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18/03/2022 11:44:00

Il dialogo interno: come ci autosabotiamo e come smettere di farlo

Quante volte ci ritroviamo a darci addosso, a giudicarci, a punirci con parole pesanti, aggressive, svalutanti….che onestamente non diremmo mai a un nostro amico o a una persona terza, a cui vogliamo bene.

Perchè siamo così duri con noi stessi?
Ognuno di noi ha la sua bella scusa pronta, sottomano, solo che ci crediamo veramente .
“Sono critico perchè così non mi illudo” oppure “perchè così posso correggere tutti i miei errori”
Questi meccanismi, non sono altro che meccanismi di controllo, su noi stessi e sugli altri.
La verità è che lo facciamo perchè siamo abituati a farlo e siamo stati abituati a questo da chi ci parlava così prima di noi.

Una cosa da tenere sempre in considerazione infatti è che le persone ci parlano come parlano a loro stesse e come la loro famiglia parla o parlava loro.

Questo ci aiuta a prendere le cose meno sul personale e a sviluppare una certa empatia per il nostro interlocutore.
Attenzione che avere empatia non vuol dire fare la onlus dei casi umani!
Posso percepire, capire e sentire il dolore dell’altro, ma non è mio compito farmene carico. Non è mia responsabilità risolvergli la vita nè è il mio ruolo quello di diventare la sua pattumiera emotiva.
Posso però evitare di giudicare e infierire ed essere invece gentile o passare in silenzio.

Il nostro dialogo interno è quella vocina che ci accompagna sempre, che dice “non ce la farò mai” “che stupido” “perchè sono sempre così?” “tanto è tutto inutile” “sei un buonannulla” “non ne fai mai una giusta” “lascia perdere tanto è troppo difficile”, cose così e anche molto peggio, lo sai bene no?
Un’ottima compagnia, vero?
Ci conviviamo ogni giorno e ci immedesimiamo in queste stupidaggini ogni giorno, senza accorgerci di quanto male ci autoinfliggiamo.
Si, perchè, oltre a trattarci molto male, il dialogo interno è il primo responsabile di ogni possibile, immaginabile autosabotaggio.

Già il trattarci male è una cosa di per sè estremamente dannosa, perchè i pensieri sono vibrazioni e queste vibrazioni si espandono nell’universo mandando questo messaggio negativo nell’aria che ovviamente ci ritorna con gli interessi, ecco che quindi incontriamo persone che ci trattano esattamente come trattiamo noi stessi, o anche peggio, se possibile, perchè a volte è difficile immaginare un peggio, rispetto a quello che ci diciamo o a come ci puniamo.
Impediamo quindi che ci arrivi gioia, abbondanza, ricchezza, serenità, successo etc
La legge di attrazione funziona eccome, che noi ci crediamo o meno, funziona esattamente come la legge di gravità, non le importa se tu ci credi o no, lei esiste e lavora. Sempre.
Anche quando ti distrai e i tuoi pensieri vanno in automatico, lei lavora. E genera situazioni, comportamenti, relazioni….
Sono leggi fisiche, non sono fantascienza, e sinceramente al giorno d’oggi non sono più nemmeno un “segreto” ormai.

“Tutto è energia e questo è tutto ciò che esiste.
Sintonizzati alla frequenza della realtà che desideri
e non potrai fare a meno di ottenere quella realtà.
Questa non è filosofia, questa è fisica”
A. Einstein

Quindi se vuoi farti furbo, scegli i tuoi pensieri, più che puoi.
Osserva cosa fai in mente, rallenta, respira e osserva. Questo è il primo, importantissimo passo.
Poi quando trovi i tuoi pensieri di routine, quello che io chiamo il grillo parlante, fermalo e cambia le frasi che ti dice.
“non ce la farò mai”? diventa “Ce l’ho sempre fatta, ce la farò anche ora” “Ho tutte le capacità per farcela”

Un altro metodo è ridicolizzare la voce mentre pronuncia quella data frase. Prova a ripeterla con la voce di Maggie dei Simpson, o di Paperino. È ancora credibile?
Ripetilo finchè l’effetto sabotante che crea su di te, non svanisce.

Si, la PNL (Programmazione Neuro Linguistica) è anche magia.

