Oggi al via la 54^ edizione del Vinitaly. 185 le aziende Siciliane presenti
Dopo due anni di stop oggi apre la 54^ edizione del Vinitaly, a Veronafiere, fino al 13 aprile, in contemporanea con Sol&Agrifood ed Enolitech. I numeri della rassegna, confermano la voglia di ripartenza dopo il fermo imposto douto al Covid: 17 padiglioni, oltre 30 convegni e 76 degustazioni confermano l’evento come manifestazione leader nel panorama globale degli appuntamenti di settore, crocevia internazionale delle tendenze del business per 4.400 aziende provenienti da 19 nazioni e oltre 17mila etichette inserite nella piattaforma business VinitalyPlus.
A inaugurare la manifestazione alle 11 il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, presente anche ad altri eventi nella giornata. I wine lover sono attesi anche al fuorisalone «Vinitaly and the city», in programma sino all’11 aprile con un palinsesto di eventi e degustazioni nelle vie del centro e nei set più esclusivi di Verona.
Le aziende siciliane - Sono 185 le aziende siciliane presenti al Vinitaly 2022. Una Sicilia vitivinicola più in forma che mai, capace di attrarre il mercato estero segnando un +13% nell’export dei vini nei primi nove mesi del 2021 (Wine Monitor-Istat) con oltre 103 milioni di euro esportati
Le novità del 2022 - Infatti, i top buyer da 50 Paesi già accreditati a Vinitaly sfiorano quota 700, con in testa la delegazione dal Nord America. Una mappa, quella prevista dell’ingente piano di incoming realizzato dalla SpA veronese e da Ice Agenzia, che copre le aree più strategiche dall’Atlantico al Pacifico fino all’Europa e, da quest’anno, anche all’Africa; una campagna che nel corso dei mesi ha dovuto tener conto sia dell’evoluzione sanitaria che dell’inaspettato scenario geopolitico. Tra le start-up novità nei 17 padiglioni, fissi e temporanei, specificamente dedicati alla 54a edizione di Vinitaly, oltre all’area del ‘quarto colore del vino’ sugli Orange wine, quelle di “MicroMegaWines- Micro Size, Mega Quality”, la nuova sezione riservata alle produzioni di nicchia a tiratura limitata e di altissima qualità, di Organic Hall che implementa l’offerta di Vinitaly Bio e della Mixology, che dopo il numero zero di ottobre 2021, debutta ufficialmente con un proprio format.
30 convegni e 76 super degustazioni - Per quanto riguarda gli eventi, sono circa 30 i convegni in programma a Verona e 76 le super degustazioni che portano la firma anche di Vinitaly. In apertura di calendario (10 aprile), “Iconic Women in Italian Wine”, il tasting più inclusivo dell’anno guidato da una inedita coppia di giornaliste e critiche della stampa internazionale: Monica Larner e Alison Napjus, rispettivamente di Wine Advocate e Wine Spectator, per la prima volta insieme per raccontare la storia di 6 cantine italiane al femminile, oltre al walk around tasting di Tre Bicchieri 2022 del Gambero Rosso.
“Rossi autoctoni italiani, la forza della leggerezza. Un’opportunità contemporanea per un rinnovato successo sui mercati internazionali” è, invece, il tema scelto dal primo Master of Wine italiano, Gabriele Gorelli (11 aprile) che condurrà in tandem con la spagnola Almudena Alberca, MW. Il cambio generazionale è invece il focus del grand tasting “Di padre in figlio: il futuro del vino italiano”, la degustazione di Riccardo Cotarella e Luciano Ferraro che porta nei calici la storia di alcune tra le aziende più rappresentative del Belpaese in cui è in corso il passaggio del testimone e di “Young to Young”, le tre sessioni di degustazione organizzate da Paolo Massobrio e Marco Gatti. Confermato anche Vinitaly Tasting – The DoctorWine Selection (Daniele Cernilli – 10,11 e 12 aprile). Il giro del mondo nei calici prosegue con Tasting Ex... Press, gli appuntamenti con la stampa estera in collaborazione con Vinitaly. Tra questi la degustazione delle varietà di Champagne a cura della rivista francese Gilbert&Gaillaird mentre le grandi annate delle bollicine d’oltralpe sono interpretate da Sarah Heller, la più giovane Master of Wine asiatica, nel tasting di International Wine & Spirits Competition.
