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22/03/2022 06:00:00

 'Caro' gasolio ti scrivo così mi distraggo un po'...

Non sarebbe giusto distrarsi dalla guerra, tuttavia è necessario per evitare di andar fuori di testa. Parlare d'altro, concedersi una tregua mentale, soffocare il malessere latente che, come un fiume carsico, scava nell'anima di quanti sentono che nulla sarà più come prima. È finita la lunga ricreazione degli europei, torniamo tutti in classe a studiare la storia insieme alla geografia, in attesa dell'ora di letteratura, arte, musica...

Proviamo dunque a parlar d'altro, qualcosa che rientra, in qualche modo, tra gli effetti collaterali di questa assurda guerra in Ucraina. Il rincaro del carburante e la buffa storia delle accise, termine vagamente sinistro che indica alcune tasse indirette e subdole che tutti paghiamo ogni volta che acquistiamo certi beni di largo consumo: oli minerali, energia elettrica, alcolici, tabacchi. Le famigerate accise sulla benzina, ad esempio, quelle che periodicamente alcuni politici promettono di levare per fare abbassare il costo del carburante: un elenco di eventi che ha comportato una spesa straordinaria da parte dello Stato per fronteggiarle. La più divertente è sicuramente quell'incremento dello 0,000981 euro per la guerra in Etiopia 1935/1936, ma poi c'è anche la crisi di Suez, il disastro del Vajont, l'alluvione di Firenze, i terremoti del Belice, Friuli, Irpinia e altro ancora. Ma quando scadono queste tasse? La domanda che tutti si fanno, aggiungendo l'intercalare di rito tra quando e scadono. Tranquilli, sono tutte scadute, da oltre vent'anni esiste una tassa unica che tutto ingloba, al danno è stata tolta la beffa, almeno stavolta. Il prossimo politico che millanterà di voler levare alcune singole accise sarà protagonista di un clamoroso autogoal.
Per fronteggiare l'mpatto della guerra in Ucraina sul costo dei carburanti ora si parla di accisa mobile, che scende quando si verifica un aumento, come avvenne durante la crisi finanziaria globale del 2007/2008.

Si fa sempre un gran parlare di imposte e gettiti in termini di percentuali apparentemente ridicole, 0,000... ebbene, per comprendere meglio di cosa stiamo parlando ho chiesto, a qualcuno più bravo di me, di fare due calcoli: mediamente versiamo allo Stato italiano, in un solo mese, 177 milioni di euro in accise per la benzina e 608 milioni di euro per il gasolio, su poco più di un miliardo di euro di spesa mensile per la benzina e poco meno di 4 miliardi per il gasolio.

Con tutte 'ste cifre comincio ad avvertire un leggero senso di nausea, preferisco tornare ai miei tormenti fatti di storie, volti, coraggio e altruismo. Torno ad occuparmi della guerra offrendovi questo straodinario monologo di Lodo Guenzi sul bombardamento del teatro di Mariupol.

Consigli per la lettura: Una persona alla volta di Simonetta Gola Strada, la moglie del compianto Gino, appena uscito per Feltrinelli.

Katia Regina