La "classe ghetto" all'Asta. Scrivono Lo Curto e i membri del Consiglio d'Istituto
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In merito alla recente notizia apparsa nelle cronache locali e nazionali che ha interessato questa Istituzione scolastica, il Consiglio di Istituto riunito in seduta straordinaria rimane fortemente rammaricato e perplesso dalle accuse mosse e dalle modalità con cui le stesse sono state divulgate.
Le affermazioni che sono state date in pasto ai media hanno tentato di screditare l’operato di una intera comunità scolastica che sempre si è adoperata per l’inclusione scolastica, considerando che uno dei plessi, con il numero più alto di alunni, è ubicato in un quartiere popolare in cui emergono evidenti situazioni di svantaggio socio-economico-culturale.
L’Istituto accoglie un’utenza molto eterogenea, proveniente da quartieri situati in prossimità del centro ed in periferia e di diverso ceto sociale (impiegati, artigiani, liberi professionisti..), che partecipa attivamente e collabora con l'istituzione scolastica per il raggiungimento degli obiettivi educativi e didattici proposti dalla scuola.
L'ambiente ed il contesto territoriale sono il punto di partenza del percorso formativo dei nostri alunni. Da ciò partiamo per "abbracciare" i bisogni educativi di ciascun alunno, facendo proprie le ricchezze culturali delle famiglie, così da predisporre un'azione didattica adeguata alle esigenze di ciascuno ed efficace.
Grazie ai numerosi e incessanti progetti curriculari ed extracurriculari la nostra Istituzione Scolastica, nel corso del tempo, si è resa fiore all’occhiello della nostra Comunità tutta e lo dimostrano le sempre crescenti richieste di iscrizioni che ogni anno pervengono da parte delle famiglie.
Per garantire una adeguata offerta formativa, tenendo conto delle esigenze didattiche di ciascun alunno, vengono attivati da sempre percorsi formativi anche in orario extracurricolare con diversi progetti PON volti non solo ad un accrescimento culturale e sociale di tutti i nostri studenti, ma che mirano anche ad evitare la dispersione scolastica. (....)
La nostra scuola, operando in un territorio a rischio, ha inoltre implementato il tempo scuola alle 40 ore settimanali, ripensando ad una offerta formativa flessibile e sempre aperta alle esigenze del contesto in cui opera.
Proprio nell’ottica di una scuola aperta al territorio si introducono numerose attività per il potenziamento delle competenze trasversali delle studentesse e degli studenti potenziando i diversi saperi: arte, musica, lingua straniera, sport a scuola.
Nell’intento di favorire e migliorare il benessere degli studenti e delle studentesse, è stato istituito nell’Istituto il Centro Sportivo Scolastico per la promozione e lo sviluppo dell’attività motoria fisica sportiva degli studenti anche diversamente abili, negli spazi interni ed esterni alla scuola (di recente l’Istituto dispone di un campo sportivo esterno polivalente) nonché per creare centri di aggregazione più ampi rispetto alla realtà curriculare finalizzati all’integrazione e alla crescita globale di tutti gli alunni.
L’edificio scolastico accoglie un teatro-palestra dedicato ad attività teatrali, musicali e sportive nonché cucine che offrono un servizio catering che oltre a soddisfare le esigenze interne, soddisfano quelle di molte scuole del territorio marsalese.
Queste sono solo alcune delle attività realizzate che dimostrano come il nostro Istituto si impegna nel creare un ambiente di apprendimento significativo affinché tutti gli alunni possano sentirsi tutelati nel rispetto delle singole diversità.
Sulla base di una pedagogia inclusiva, il nostro Istituto ha sempre tentato di strutturare un contesto scolastico concepito come Comunità di apprendimento, nella quale ogni soggetto è coinvolto nell’esprimere una personale e attiva partecipazione alle attività, tali da permettere a tutti gli alunni, ed in particolare a quelli con Bisogni Educativi Speciali che evidenziano difficoltà nell’apprendimento e nella partecipazione sociale, di costruire il proprio percorso attraverso un intervento didattico mirato, individualizzato e personalizzato.
Il Consiglio di Istituto è certo che verrà fatta chiarezza su questa triste vicenda ed è fiducioso che gli organi preposti al controllo delle procedure adottate dall’Istituto dimostreranno l’infondatezza delle accuse mosse e l’estraneità della Nostra Istituzione a simili pratiche denunciate.
Il Consiglio d’Istituto, nel rifiutare con sdegno e indignazione le calunniose accuse mosse alla scuola che offendono la dignità, la professionalità dell’intera comunità scolastica, si pone al fianco e sostiene pienamente il dirigente scolastico prof.ssa Anna Maria Alagna in tutte le scelte, anche legali, che vorrà porre in essere al fine di tutelare la storia, la cultura, la professionalità e la dignità di questa Istituzione.