I produttori internazionali - A Vinitaly spazio anche agli espositori esteri nell’International Wine Hall, il padiglione riservato alle produzioni internazionali. Presenti quest’anno Francia, Brasile, Slovenia, Argentina, Spagna, Serbia, Macedonia, Libano e Sud Africa. A queste si aggiungono le degustazioni nei 4.400 stand delle imprese che, ad oggi, hanno iscritto complessivamente oltre 17mila etichette su VinitalyPlus, la piattaforma business di Veronafiere aperta tutto l’anno.
Di scena il 9 aprile anche OperaWine, l’evento di Vinitaly alle Gallerie Mercatali organizzato con Wine Spectator. Sono 130 i top produttori italiani in rappresentanza da tutte le regioni, selezionati dalla rivista americana per l’11^ tradizionale preview che annuncia il Salone internazionale dei vini e distillati. In contemporanea a Vinitaly (inaugurazione domenica 10 aprile alle ore 10.30, con focus dell’Osservatorio Uiv-Vinitaly “Il vino italiano è pronto per le sfide del mercato americano?”) anche Sol&Agrifood, Enolitech e Vinitaly Design, mentre i wine lover sono attesi al fuorisalone Vinitaly and the city, in programma dall’8 all’11 aprile con un palinsesto di eventi e degustazioni nelle vie del centro e nei set più esclusivi di Verona.
La Sicilia al Vinitaly 2022 - A Vinitaly sono 185 le aziende espositrici siciliane presenti. Si attesta all’87% la quota di siciliani che nell’ultimo anno ha consumato vino, secondo l'indagine Nomisma “Gli italiani e il vino, Report Sicilia”, un valore che supera di 2 punti quello registrato nell’immediato pre Covid (2019). Un rapporto con il vino consolidato, in una regione che rappresenta il primo vigneto d’Italia per superficie, che si conferma privilegiato e – ancor più che nel resto d’Italia – consapevole e responsabile, con due consumatori su tre che non superano in media i 4 bicchieri a settimana.
L’Osservatorio Vinitaly Nomisma Wine Monitor ha voluto confrontare l’attuale sentiment dei siciliani per il vino in rapporto a quello riscontrato nel pre-Covid (2019) e ai risultati dell’indagine nazionale. Il quadro che emerge indica, anche per la Sicilia, molte conferme e diverse novità nell’approccio al vino. In primo luogo, per una regione che concentra una media di consumo pro-capite di circa 4 bicchieri a settimana e una minor incidenza rispetto al dato nazionale di chi beve tutti i giorni (22%), vi è la convinzione che il consumo moderato non comporti rischi per la salute (75% delle risposte), soprattutto se “associato a uno stile di vita sano” (79%, con solo il 5% del campione che non si trova d’accordo con l’affermazione). Moderazione che non ha impedito una leggera crescita delle occasioni di consumo rispetto alla precedente indagine del 2019. I consumatori dell’Isola dichiarano infatti di averne aumentato l’utilizzo nel 22% dei casi a fronte di una diminuzione che si ferma al 13%, con il 65% che segnala una quantità invariata.
Il dato è in controtendenza rispetto all’approccio alla birra (il 22% ha diminuito, il 16% aumentato) e soprattutto ai superalcolici (il 44% ha diminuito, l’11% aumentato). E se in Italia vola sempre più lo spritz, in Sicilia il vino rosso, con il Nero D’Avola, rimane il re dei consumi sia in casa – dove cresce dal 52% al 59% – che fuori casa. Incrementa ancora di più il vino bianco, in particolare nell’on-trade dove, rispetto al periodo pre-pandemico passa dal 18% al 33% della frequenza, mentre proprio lo spritz compie il percorso inverso, con una netta riduzione (dal 22% al 7%). In leggera crescita lo spumante.
