del lavoro a Sassari, ha ricevuto un invito a comparire e l'informazione di garanzia. Angioni, protagonista di continue e sorprendenti dichiarazioni ai media, aveva rilevato tentativi di depistaggio, connivenze e falle gravissime nell'inchiesta sulla scomparsa della bambina che lei aveva condotto 17 anni fa.

La lettera anonima: "In macchina con la bimba c'era Ghaleb" - Nuovi sviluppi sul caso di Denise Pipitone. Nell’ultima puntata di ‘Chi l’ha visto?‘ si è parlato della lettera anonima con la quale un testimone spiega di aver visto Denise in macchina insieme ad altre 3 persone. Il programma di Rai 3, condotto da Federica Sciarelli, ha mostrato un estratto della lettera scritta dal testimone anonimo che spiegherebbe le dinamiche di quanto accaduto e fa il nome di Gaspare Ghaleb. Il testimone dice di aver avuto un contatto fra la sua auto e quella in cui ci sarebbe stata la piccola Denise,si è fermto per controllare lo specchietto e ha sentito una bimba gridare “aiuto mamma!“. Alla guida quell'auto scrice c'era “il tunisino, il ragazzo di Jessica Pulizzi”.

L'avvocato, i giornalisti, i falsi testimoni: la Procura di Marsala chiude le nuove indagini su Denise - Mitomani che si improvvisano testimoni, un avvocato che gli dà credito, un circo mediatico impazzito. La Procura di Marsala chiude le nuove indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone. Ma nel provvedimento non mancano bacchettate per tutti: per i giornalisti che si sono buttati a capofitto sulla storia, per chi inquina le indagini, per il ruolo anche dell'avvocato Giacomo Frazzitta, il legale di Piera Maggio. «C'è un altissimo rischio di inquinamento indotto dalle modalità con cui in modo martellante e asfissiante le trasmissioni tv e i siti si occupano del caso della piccola Denise Pipitone». E’ l’allarme che i pm di Marsala lanciano nel provvedimento con cui la scorsa settimana hanno chiesto l’archiviazione dell’inchiesta. Cinquantadue pagine di motivazione in cui si ripercorrono i nuovi accertamenti eseguiti e le storie di falsi testimoni come Antonella Allegrini e il marito Paolo Erba che hanno confessato di essersi inventati tutto. I due avevano contattato il legale della madre di Denise, l’avvocato Giacomo Frazzitta, e gli avevano raccontato di aver visto la bambina nell’hotel di Mazara in cui lavorava la Corona, il giorno della scomparsa. Gli accertamenti bancari e telefonici hanno provato che i due si erano inventati tutto. «La vicenda - scrivono i magistrati - è descritta così in dettaglio che chiunque potrebbe avere il ruolo di testimone. Navigatore del web o spettatore di talk show sarebbe in grado di raccontare tutti i dettagli. Mitomani di ogni sorta e personaggi in cerca d’autore purtroppo si inseriscono indebitamente in questa vicenda ed è forte il rischio che persone innocenti vengano consegnate all’opinione pubblica come mostri da sbattere in galera" Dopo aver scoperto le menzogne dei due, i pm li convocano. La donna, terrorizzata, chiama Frazzitta. Le loro conversazioni vengono intercettate. «L'avvocato anziché assumere un atteggiamento neutro e di prudenziale attesa, non potendo essere a conoscenza della falsità delle dichiarazioni della donna - scrivono i pm in una durissima parte dedicata al legale - reagiva con rabbia esprimendo giudizi pesanti sui magistrati». "Sono puerili! Perché i magistrati fanno schifo cara signora” dice Frazzitta non sapendo che la telefonata è intercettata – I magistrati fanno schifo in Italia lo dobbiamo dire e sta succedendo anche nel caso Denise. Se ne stanno andando a indagare la collega. Quale è l’urgenza?». Il riferimento è all’inchiesta sulla ex pm Angioni che, dopo aver denunciato depistaggi sulla inchiesta originaria sulla scomparsa di Denise, si è ritrovata indagata per false informazioni a pm. Per i magistrati «evidentemente in questo modo si potenzia la reticenza».