Il Presidente e i Componenti del C.I. Casano Giuseppe (Presidente)- Agate Pasqua-Angileri Giovanni –Barraco Paola- Colicchia Monica – D’Ambrosio Pasquale -Di Stefano Antonia- Fabriano Delia- Ingianni Giovanna- Genna Giovanna-La Francesca Antonella - Maggio Matteo -Pipitone Maria- Reina Stefania- Ruffino Nadia -Ruggieri Paola-Salerno Gabriella- Scarlata Manuela
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Gentile direttore,
Ho letto stamane il pezzo di commento, a lei riconducibile per l’assenza della firma, sulla vicenda della “classe ghetto” a Marsala. Come sempre, la mattina tra i primi siti che richiamano la mia attenzione c’è il suo: Tp24 svolge una funzione essenziale nel panorama informativo locale. Sento il dovere di scriverle per tornare sulla triste e squallida vicenda che ormai inequivocabilmente sarà ricordata come una “bufala” di chi ha voluto macchiare e colpire la scuola di Marsala, la città e senza dubbio alcuni attori politici come me, essendo ormai chiara la “matrice politica” nella quale è maturata e che chiaramente emerge anche nel suo fondo odierno. Oggi lei riporta le dichiarazioni dell’Inguì che smentiscono se stesso e quanto aveva fatto mettere a verbale in Commissione regionale antimafia. Resta il fatto che nelle dichiarazioni pubblicate ora su Tp24, Inguì afferma che i ventidue bambini non sono mai stati nella stessa classe, ma di queste affermazioni non c’è traccia nella sua audizione in Commissione Ars. E’ incredibile, ma siamo di fronte ad una doppia menzogna. La fantomatica classe con ventidue bambini figli, tutti, di pregiudicati non è mai esistita, né mai sarebbe potuta esistere nella logica di chi opera nelle istituzioni scolastiche con l’obiettivo della integrazione e della rimozione di ogni ostacolo legato al disagio sociale. Marsala è finita su tutte le testate giornalistiche nazionali e regionali per una vicenda falsa e artatamente costruita in ambienti politici di certa sinistra locale. Non è la prima volta che si ricorre alla diffamazione come strumento di lotta politica. E personalmente mi disgusta non poco che ciò sia avvenuto. Lei definisce come “chiassosa” la mia dichiarazione sul misfatto, ma dovrebbe capire che ho usato i giusti toni e le giuste parole per far comprendere l’abbaglio e la responsabilità di chi, come il presidente della Commissione regionale antimafia, Claudio Fava, avrebbe dovuto svolgere un’indagine seria e meno parziale, sentendo in primis la dirigente della scuola incriminata. Dai verbali della Commissione antimafia emerge chiaramente come siano stati sentiti diversi dirigenti scolastici delle aree a rischio di tanti comuni siciliani, ma ciò che evidenza la malafede nella vicenda di Marsala è la mancata convocazione della dirigente Alagna che avrebbe potuto confutare e smentire Inguì. Purtroppo sta emergendo che l’obiettivo politico non poteva essere mancato: dimostrare che gli amici dell’onorevole Lo Curto, con in testa l’assessore comunale Alagna – mio braccio destro – e la sorella dirigente scolastica sono degli erranti contro cui far valere il pubblico ludibrio. Hanno fatto male i conti, gentile direttore: ho parlato prima di tutto da dirigente scolastica che conosce il territorio e poi da politico, tanto da far emergere aspetti particolari su cui sarà indispensabile indagare. La sorella dell’Inguì, insegnante, non poteva in nessun caso rivelare dati sensibili, nemmeno al fratello, su minori. Se l’ha fatto, ha compiuto una grave violazione che dovrà essere sanzionata. Ma a lei, caro direttore, non poteva sfuggire come apparisse inverosimile che una sola classe della scuola primaria, con bambini nati dunque nello stesso anno, concentrasse un così alto numero di genitori pregiudicati. Una percentuale, questa, pari al 100 per cento, impossibile da verificarsi nemmeno in una favela brasiliana. Da qui il mio rammarico per come è stata dipinta la mia Città e la voglia di verità, contro la quale è stato fatto un attentato. La scuola diffamata e il plesso Sappusi non sono inseriti nell’elenco delle scuole a rischio di dispersione scolastica. Quanto al fatto che la scrivente sia “già in campagna elettorale”, le preciso che lo sono sempre, tutti i giorni di ogni anno, costantemente e nell’interesse del territorio, provando a costruire le occasioni di sviluppo con la dedizione che mi contraddistingue. Del resto anche Fava sarà, altrettanto, in campagna elettorale, ma questa “faccenda” è la cartina al tornasole che fa emergere ben nette le differenze tra chi opera in politica e i metodi utilizzati.
La ringrazio per l’attenzione.
Eleonora Lo Curto
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