I vini biologici/sostenibili - Ma, secondo l’Osservatorio del Vinitaly che dal prossimo 10 aprile ospiterà a Verona 185 aziende siciliane in un padiglione dedicato, le differenze sul periodo non finiscono qui e riguardano in particolare le scelte future dei consumatori. Sale infatti l’indice di gradimento per i vini biologici/sostenibili, che conquistano il primo posto tra i prodotti indicati a maggior potenziale di crescita nei prossimi anni con il 26% delle preferenze ai danni dei vitigni autoctoni – che in 3 anni passano dal 25% al 19% – e dai vini regionali (Sicilia, Toscana e Piemonte in testa), stabili al 14%. Una rivoluzione verde confermata anche dalla forte motivazione sui vini sostenibili, per i quali i consumatori siciliani sono disposti a spendere in media quasi il 10% in più pur di sposare la scelta etica.
I formati di acquisto - Differenti, infine, i formati di acquisto rispetto al Continente: al 66% prevale la classica bottiglia da 0,75 litri, ma rimangono quasi doppi rispetto alla media nazionale gli acquisti di grandi formati (bottiglioni, brick e damigiane). In vista della bella stagione rimane alta (80%) la quota di chi apprezzerebbe una vacanza da enoturista, in particolare in Sicilia (meta in forte crescita anche nel campione nazionale) con il 55% delle preferenze, seguita dalla Toscana. Per i wine lover, l’appuntamento è al Fuori salone Vinitaly and the City (8-11 aprile) tra le vie e le piazze del centro della città di Verona.
Assessore all'agricoltura della Regione Siciliana Toni Scilla - "Sarà un Vinitaly che trova tanti buoni motivi per essere celebrato con fiducia - e la fiducia è un sentimento che non si trova a buon mercato, si costruisce giorno dopo giorno, pardon vendemmia dopo vendemmia. Questo Vinitaly del ritorno alla vita, quello della ripartenza, assume un valore ancora più significativo per la Sicilia che - oggi - torna a testa alta con le sue istituzioni rappresentative e nella pienezza delle responsabilità attribuite a questo nostro Assessorato - a Verona, con il rango e il ruolo dovuto al vino siciliano".
Il Consorzio vini DOC Sicilia al "Vinitaly 2022" - Con uno stand completamente dedicato, in cui sarà possibile degustare i vini delle aziende produttrici, il Consorzio vini DOC Sicilia giunge a Verona aprendosi ai visitatori per la prima volta con un proprio stand in occasione della celebrazione dei suoi primi dieci anni di vita.
“Questa edizione del Vinitaly è l'occasione per presentare e approfondire, in uno spazio interamente dedicato, alcune attività del Consorzio di tutela vini DOC Sicilia - sottolinea il Presidente Antonio Rallo - volte a promuovere, tutelare e proiettare nel futuro la denominazione DOC Sicilia, sempre più riconosciuta come garanzia di qualità e come simbolo non solo della regione, ma della stessa produzione Made in Italy in Italia e all’estero. Quest’anno il Consorzio compie i suoi primi dieci anni di attività, dieci anni durante i quali il suo fine è sempre stato quello di dare valore alla qualità dei vini siciliani”. La produzione vinicola delle quarantuno aziende di Assovini Sicilia, presenti al Vinitaly, rappresenta gran parte delle indicazioni geografiche territoriali e le denominazioni della Sicilia. In occasione del Vinitaly, insieme all’Assessorato regionale dell’Agricoltura, Assovini Sicilia ha organizzato la masterclass “Le piccole denominazioni virtuose della Sicilia”, condotta da Francesco Pensovecchio, direttore di Wine in Sicily. L’obiettivo è quello di valorizzare le piccole denominazioni e il legame tra vino e territorio.
