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05/02/2022 08:30:00

Così il Covid uccide chi non è vaccinato 

 Arrivano nuovi dati sull'efficacia del vaccino anti Covid, elaborati dall'Università Cattolica di Milano: tra i 40 e i 49 anni il tasso di letalità del coronavirus è di 1,8 volte più alto di quello degli incidenti stradali. Nella fascia 10-19 supera di 2,8 quello delle polmoniti.

Dai 60 anni in poi, il Covid, per i non vaccinati, è la terza causa di mortalità.

I dati vengono riportati dal Corriere della Sera. Ricodiamo che in non vaccinati in italia sono oltre 1,8 milioni di cittadini over 50 (per i quali c’è l’obbligo vaccinale), e più di 4,9 milioni se si considera chi ha più di 12 anni.

La ricerca - che potete leggere integralmente in calce a questo articolo - propone un confronto tra i rischi di morte per Covid con quelli che ogni persona corre nel corso della vita, cioè i decessi dovuti alle principali malattie o a incidenti di vari, quali cadute o scontri stradali. 

Attraverso lo studio è possibile paragonare la pericolosità del virus con le altre patologie per fascia d’età. Per esempio, il tasso di mortalità per Covid tra i 40-49enni è 1,8 volte più alto di quello causato dagli incidenti: per il coronavirus è 8,6 ogni 100 mila abitanti, mentre quello per incidenti stradali è 4,9 ogni 100 mila. Ma è 20 volte più alto nella classe di età 60-69 anni: 122,9 su 100 mila per Covid, 6 per 100 mila quello dei decessi per incidenti stradali. Nella classe di età 10-19 anni il virus causa un numero di decessi 2,8 volte superiore a quello dovuto alle polmoniti: il tasso di mortalità per Covid è 0,2 su 100 mila, quello delle polmoniti è 0,1; sette volte maggiore se consideriamo la classe di età 20-29 anni: 0,8 per il Covid, contro lo 0,1 per le polmoniti. Per i 30-49enni è la quarta causa di morte dopo incidenti, tumori e malattie del sistema circolatorio; dai 50 anni in su è la terza causa dopo tumori e malattie del sistema circolatorio.

È stato poi messo a confronto il tasso di ospedalizzazione dei vaccinati e dei non vaccinati (su 100 mila abitanti) nei reparti ordinari e in intensiva: sopra i 12 anni, tra il 10 dicembre e il 9 gennaio, si sono contati 35,6 ricoveri in terapia intensiva contro l’1,3-2 dei vaccinati da meno di 120 giorni o con la terza dose.

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