«Le intercettazioni telefoniche e ambientali captate nel corso delle indagini danno conto di una vischiosa commistione tra protagonisti della vicenda, giornalisti e parti processuali in grado di fuorviare e compromettere la genuinità di delicati passaggi investigativi» scrivono i pm di Marsala.

«L'influenza dei media è a tale punto che essi non si limitano a raccontare gli eventi piuttosto, spesso, in una gara a chi arriva prima tra diverse testate giornalistiche, a provocarli. E tali eventi hanno pure una sgradevole referenza sulle indagini in corso», aggiungono. Nel provvedimento viene fuori anche la figura di un ex carabiniere, Francesco Lombardo, ora collaboratore di Giacomo Frazzitta, il legale di Piera Maggio, la madre della piccola Denise. I magistrati parlano di «un monitoraggio delle indagini, grazie a una pericolosa triangolazione veicolata da Lombardo che attingeva notizie dallo studio legale dal quale sono partiti diversi input all’indagine, e immediatamente li riferiva al giornalista di turno». Dai contatti di Lombardo emerge che diversi giornalisti erano a conoscenza «degli spunti investigativi prima ancora che venissero sviluppati».

Nel provvedimento la Procura parla di «insano rapporto indissolubile tra le parti processuali e i giornalisti " e di "cortocircuito mediatico-giudiziario potenzialmente. idoneo a ingenerare false piste e inutili speranze». La Procura di Marsala nei giorni scorsi ha ascoltato Gaspare Ghaleb, l'uomo oggi 35enne all'epoca era il fidanzato di Jessica Pulizzi. Ghaleb, è stato anche condannato per falsa testimonianza. Negli anni si è contraddetto nelle ricostruzioni di quanto fatto il giorno della scomparsa di Denise, ma anche su cone e quando aveva appreso della scomparsa della bimba. I tabulati telefonici e altre testimonianze però hanno dato versioni dei fatti differenti.

L'intercettazione choc. Anna Corona dice alla figlia che è stata lei - “Lo vuoi sapere cu fu tanno? Io cu Giuseppe”, è questa la confessione choc che Anna Corona, madre di Jessica Pulizzi ed ex moglie di Piero Pulizzi, padre naturale di Denise Pipitone - la piccola scomparsa da Mazara del Vallo il primo settembre 2004 (ieri il suo 21° compleanno) - fa alla figlia Alice, nel corso di una conversazione intercettata il 25 maggio scorso, dai carabinieri del comando provinciale di Trapani.

Nella conversazione con la figlia minore, Anna Corona ricostruisce i movimenti di quel primo settembre 2004, ed emergerebbero fatti che non erano emersi prima o che emergono in maniera differente. Alice riferisce alla madre di non essere mai andata quel primo settembre al Mercatone. Affermazione che confermerebbe che sui movimenti avvenuti il giorno del rapimento di Denise non sarebbe stata detta la verità.

La conversazione tra la Corona e la figlia è molto nitida fino ad un certo punto, poi però si sente meno, probabilmente perché la Corona copre il telefonino, che è l’apparato intercettatore. L’intercettazione completa è questa:

Corona: Lo vuoi sapere cu fu tanno.

Alice: Ti sento.

Corona: Lo vuoi sapere? Io cu Giuseppe (abbassando sensibilmente il tono della voce).

Alice: ah…. tu…. (incomprensibile)….

Corona: Alice non devi fare però … altrimenti poi con te non ci parlo più… se gli ha detto Sbacchi a Jesi (diminutivo di Jessica)… gli ho detto: “Ma lei pensa che ci stanno… inc…. conferma…. Dice Si sennò non ci sarebbe tutto questo… inc che finisce…” Hai capito?

Alice: …. Inc

E’ dunque chiaro che Anna Corona, riguardo ai movimenti del primo settembre 2004, dice alla figlia Alice un fatto che quest’ultima sconosceva e sembra essere una vera confessione sul proprio coinvolgimento nel rapimento di Denise. La Corona parla di un certo “Giuseppe”, persona con cui avrebbe collaborato ma che non è stato individuato. In un’altra intercettazione, invece, Anna Corona colloquia con la madre Antonietta Lo Cicero, la quale rivolgendosi alla figlia dice: “Puru iddru a pigghiao”, riferendosi a Gaspare Ghaleb, ex fidanzato della figlia di Anna Corona, Jessica Pulizzi.