Di seguito la lista delle aziende che saranno presenti nella collettiva di Assovini Sicilia Padiglione 2: Alessandro di Camporeale, Assuli, Baglio del Cristo di Campobello, Baglio di Pianetto, Baglio Oro, Barone Sergio, Cantine Colosi, Cantine Europa, Caruso&Minini, Castellucci Miano, Cusumano, Cva Canicattì, Di Giovanna, Dimore di Giurfo, Disisa, Donnafugata, Duca di Salaparuta, Fazio Casa Vinicola, Feudi del Pisciotto, Feudo Montoni, Feudo Solaria, Firriato, Horus, Le Casematte, Libera Terra Mediterraneo, Lombardo Vini, Musita, Nicosia, Pietradolce, Planeta, Principe di Corleone, Rallo, Santa Tresa, Cantine Settesoli, Castello Solicchiata, Tasca d’Almerita, Tenuta di Castellaro, Tenuta Gorghi Tondi, Tenuta Rapitalà, Terrazze dell’Etna, Valle dell’Acate.
L’Istituto Superiore ‘I. e V. Florio’ di Erice parteciperà, anche quest’anno, al Vinitaly di Verona. Quattro giorni di grandi eventi, degustazioni tecniche, prestigiose verticali, walk around tasting, aree tematiche e focus sui principali mercati. Gli studenti vi prendono parte dopo un percorso approfondito che è stata una vera e propria fase propedeutica alla full immersion di Verona: il corso Ais e le certificazioni legate al mondo del Sommelier, il partenariato con Assovini Sicilia e la collaborazione delle cantine del territorio, per le attività di orientamento legate all'enoturismo. “La partecipazione della nostra scuola – dice la Dirigente Scolastica, Pina Mandina – è l'esito finale del grande impegno profuso nella formazione delle professioni del vino: dal corso Ais, iniziato già da qualche anno e che si rinnova nei suoi tre livelli, alla collaborazione con l’Associazione Donne del vino, per la promozione del progetto "D-Vino", legato al corso turistico, enogastronomico e di sala e vendita, alla collaborazione con Assovini Sicilia.
Firriato torna al Vinitaly - “La domanda di vini dell’Etna è in crescita e si sta orientando su scelte sempre più identitarie e di fascia medio alta – spiega Federico Lombardo di Monte Iato, Coo di Firriato - e a Verona intendiamo presentare l’ecletticità di questo territorio e dei suoi vitigni di tradizione, con due progetti produttivi specifici e fortemente connotati: un rosso importante, selettivo e di alta riconoscibilità, e il Gaudensius nelle sue diverse declinazioni, sino all’ultima, un pas dosè, al suo esordio”. In oltre 25 anni di esperienza produttiva sul grande vulcano siciliano, 78 ettari vitati in dodici differenti contrade, sul versante nord dell’Etna, nel territorio tra Castione di Sicilia e Randazzo, l’azienda della famiglia Di Gaetano ha realizzato il suo progetto del cuore. È questa la super sorpresa di Firriato per il Vinitaly della rinascita. Un super rosso – il Signum Aetnae – vendemmia 2014 – un DOC Etna Riserva con poco più di tremila bottiglie. È un figlio prediletto, austero, aristocratico, unico. Il suo segreto più profondo il tempo trascorso tra grandi tonneaux di rovere di Slavonia, per i primi di due anni, e lunghissimi affinamenti di bottiglia, prima di uscire sul mercato. È il vertice della piramide della qualità di Firriato in assoluto. Potente, emblematico per la setosità dei suoi tannini, profondo nell’intensità dei profumi con fragranze di sottobosco, piccoli frutti rossi maturi e pregiate note balsamiche. Un grande vino da invecchiamento.