E se finora abbiamo parlato solo di pensieri, immagina cosa a accade quando i pensieri diventano parole…

Anche le parole hanno una vibrazione, forse ancora più potente dei pensieri.
Le parole creano. Si, te lo ripeto ancora una volta: le parole creano.
Creano la nostra realtà, “possono essere il nostro paradiso o il nostro inferno” come dice Tony Robbins.
Il nostro linguaggio definisce i nostri sentimenti, quindi le nostre azioni, e un insieme di azioni diventano il nostro comportamento, che alla fine costruisce la nostra identità.

Parole aggressive, giudicanti, imprecazioni, lamentele, usare iperboli per definire quanto stiamo male, ad esempio: “sono sotto un treno” “mi sento schiacciato da un macigno enorme” “provo un dolore inimmaginabile” e altre amenità di questo genere, ci fanno identificare con dolore, sofferenza, rabbia, frustrazione, incapacità, impotenza, vittimismo e via dicendo, e queste situazioni non possono fare altro che peggiorare sempre di più, in una inesorabile spirale discendente.

Parole divertenti, leggere, positive, amorevoli, dolci, serene, gioiose, come: “sono grato per tutto ciò che ho” “mi apro all’amore puro e sincero” “sono energia, dono gioia a chi mi sta vicino” “vado verso i miei traguardi con gioia e amore” “amo la mia famiglia, i miei amici, il mio ambiente” “ho tutte le capacità che mi servono per riuscire in ciò che voglio” creeranno sentimenti corrispondenti e un crescendo di stati d’animo positivi e potenzianti, in cui riusciamo a trovare e far emergere tutti gli strumenti che abbiamo per avere successo, riuscire in ciò che facciamo e creare così una potente autostima, che ci permette di relazionarci con gli altri alla pari, in uno scambio di reciproca piacevolezza.

Cosa posso dirmi di bello oggi?
Cosa posso raccontare di bello agli altri?

Non ci pensiamo mai, non ci facciamo caso, ma a ogni causa corrisponde un effetto. Anche le parole sono magia, sono estremamente potenti.
Quindi ancora, come ci parliamo fa una enorme differenza, e soprattutto, come parliamo agli altri.
Se dico a una persona (figuriamoci a un bambino!) che è uno stupido, un buonannulla, un incapace, lo avrò profondamente influenzato nei suoi pensieri, nella sua identità e quindi nei suoi comportamenti.
Io, con le mie parole, avrò creato un incapace. Un inabile alla vita, che avrà paura di agire e quindi di vivere, che vivrà nella paura del giudizio degli altri, e portato all’estremo, magari farà anche fatica a socializzare.

No, non sto esagerando, neanche un pò. Sono sicura che se ci rifletti un attimo, capirai quello di cui parlo, ti verranno in mente mille esempi, mille collegamenti e ti sarà chiaro come la tua vita è stata influenzata e purtroppo in molti casi manipolata (spesso inconsciamente ovviamente), e anche di come spesso sarai stato tu a influenzare la vita degli altri.

Ciò che ci ripetiamo con frequenza, diventa la nostra realtà.

Perciò, per favore, sii gentile con gli altri, trova parole di incoraggiamento (reale però, non con superficialità, tipo “vedrai che andrà tutto bene” perchè, come abbiamo visto, non servono a niente, giusto??), parla loro col cuore, non con la mente. Prendi un bel respiro prima di parlare a qualcuno. E se non puoi dire nulla di gentile, allora non dire nulla.
L’ascolto è già di per se un grande dono da fare a qualcuno.
Non inquiniamo di frequenze negative questo mondo già pieno di negatività. Siamo noi il cambiamento di luce che tutti vorremmo vedere.

Quindi la prossima volta che incontri qualcuno che ti tratta male, o vivi una situazione dolorosa, chiediti “cosa ho fatto per crearla?” “Come posso creare qualcosa di diverso nella mia vita?”
Perchè la vita è creazione: creiamo di attimo in attimo la nostra vita, è un processo creativo.

Se stai creando qualcosa che non ti piace, che ne dici di iniziare a cambiarlo?
Che ne dici di iniziare a pensare a cosa di bello, positivo e meraviglioso puoi creare nella tua vita, nel tuo futuro, da ora in avanti?
Lavorare su di se, significa smetterla di aspettarsi che gli altri cambino e cambiare noi.

Non puoi cambiare quello che sta là fuori, puoi solo cambiare il modo di guardarlo, e questo cambierà tutto, incluso te stesso.

“Prendi in mano la tua vita e fanne un autentico e personale capolavoro”
Papa Giovanni Paolo II