Archiviate le indagini nate dal corto circuito mediatico-giudiziario... - Archiviate le indagini sulla vicenda di Denise Pipitone. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Marsala, Sara Quittino, accogliendo la richiesta della Procura ha archiviato le indagini nei confronti dei quattro indagati: Anna Corona, 58 anni, ex moglie dei Pietro Pulizzi, padre naturale di Denise, e madre di Jessica Pulizzi, sorellastra della bambina scomparsa il 1° settembre 2004, che per la scomparsa di Denise è stata processata e assolta in tre gradi di giudizio.

Gli altri indagati per i quali sono state archiviate le indagini sono: Giuseppe Della Chiave, 53 anni, e due coniugi romani Antonella Allegrini di 63 anni e il marito Paolo Erba di 71. Della Chiave, che era già entrato nell’inchiesta sulla scomparsa di Denise, e poi assolto, è il nipote di Battista della Chiave, il sordomuto che avrebbe detto di aver visto il nipote a bordo di uno scooter con la piccola Denise in braccio. Per quanto riguarda i coniugi romani, accusati di aver reso falsa testimonianza al pm, il procedimento a loro carico è stato archiviato, perché dopo le indagini della Procura, che ha scoperto che si erano inventato tutto, hanno confessato di esserci inventato il racconto sulla presenza di Denise nell’albergo dove lavorava Anna Corona.

Indagini riaperte in seguito al clamore mediatico televisivo - Nell’ordinanza di archiviazione per i quattro indagati, il giudice Quittino dice chiaramente che la riapertura delle indagini a carico di Anna Corona e Giuseppe Della Chiave è scaturita in occasione della nuova ribalta mediatica che i media, e in particolare la televisione, hanno riacceso sulla scomparsa di Denise, come già avvenuto in passato. In particolare nell’ordinanza si fa riferimento al caso di Oleysa Rostova, una giovane russa, somigliante alla mamma di Denise che nell’aprile 2021, si rivolge ad una trasmissione tv per cercare i propri genitori che, secondo quanto dichiara non ha mai incontrato. Sappiamo poi com’è andata, con la richiesta di verifica del gruppo sanguigno che, ovviamente, non corrispondeva a Denise.

Il corto circuito mediatico-giudiziario e le false piste - La vicenda riguardo alla testimonianza della signora Allegrini è emblematica di come si può condizionare e inquinare le prove a causa della sovra esposizione mediatica del caso. Così come lo aveva scritto lo stesso pm nella richiesta di archiviazione: “la vicenda è descritta così minuziosamente dai media che chiunque – pur senza averne una conoscenza diretta – potrebbe assumere il ruolo di testimone. Ciascun navigatore del web o assiduo telespettatore di talk show a sfondo giornalistico, attingendo notizie dalle innumerevoli fonti aperte, sarebbe oggi in grado di raccontare dettagli, di precisare circostanze e finanche di confermare o costruire circostanziate accuse. Ne è prova la puntuale descrizione fatta dalla Allegrini circa l’Hotel Ruggero II, luogo dove non è mai stata”.

Non c'è la parola fine sul caso Denise - L’archiviazione delle indagini nei confronti dei quattro indagati, generate da un sorta corto circuito mediatico-giudiziario, non pone comunque la parola fine sulla vicenda di Denise Pipitone. Nel caso di nuovi elementi e nuovi possibili sviluppi, nulla toglie, infatti, che si possano riaprire, in base a fatti nuovi. Lo scrive lo stesso gip alla fine della sua ordinanza di archiviazione: “Non si esclude che possano palesarsi fonti genuine in grado di riferire elementi utili o possano essere altrimenti suggeriti percorsi investigativi attraverso cui giungere, finalmente, alla tanto agognata ricostruzione dei fatti relativi alla scomparsa della piccola Denise”.