Passiperduti è il nuovo vino da uve Grillo che Donnafugata presenta al Vinitaly - Complesso ed elegante, Passiperduti è il nuovo vino da uve Grillo che Donnafugata presenta al Vinitaly: una piccola produzione di pregio, ottenuta da una accurata selezione di uve dalla Tenuta di Contessa Entellina, nel cuore della Sicilia sud-occidentale. “Passiperduti nasce dallo studio delle interazioni del Grillo con i diversi terroir della nostra Tenuta - afferma Antonio Rallo, winemaker dell’azienda di famiglia -. L’esperienza acquisita in tanti anni ci ha guidato nella selezione delle uve dai vigneti di alta collina, per portare nel bicchiere maggiore struttura ed un’ottima mineralità e persistenza”. Una nuova interpretazione di Donnafugata per questo vitigno, che si affianca all’espressione fresca e fruttata del SurSur, il primo Grillo in purezza prodotto dall’azienda. Passiperduti è il frutto della vendemmia 2021; dopo l’attenta selezione delle uve in vigna e cantina, la vinificazione in acciaio ha permesso di esaltare la personalità unica che questo vitigno riesce ad esprimere nella Tenuta di Contessa Entellina.
La Casa Vinicola Fazio al Vinitaly - È un vento teso quello che muove le vele di Casa Vinicola Fazio per questo Vinitaly all’insegna della rinascenza. Un calendario fitto di appuntamenti con un export prevalentemente europeo e il ritorno in grande stile della ristorazione, con segnali di crescita dalle grandi piazze italiane e dai luoghi frequentati dal turismo internazionale. Uno scenario che riflette la “rivoluzione” voluta da Lilly Fazio, dal luglio 2020 alla guida dell’azienda, con una compagine sociale rinnovata, forte di un sostanzioso apporto di nuovi capitali. Che fosse in atto un cambio di rotta si era del resto intuito alla fine del 2021, con la messa a punto di un nuovo riposizionamento del marchio e dei prodotti. “La crisi pandemica ha velocizzato i tempi – spiega Lilly Fazio, amministratore unico, nonché voce e volto dell’azienda di riferimento della DOC Erice -. Proprio per questo abbiamo utilizzato i mesi del lockdown per riflettere su quali fossero i possibili scenari e su come avremmo dovuto rispondere in modo efficace ad una situazione anomala. Non ci siamo mai fermati ed abbiamo ridefinito complessivamente la strategia, rimettendo al centro dei nostri pensieri la mission aziendale: produrre vini di qualità, espressione della DOC Erice, per il canale Horeca e per un bere più eclettico e contemporaneo".
Incontro con la stampa dell’Enoteca Regionale Siciliana e l’Assessorato regionale all’Agricoltura, sviluppo rurale e pesca mediterranea - L'incontro con la stampa martedì 12 aprile – ore 10.30 - (Area Business Padiglione 2 Sicilia) per la presentazione delle attività di formazione e promozione del vino siciliano, per lo sviluppo dell’enoturismo e di una maggiore integrazione con i sistemi produttivi dell’eccellenza agricola ed alimentare della Sicilia. All’incontro con i giornalisti interverranno l’Assessore Regionale all’Agricoltura e pesca mediterranea, Toni Scilla, il Sindaco della Città di Alcamo, Domenico Surdi, il Presidente dell’Enoteca Regionale della Sicilia Orientale Pietro Di Giovanni e il Presidente dell’Enoteca Regionale Sicilia Occidentale Maria Possente.
Moderatore: Nando Calaciura, giornalista. Sono previsti gli interventi di: Achille Alessi, Presidente Consorzio DOCG Cerasuolo di Vittoria; Francesco Cambria Presidente Consorzio di Tutela Etna Doc; Mario Di Lorenzo, Presidente del Consorzio Doc di Monreale; Flora Mondello, Presidente del Consorzio Doc del Mamertino; Massimo Padova, Presidente Strada del Vino Eloro;
Mauro Pollastri, Presidente Consorzio Doc Malvasia delle Lipari; Benedetto Renda, Presidente del Consorzio Doc di Pantelleria
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