Marsala, Grillo vuole altre due poltrone. Il dibattito in consiglio
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Lungo dibattito politico in consiglio comunale, a Marsala, dove il sindaco Massimo Grillo ha iniziato con un intervento dei suoi, provando a chiarire quello che vorrà fare nelle settimane successive, un cambio di rotta in giunta che significa sostituire almeno due assessori, uno politico e uno tecnico, perchè è ovvio che gli servono due poltrone da consegnare ad altri, per rafforzare se stesso. Ed è altrettanto ovvio che il sindaco non mira affatto a rilanciare l’azione amministrativa ma a mettere in piedi il metodo campagna elettorale per le prossime competizioni.
Peggio di ogni altro sindaco sta facendo, in effetti, Grillo, che l’unica stagione che ha inaugurato, al momento, è quella dell’assegnazione di poltrone, sgabelli, titoli e consulenze senza mai lasciare nulla in questo passaggio. Il sindaco è completamente sconnesso dalla realtà marsalese, e molti cittadini si sono pentiti di quel voto: in un anno di mandato sono più gli errori da raccontare che le azioni propositive. Non c’è una prospettiva e non c’è nemmeno un nuovo volto della città, si è pensato alle passerelle, tante (come ad esempio i famigearati "Stati generali dell'export", o l'inaugurazione bluff del padiglione Covid) e a poca concretezza.
Grillo chiede ai consiglieri comunali da che parte stanno, se sono maggioranza o opposizione perché è da lì che dipende l’eventuale mantenimento in giunta degli assessori di riferimento, bisognerebbe, invece, che Grillo rispondesse ad una sola domanda: quale parte del suo programma elettorale ha mandato avanti e realizzato?
Non c’è traccia nemmeno dell’ordinario, figurarsi dello straordinario.
E chi decide chi è maggioranza o opposizione? Chi è che ha disatteso le aspettative di una amministrazione che avrebbe dovuto condividere proposte e percorsi?
Tutte queste manovre, che il sindaco mette in atto pensando di essere il custode della buona politica, manifestano una grandissima debolezza: unicamente alla ricerca del potere, che non coincide con il bene della città: è finito il tempo delle belle parole con cui Grillo spolverava programmi di rinascita.
Incisivi i discorsi di Nicola Fici e di Gabriele Di Pietra, non basta dire essere di maggioranza o opposizione bisogna parlare di cosa invece è cambiato rispetto alle promesse e alle premesse dei mesi che hanno preceduto il voto. Non sono cambiati i consiglieri ma l’atteggiamento del sindaco, che è tornato a far rivivere la stagione politica degli incarichi concessi, che potenzialmente significherebbero consensi. Ora Grillo vuole capire se la sua coalizione è in crisi oppure va allo scontro, il lungo discorso è servito a poco perché il succo é: servono 2 poltrone libere in giunta. Il Primo Cittadino parla di scollamento che c’è tra i consiglieri e i partiti di loro riferimento, una divergenza. Insomma, i consiglieri non possono avere alcun libero pensiero ma attenersi al pensiero unico: quello di Grillo. Salva l’UDC, Forza Italia, ProgettiAmo Marsala per la correttezza politica per il resto riscontra una difficoltà nel comunicare: “Io ho un patto con la città prima che con i partiti e pertanto oggi mi aspetto che nel giro di pochi giorni possa avere un riscontro su questo scollamento, devo capire come superare la situazione e farò delle ipotesi di lavoro. Non si può giocare sui due tavoli di maggioranza e di opposizione”.
Annuncia non solo un rimpasto di giunta ma anche la costruzione di una cabina di regia - l'ennesima - per il piano strategico per la città.
E’ un consiglio comunale quello messo in scena ieri che nasconde molte intenzioni, intanto la novità è che è nato un gruppo whatsapp “Consiglieri di minoranza”, cioè un gruppo che va oltre i tre eletti all’opposizione, a rivelarlo in aula il consigliere Leo Orlando.
Il sindaco pensava di fare il colpo grosso in consiglio e invece ne è uscito male ed isolato, è Walter Alagna a non lasciare dubbi: “A chi oggi deve giurare fedeltà? E per che cosa? Dove sono gli atti amministrativi che siamo pronti a sposare? Siamo pronti a servire Marsala. Io ci sono e voto ma solo per l’esclusivo bene delle città, le ghiacchette da tirare non ci sono. Io sono testa pensante e mi muovo attraverso gli atti amministrativi”.
Tutti i consiglieri hanno espresso fiducia agli assessori, il problema è il sindaco che oggi quasi chiede un patto di fiducia cieca da parte dei consiglieri nei suoi confronti.
L’avanzata del sindaco finisce male, sembra non essere arrivato nemmeno alla prima contrada marsalese.
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